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Antonio Ranalli ci racconta di Visionar: Sistemi di test e collaudo per superare la crisi
Come state, lei e la sua famiglia?
Antonio Ranalli: Molto bene, grazie. Per fortuna non abbiamo avuto casi di Covid.
Ci parli di lei, della sua carriera e di come nasce questa idea imprenditoriale.
Antonio Ranalli: Dopo la laurea in ingegneria meccanica ed il dottorato di ricerca in energetica ho iniziato subito a lavorare nell’area tecnica dell’industria dei componenti per elettrodomestici. Nel 2016 ho lasciato la mia posizione da R&D Manager in un’importante azienda italiana di componenti per caldaie per dedicarmi a tempo pieno alla società che ho cofondato nel 2013, la Visionar Srl. Ci occupiamo di sviluppo e produzione di sistemi di test per laboratorio, qualità e fine linea per i più diversi settori industriali: dai veicoli, ai motori elettrici e loro applicazioni (ventilatori, pompe, motoriduttori) ai sistemi di riscaldamento. Supportiamo inoltre i nostri Clienti nello sviluppo di nuovi prodotti e nei progetti di cost reduction.
Come innova Visionar Srl?
Antonio Ranalli: Provenendo dal settore tecnico di grandi aziende siamo convinti che l’innovazione sia un fattore decisivo per mantenere la competitività nel nostro mercato. Sin dalla nascita la Visionar ha investito molto, sia in termini economici che di ore uomo dedicate, in diversi progetti di R&D, con collaborazioni con l’Università Politecnica delle Marche e con UNICAM. In partnership con i due atenei abbiamo cofinanziato due dottorati di ricerca, uno in ingegneria dell’informazione ed uno in matematica applicata, e la collaborazione continua. Per una microimpresa non è banale sostenere il costo della ricerca industriale, quindi è necessario concentrarsi sui progetti i cui risultati possono avere un impatto importante e rapido a livello di offerta di nuove soluzioni ai nostri Clienti.
In che modo la pandemia da COVID-19 ha colpito Visionar Srl e come state affrontando questa crisi?
Antonio Ranalli: Abbiamo sempre gestito il nostro progetto imprenditoriale col criterio del buon padre di famiglia, reinvestendo gli utili ed assicurandoci di avere a disposizione la liquidità necessaria per affrontare le criticità. La pandemia ha avuto un impatto importante sul nostro fatturato poiché i settori industriali che serviamo hanno rinviato diversi investimenti già programmati, ma a consuntivo 2020 possiamo dire che abbiamo reagito nella maniera corretta. I Clienti che scelgono i nostri prodotti e servizi sanno che noi siamo sempre al loro fianco in caso di necessità, e questo approccio “old style” viene apprezzato. Abbiamo rafforzato l’attività commerciale per acquisire nuovi clienti e stiamo iniziando a raccogliere i frutti. Ci auguriamo tutti che l’anno in corso possa segnare il rilancio dell’economia nazionale ed europea. Voglio inviare un pensiero di vicinanza particolare a tutti gli imprenditori, i commercianti, i professionisti ed i lavoratori che hanno subito pesanti ripercussioni a causa di questa difficile situazione.
Avete dovuto prendere decisioni difficili? E quali sono le lezioni apprese?
Antonio Ranalli: No, per fortuna non ci siamo trovati nella condizione di dover fare scelte difficili. Nella seconda metà del 2020 il clima di incertezza era talmente pesante che ci siamo presi del tempo per pensare alle strategie di crescita più opportune da adottare. Le lezioni che abbiamo imparato possono sembrare banali ma a volte, presi dalla quotidianità, si possono perdere di vista i fondamentali: restare vicini ai clienti e continuare ad innovare.
Come gestite lo stress e l’ansia in questo periodo di emergenza sanitaria e come proiettate, voi stessi e Visionar Srl, nel futuro?
Antonio Ranalli: Nei corsi di management insegnano che è proprio quanto non hai tempo che devi pianificare. Ecco, noi gestiamo l’incertezza pianificando il più possibile. Lavorando per progetti quello della pianificazione è un processo imprescindibile, e noi cerchiamo di estenderlo ad ogni fase della nostra attività. Ormai da quasi un anno viviamo tutti questa situazione complessa la cui fine non è ancora in vista. Come per tutte le cose della vita, alla lunga ci si abitua. Noi combattiamo ansia e stress parlando molto. Io ed il mio socio ci confrontiamo continuamente, passiamo il sabato a ragionare “out of the box” liberi dai mille impegni quotidiani e ci proiettiamo in quello che vogliamo far diventare il nostro futuro e quello di Visionar. Il nostro impegno massimo è per la crescita. Puntiamo a raddoppiare il fatturano entro i prossimi due anni.
Chi sono i vostri competitor e come pensate di superare la concorrenza?
Antonio Ranalli: Il settore degli sviluppatori di sistemi di test è abbastanza affollato, per cui i nostri competitors sono numerosi, anche perché noi operiamo in diversi ambiti industriali. E’ interessante valutare il background dei competitors e come loro sono arrivati a fare il “mestiere” dei system integrators. Molti provengono storicamente dalla quadristica elettrica, altri dall’automazione, altri ancora dalla meccanica.
Noi abbiamo la ventura di provenire da grandi aziende di beni destinati -direttamente o indirettamente- al largo consumo. Siamo stati spesso diretti utilizzatori di sistemi di prova del genere che oggi realizziamo per i nostri Clienti e conosciamo quindi le esigenze dei vari stakeholder che hanno voce in capitolo nella definizione, acquisto ed utilizzo di sistemi complessi. Questo tipo di esperienza assieme alla nostra capacità di risolvere i problemi più sfidanti ci consente di entrare in sintonia col Cliente e di proporgli la giusta soluzione. Siamo particolarmente apprezzati per la nostra attitudine ad integrare in una sola macchina automatica tutte le misurazioni richieste.
Dal punto di vista dell’offerta di nuove funzionalità, in questo momento stiamo focalizzando i nostri sforzi di R&D sulle tecniche di intelligenza artificiale industriale per sviluppare sistemi automatici di valutazione delle performance della produzione nonché dello “stato di salute” degli stessi sistemi di misura.
Le sue considerazioni finali su questa emergenza?
Antonio Ranalli: Nei periodi di crisi si notano sempre almeno due dinamiche: la prima è una sorta di selezione naturale delle imprese, nella seconda si nota che alcuni riescono a cogliere nuove opportunità ed a crescere più di quanto avrebbero fatto in periodo normale. Solidità e capacità di leggere il mercato sembrano dunque essere due fattori determinanti per superare i momenti di difficoltà.
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