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Alberto Nasciuti ci parla di Kpi6: Dati e insights per la consumer market research
Come nasce questa idea imprenditoriale e come innova Kpi6?
Alberto Nasciuti: Il 2020 è stato un anno particolare sotto tutti i punti di vista, nel business plan tra gli imprevisti non ci saremmo mai aspettati una pandemia. Sono CEO di Kpi6, PMI Innovativa che da più di 5 anni offre uno strumento per migliorare e velocizzare i processi di ricerca di mercato, in un modo totalmente nuovo.
Abbiamo creato un SaaS che brand, centrali media, agency e Corporate utilizzano in modo autonomo per ottenere più informazioni sul mercato (come metriche, trend, dati ed opinioni) e soprattutto sul proprio cliente e sui competitors: una vera e propria ricerca di mercato in tempo reale ed in continua evoluzione. Tramite una combinazione di dati provenienti da varie sorgenti, brevetti e dataset proprietari molto vasti, riusciamo a trasformare processi lenti e inaffidabili in ricerche standard e veloci.
Tutto è nato più di 5 anni fa da una sete di innovazione, ci guardavamo intorno e capivamo che il mercato della comunicazione e del marketing stava cambiando e prendendo esempio dai nostri attuali competitors ci siamo fatti coraggio ed abbiamo iniziato senza paura una nuova sfida; ci siamo rimessi in gioco da zero, siamo stati scelti in un importante programma di accelerazione di LVenture ed è qui che è iniziata la nostra scommessa. Da quel giorno il processo di Ricerca e Sviluppo per migliorare il prodotto non si è mai fermato, grazie ad un team pronto e dedicato, che ha fatto sì che la pandemia non ci facesse trovare impreparati.
Nonostante ciò nell’ultimo anno abbiamo raggiunto il product-market fit, tant’è che stiamo portando avanti i nostri primi deal internazionali (come Coca Cola e Havas Media), abbiamo raddoppiato il nostro MRR, abbiamo chiuso contratti con colossi come Avvera, ed importanti accordi con una delle big four del consulting come PWC Italia, con cui stiamo creando degli indici per consumatori, cittadini e comprensione aziendale in questa fase di New Normal.
In che modo la pandemia da COVID-19 ha colpito Kpi6 e come state affrontando questa crisi?
Alberto Nasciuti: Il problema che Kpi6 vuole risolvere è la complessità sempre più alta del mercato e dei clienti. Trend, caratteristiche ed abitudini di consumo dei clienti, oggi cambiano molto rapidamente: questa complessità porta le aziende a investire sempre di più in strumenti di ricerca (oggi più di 80 miliardi di dollari l’anno), ma con un ritorno sull’investimento che si assottiglia sempre di più e che peggiorerà a causa delle nuove sfide introdotte dal “New normal” e dal profondo cambiamento innescato dal Covid-19.
Il Coronavirus ha cambiato, e continua a cambiare, profondamente gli utenti ed i Brand hanno la necessità di capire le nuove abitudini e le nuove tendenze. Gli strumenti di ricerca tradizionale, come panel e survey, riescono a rispondere soltanto parzialmente al bisogno di informazioni che oggi è tipico di qualsiasi brand o società che opera nel mercato B2C.
Kpi6 permette di rispondere alle domande più comuni nel mondo della market research, ma in modo autonomo, in tempo reale e non sollecitato. La piattaforma, infatti, utilizza e aggrega dati digitali già esistenti e fornisce informazioni immediatamente azionabili. Rispetto alla metodologia tradizionale, inoltre, Kpi6 riesce a superare problematiche quali la numerosità del campione, i più tipici “bias” come la desiderabilità sociale e la natura statica del dato, che invece in Kpi6 è dinamico e si aggiorna continuamente, fornendo una panoramica fedele del mercato.
Come gestite lo stress e l’ansia in questo periodo di emergenza sanitaria e come proiettate, voi stessi e Kpi6 nel futuro?
Alberto Nasciuti: Il Covid certamente ci ha messo alla prova, l’incertezza dei mercati è tale ogni giorno di più, nessuno sa come si evolverà la pandemia e se il vaccino ci darà la possibilità di ricominciare a essere liberi di viaggiare e di riappropriarci di una vita normale. Noi però abbiamo tratto il meglio da tutto ciò, non arrendendoci mai e anzi, trovando un modo per aiutare noi stessi e gli altri. Il team in questo periodo ha fatto un gran lavoro e proprio per la pandemia, abbiamo preso una grande decisione, ovvero quella di diventare dei 100% remote workers, in modo da poter raggiungere il miglior risultato insieme, ma sempre distanti!”
Le sue considerazioni finali su questa emergenza?
Per questo 2021 continueremo a perseguire l’obiettivo di poter fornire ai nostri clienti i migliori strumenti per poter capire ed affrontare il New Normal, non facendoci mai spaventare da come si potrà modificare il contesto intorno a noi, affidandoci sempre al indiscutibile potere dei dati!
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