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Angelo Zilio, Co-Founder di AUDIODINAMICA: la rivoluzione tra suono e design

Prima di tutto, come state, lei e la sua famiglia in questa fase dell’emergenza COVID-19?
Angelo Zilio : Molto bene, grazie. Vivo a cavallo tra l’Italia e la Francia, e in quest’ultimo paese – almeno per la mia famiglia – l’esperienza del lockdown è metafisica. Stiamo riscoprendo la lentezza, la contemplazione dei pensieri e il contatto con la natura durante le passeggiate rubate nei momenti di pausa. Stiamo vivendo un’altra esperienza interessante, la scuola a casa. È un momento idilliaco per entrare in contatto più intimamente con i propri figli (ho due bambini, un maschietto di 6 anni e una femminuccia di 4 anni). A parte il dramma che il mondo sta vivendo e la riorganizzazione di alcune attività quotidiane, direi che stiamo vivendo un momento di piena metamorfosi.
Ci parli di lei, della sua carriera e di come nasce AUDIODINAMICA?
Angelo Zilio : I soci fondatori di Audiodinamica sono tre: Francesco Matera (Product Development), Gianluca Sperti (Product Development) ed io, Angelo Zilio (Sales & Marketing Manager – CEO). Proveniamo da ambiti lavorativi diversi ma siamo accomunati dalla stessa passione e dagli stessi obiettivi: dall’ossessione dei dettagli. Per quanto riguarda la mia carriera, è piuttosto atipica ma segue un percorso logico che mi ha spinto a intraprendere la carriera imprenditoriale. Ho iniziato a lavorare come export manager svolgendo la professione in diverse aziende e paesi. Poi ho iniziato il dottorato in marketing all’Università di Lyon e, contemporaneamente, ho insegnato marketing, management e strategia all’Università di Saint-Étienne.
Alcuni fattori che mi hanno accompagnato durante gli studi e la mia carriera, come l’audacia, la determinazione, la capacità di iniziativa e la ricerca continua dell’innovazione, in parte acquisite e in parte innate, mi hanno spinto a creare Audiodinamica con gli altri due soci, Francesco e Gianluca. Audiodinamica nasce dalla voglia di coniugare prodotti ad alto contenuto tecnico con un design iconico e riconoscibile.
Come innova AUDIODINAMICA?
Angelo Zilio : Con il payoff “Let’s Change the Tune” Audiodinamica™, la nostra start-up propone una lettura in chiave del tutto originale dei dispositivi (amplificatori, preamplificatori, step-up, amplificatori per cuffie, power supply, step-up transformer, DAC e streamer) per la riproduzione sonora, basando la propria offerta sul concetto di tailoring, quindi di prodotto su misura di appassionato, sia in termini di contenuti tecnici che estetici. Grazie a un mix di tecnologia analogica e digitale di altissimo livello qualitativo, e a un design elegantemente essenziale e versatile, i dispositivi Audiodinamica™ sono pensati per quanti vogliano fare un’esperienza sensoriale a tutto tondo dell’ascolto della musica.
È un approccio lontano dall’austerità tipica del settore e vicino invece a una concezione più personale, funzionale e confortevole, senza mai tradire i principi di base della riproduzione musicale. Inoltre, proponiamo oggetti che sono in grado di inserirsi facilmente negli ambienti domestici, diversi dai soliti canoni estetici dell’Hi-Fi tradizionale. La nostra famiglia dei BeCubes, ad esempio, permette a tutti gli appassionati di modulare il set sulla base dei propri bisogni e, cosa non secondaria, l’audiofilo ha la possibilità di personalizzare il colore dei BeCubes secondo le sue preferenze e l’arredamento della propria casa. I nostri prodotti – se così si può dire – sono user friendly, con sistemi di controllo moderni, ovvero gestibili attraverso specifiche app IOS/Android.
In che modo la pandemia da COVID-19 ha colpito AUDIODINAMICA e come state affrontando questa crisi?
Angelo Zilio : Dobbiamo ammettere che la nostra attività è poco sensibile alle crisi, purché esse non abbiano una durata indefinita. Durante la prima ondata della pandemia (marzo-aprile), a differenza di tante altre aziende, non abbiamo risentito della pandemia in termini di generazione di ricavi. Con l’isolamento, alcuni appassionati, hanno effettuato maggiori acquisti sul nostro canale e-commerce. Anzi, grazie al lockdown, durante i mesi di marzo e aprile abbiamo registrato un fatturato maggiore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Al contrario, con la seconda ondata di coronavirus, a causa dell’incertezza che la pandemia sta inscenando nel mondo, purtroppo, anche noi abbiamo subito un rallentamento della domanda. È un calo fisiologico che non avrà ripercussioni significative sui risultati economici di fine anno.
Ad eccezione del mercato americano (diciamo che il partner non era quello giusto), siamo riusciti ad acquisire un nuovo distributore ad Hong-Kong e abbiamo intavolato delle trattative con alcuni partner francesi e tedeschi, che adesso sono in fase avanzata grazie alle discussioni iniziate durante il lockdown. Einstein diceva che la “crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché dà origine alla creatività e all’inventiva dell’uomo. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato”. Noi abbiamo colto questa opportunità con l’innovazione, ci siamo immersi a sviluppare nuovi prodotti per completare la gamma dei BeCubes.
Avete dovuto prendere decisioni difficili? E quali sono le lezioni apprese?
Angelo Zilio : Alla fine dello scorso anno avevamo aumentato il fatturato in modo esponenziale e chiuso il turnover con una quota export che ammontava al 68%. Sulla scorta di questi numeri positivi, avevamo preventivato un piano molto espansionistico. Questa crisi, come per tante altre aziende, ci ha spinto ad attuare un piano più conservativo per evitare di depauperare le casse della start-up. Ad esempio, siamo stati costretti a mettere in standby lo sviluppo del sito internet e l’investimento per l’allestimento di nuovi laboratori. In antitesi ai progetti temporaneamente archiviati, abbiamo impegnato una cospicua somma di denaro per lo sviluppo di nuovi prodotti. Diverse sono le lezioni che abbiamo appreso durante questo periodo. La principale è sicuramente legata all’idea e alla filosofia aziendale.
Nonostante le difficoltà, se il prodotto è ben posizionato e risponde a delle specifiche esigenze di mercato, questo sopravvivrà agli ostacoli del momento. Malgrado gli impedimenti dell’approvvigionamento dei componenti e il congelamento di alcuni progetti in corso, è fondamentale adattarsi ai cambiamenti in essere, mantenere la liquidità (come per i maratoneti che non devono disperdere tutte le energie nei primi km di corsa) per far fronte a tutti gli imprevisti che potrebbero presentarsi e, non per ultimo, continuare a mantenere il focus sulla vision e la mission senza snaturare la “raison d’être” aziendale. Devo ammettere che, almeno fino ad oggi, siamo stati bravi e fortunati (non guasta mai nella vita) a mantenere questi principi.
Come gestite lo stress e l’ansia in questo periodo di emergenza sanitaria e come vi proiettate, voi stessi e AUDIODINAMICA nel futuro?
Angelo Zilio : Come gestiamo l’ansia? Ottima domanda. Non la gestiamo, la viviamo. Questa pandemia ha scardinato tutti i paradigmi che esistevano fino a gennaio 2020 ma, pur con un pizzico di apprensione per le sorti della nostra azienda – e non solo – ho vissuto e sto vivendo questo periodo con estrema razionalità, mettendo da parte qualsiasi sorta di paura. L’ansia e la paura sono le peggiori nemiche delle decisioni. Le riporto un esempio pratico: amo la barca a vela, tante volte mi sono trovato in mare con delle onde belle formate, un vento fortissimo e con l’albero sul punto di rottura. In quel momento bisogna rimanere concentrati e avere la giusta adrenalina per rientrare in porto. Ecco, in questo periodo possiamo rimanere focalizzati sugli obiettivi per uscire dalla tempesta “indenni” o, come consiglia il periodo, “sani e salvi”.
Quindi, pragmatismo e razionalità non lasciano nessuno spazio a nessun tipo di ansia. Come vedo Audiodinamica nel futuro? Lavoreremo per riprendere tutte le attività ibernate anche se, a dire la verità, sono sicuro che il post-covid ci spingerà a cambiare tutta la strategia che avevamo. Cosa faremo se il mondo sarà completamente cambiato rispetto a quello che avevamo immaginato prima di questa pandemia? Non importa, ci adegueremo alle nuove situazioni, non molleremo e cercheremo con tutta la nostra passione di cogliere nuove opportunità.
Chi sono i vostri competitor e come pensate di superare la concorrenza?
Angelo Zilio : I nostri competitor sono tutti i produttori di apparecchi audio. Ci sono dei concorrenti indiretti, come le aziende di prodotti mainstream o mass-consumer, oppure, competitor diretti, che sono tutte le aziende di nicchia dell’industria audiofila. Siamo appassionati di tubi termoionici, amiamo i trasformatori, ma siamo anche consapevoli che a oggi elevate prestazioni sono ottenibili grazie all’uso di dispositivi a stato solido. Insomma, le elevate prestazioni possono essere raggiunte con qualsiasi tecnologia, purché si punti alla qualità.
Ad esempio, nei nostri apparecchi della linea BeCube utilizziamo JFET a basso rumore. Il nostro approccio alla progettualità, quindi, non parte dalla scelta di un determinato tipo di dispositivo o tecnologia, ma dalla finalità che l’oggetto deve avere. Prediligiamo la semplicità delle circuitazioni quale strada per raggiungere il nostro modello di riproduzione sonora ottimale. Siamo però fermamente convinti che la scelta delle circuitazioni differenziali (ovvero bilanciate), del design essenziale e minimalista, come quello dei cubetti, della personalizzazione dei colori, delle dimensioni ridotte (15x15x15 cm) dei BeCubes, della digitalizzazione che stiamo inserendo su alcuni dispositivi e, the last but non the least, della possibilità di fare un upgrade dei BeCubes sulla base delle necessità, sono un vantaggio competitivo e un fattore chiave di successo rispetto ai nostri principali competitor.
Le sue considerazioni finali su questa emergenza?
Angelo Zilio : Il mondo dopo questa pandemia sarà diverso, non so se migliore o peggiore, ma sicuramente tutto sarà mutato. È necessario infondere coraggio, tenere la rotta, agire su binari paralleli interconnessi che contemperino salvataggio nel breve periodo e rettificazione della strategia a lungo termine. Sarà importante che tutte le aziende, in particolare in Italia, producano una nuova etica, cambino schemi anacronistici e benchmark. La pandemia ha ridotto il vantaggio che tanti grandi gruppi avevano prima del covid. Paradossalmente, un po’ come accade con l’entrata della safety car nella F1, le start-up potrebbero sfruttare questo “vantaggio” indotto da cause di forza maggiore. Per il momento il quadro è incerto e, sia per i grandi che per i piccoli, questa pandemia spinge a riconfigurare un modello di navigazione da qui ai prossimi due anni.
Le scelte attuali impatteranno su chi saremo dopo la pandemia e, aspetto non secondario, su quale impatto avranno sulle generazioni future. Dobbiamo fare un check-up costante su chi siamo e sull’identificazione di nuovi possibili obiettivi. Nel breve termine, preoccupiamoci pure del piano finanziario, del margine di contribuzione, della finanza agevolata, di eventuali ammortizzatori sociali, e della rinegoziazione di eventuali debiti. Nel lungo termine – ma già da adesso – ricordiamoci che l’emergenza virus non è una parabola, ma una spirale di trasformazione. Non torneremo alla normalità, ma a una nuova dimensione. Concludo dicendo che è iniziato un nuovo percorso. Ci saranno delle nuove opportunità da cogliere ma, per evitare gli errori commessi ante-covid, dobbiamo imperativamente non ignorare i nuovi dicktat planetari: etica, innovazione, meritocrazia e sostenibilità.
Il vostro sito Web ?
Angelo Zilio : www.audiodinamica.com

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