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Antonietta Acampora, Founder e CEO di Picnic Chic: Primo booking per Picnic in Italia

Prima di tutto, come state, lei e la sua famiglia in questa fase 3 dell’emergenza COVID-19?
Antonietta Acampora: Fortunatamente stiamo tutti bene, passate le fasi più difficili ci stiamo pian piano riprendendo i nostri spazi e la nostra vita, continuando a rispettare tutte le norme di sicurezza. In casa ci si sente più sicuri ma vedo che pian piano sia io che i miei figli stiamo riacquistando la fiducia nel riprendere una vita normale.
Ci parli di lei, della sua carriera e di come nasce questa idea imprenditoriale.
Antonietta Acampora: Sono originaria campana e sono nata ammirando il mare da genitori splendidi che mi hanno trasmesso tanti valori, tra cui il senso del picnic. Già: il picnic fa parte da sempre della mia vita. Prima ne apprezzavo il senso e il gusto della libertà, oggi invece lo vivo come un’esperienza appagante per molti altri aspetti: per i panorami, il senso di tranquillità, la condivisione e la bellezza di ritrovare un tempo lento che ci permetta di stare in compagnia con le persone giuste per noi. Amo poter stare all’aria aperta, il profumo della natura ed è per questo che spesso il mio ufficio è un parco, una panchina, un molo, una barca… insomma, tutto ciò che non delimita le mie emozioni perché ogni lavoro deve essere fatto, in primis, con il cuore.
Durante il mio periodo lavorativo presso la Coldiretti, ho avuto modo di conoscere molto da vicino la realtà di agriturismi e cantine: ne ho rilevato bisogni e potenzialità ed è per questo che, una volta trasferitami a Bergamo nel 2015, ho iniziato a sviluppare il progetto Picnic Chic, che ho fondato poi nel 2017. Nasciamo come primo booking per Picnic in Italia, per mettere in contatto strutture immerse in luoghi favolosi con chi desidera vivere l’esperienza di un picnic. Oggi Picnic Chic è un vero e proprio hub di emozioni e trasferiamo la filosofia del picnic come lusso semplice e alla portata di tutti, e un nuovo riferimento per un turismo slow e di prossimità con un importante focus sulla produzione locale e materie prime.
Come innova Picnic Chic?
Antonietta Acampora: Innoviamo perché offriamo un percorso di digitalizzazione ad aziende spesso poco inclini all’online: il nostro è un portale anagrafico e di visibilità per le aziende che aderiscono che in più offre un percorso di prenotazione e acquisto totalmente digitale, sicuro, pratico e veloce. Le aziende che aderiscono ricevono direttamente le prenotazioni e i pagamenti e così possono a loro volta introdurre una nuova linee di business alle loro attività, senza però doversi occupare di tutti gli aspetti amministrativi e burocratici.
In che modo la pandemia da COVID-19 ha colpito Picnic Chic e come state affrontando questa crisi?
Antonietta Acampora: Per noi la pandemia ha rappresentato un punto di svolta molto importante: durante i mesi di lockdown non abbiamo mai interrotto la nostra attività, che anzi, ha avuto una crescita senza precedenti. Complici il distanziamento sociale e nuove riflessioni su stile e approccio di vita, il picnic in questi mesi ha vissuto una fase di rinascita senza eguali, rappresentando di fatto l’alternativa più sostenibile per assaporare un momento di autentica convivialità nel rispetto delle regole imposte dall’emergenza sanitaria. Giorno dopo giorno abbiamo visto aumentare le strutture che aderiscono al progetto, che oggi sono oltre 150 dislocate in 15 regioni italiane per un totale di 450 esperienze proposte, tra cestini romantici e baby, vegan e tradizionali, a tutta natura o rurali. E per la fine del 2020, grazie anche a una serie di partnership con associazioni e istituzioni già attive nell’ambito wine, food e travel, puntiamo a crescere ulteriormente, coprendo tutte le regioni e aumentando esponenzialmente il numero di strutture attive per offrire massima scelta a chi accede a Picnic Chic.
Avete dovuto prendere decisioni difficili ? E quali sono le lezioni apprese?
Antonietta Acampora: Più che decisioni difficili, mi piace parlare di decisioni sagge. Per aiutare la ripartenza, abbiamo deciso di offrire gratuitamente alle strutture la presenza sul nostro portale, e questa scelta ci ha dato ragione: stiamo crescendo moltissimo, e siamo contenti di riuscire a trasferire a utenti e strutture l’intensità e la nostra filosofia di pasto open air. Se il Lockdown ci ha fatto apprendere qualcosa è che il vero lusso sta proprio nelle piccole cose che compongono la nostra esistenza. Se ci pensate, gli ingredienti necessari per un picnic sono semplici e alla portata di tutti: una tovaglia, un cestino, un luogo tranquillo, buon cibo oltre a una buona compagnia. Noi di Picnic Chic abbiamo reso ‘digitale’ e ancora più semplice l’approccio a questo stile di vita, offrendo una nuova idea di picnic che mette in contatto strutture selezionatissime con tutti coloro che desiderano gustare un’esperienza alternativa al classico pasto seduti a tavola.
Come gestite lo stress e l’ansia in questa fase 3 dell’emergenza e come proiettate, voi stessi e Picnic Chic nel futuro?
Antonietta Acampora: Credo che la gestione di stress e ansia sia stata alla base del periodo che abbiamo trascorso! A parte tutto, come start up siamo abituati a valutazioni e analisi veloci delle nostra attività: solo così riusciamo a fare anche scelte controcorrente e coraggiose, e possiamo oggi ragionevolmente pensare di mantenere i numeri dell’ultimo periodo. Lavoriamo costantemente all’ottimizzazione di sito e user experience e tra i progetti in cantiere stiamo valutando diverse attività. Tra tutte, l’ampliamento degli iscritti e delle esperienze prenotabili e nuove importanti partnership, che stiamo definendo in questi giorni.
Chi sono i vostri competitor e come pensate di superare la concorrenza?
Antonietta Acampora: Quando siamo nati, nel 2017, non esistevano altri booking per il picnic: oggi, esistono altre realtà che offrono un servizio simile al nostro, anche se non uguale. Credo che differenziazione sia la parole chiave: ogni progetto nasce e cresce anche in funzione delle persone con cui si porta avanti il lavoro e non siamo particolarmente preoccupati di competere con altre aziende, perché sviluppiamo modelli di business differenti, e su questo concentriamo la nostra strategia futura.
Le sue considerazioni finali su questa emergenza?
Antonietta Acampora: Credo che non sia ancora finita l’emergenza, ma se ha mostrato qualcosa di positivo è il desiderio delle persone di non tornare più a quella che consideravamo normalità: desideriamo trovare nuovi equilibri e stili di vita che rendano migliore il nostro stare al mondo. Per questo siamo contenti che l’estate 2020 sia stata l’estate del Picnic, e che le persone, attraverso un semplice pasto, siano riuscite a scoprire uno stile di vita alla portata di tutti.
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