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My Cooking Box: Tutto quello che ti serve per cucinare il tuo piatto preferito a casa tua
Intervista a Chiara Rota di My Cooking Box : “Un meal kit che contiene ingredienti predosati, di altissima qualità e con una lunga shelf life per preparare delle ricette italiane di alto valore gastronomico”.
Prima di tutto, come state, lei e la sua famiglia in questa fase dell’emergenza COVID-19?
Chiara Rota: Siamo tutti, fortunatamente, in salute nonostante abitiamo e lavoriamo in una delle zone più colpite dalla prima ondata di Covid- 19.
Ci parli di lei, della sua carriera e di come nasce questa idea imprenditoriale.
Chiara Rota: La storia di My Cooking Box è iniziata circa cinque anni fa, in seguito a diversi stimoli ed esperienze che ho vissuto personalmente. In particolare, quando ancora lavoravo come ingegnere in un’azienda del settore dell’automazione industriale, molti dei miei clienti stranieri, durante pranzi di lavoro, restavano appagati dalla bontà dei nostri piatti, chiedendomi informazioni su come poterli replicare a casa o dove trovare gli ingredienti originali per prepararli. Spesso all’estero è difficile reperire le ricette, ma ancora di più le materie prima di qualità e di origine italiana: proprio da queste necessità è nata l’idea di creare un meal kit che contenesse al suo interno tutto ciò che serve per riproporre una ricetta regionale italiana dal risultato garantito.
Così, nel 2015, in occasione di Expo, ho presentato questa idea ad un tavolo tematico per future donne imprenditrici: inizialmente sembrava un semplice incontro informativo e conoscitivo invece, subito dopo, sono riuscita ad accedere all’acceleratore d’impresa SpeedMiUp dell’Università Bocconi e Camera di Commercio di Milano. Il mese successivo è stato depositato il marchio My Cooking Box e costituita la società Ricetta Italiana Srl. Da questo momento è partita l’avventura della nostra startup.
Come innova My Cooking Box?
Chiara Rota: L’azienda ha lanciato cinque anni fa un prodotto che è di per sé innovativo: un meal kit che contiene ingredienti predosati, di altissima qualità e con una lunga shelf life per preparare delle ricette italiane di alto valore gastronomico. Inoltre, abbiamo adottato un sistema di distribuzione che non prevede gli abituali canali del settore food. Le nostre My Cooking Box sono vendute presso librerie, fioristi, concept store, aeroporti e naturalmente online sul nostro sito di e-commerce.
In che modo la pandemia da COVID-19 ha colpito My Cooking Box e come state affrontando questa crisi?
Chiara Rota: Lavoriamo nel settore food che ha subìto, sicuramente, meno di altri, l’impatto negativo della pandemia. Inoltre, se consideriamo il fatto che il nostro principale business è il canale di e-commerce e che tutte le vendite online sono cresciute esponenzialmente in questi ultimi mesi, la nostra realtà è riuscita a reagire molto bene. Sicuramente, il risvolto peggiore, per noi, è stato sugli eventi e sulla possibilità di mostrare dal vivo la grande praticità di My Cooking Box e la qualità delle sue ricette. La nuova situazione, però, ha fatto sì che tanti degli eventi previsti si riadattassero a nuovi format e diventassero in versione digitale. In questo modo, siamo riusciti, con il nostro expertise, a diventare partner di eventi importanti, come il food festival Cibo a Regola d’Arte di Corriere della Sera e consegnare direttamente a casa del pubblico iscritto, le nostre box.
Avete dovuto prendere decisioni difficili? E quali sono le lezioni apprese?
Chiara Rota: La problematica maggiore è stata la riorganizzazione di tutta l’attività e il coordinamento di tutto il team e del sito produttivo, in quanto una parte di staff lavorava in modalità smart working e una parte del personale impegnato in produzione. Certamente questa pandemia ha cambiato il modo di lavorare, il modo di relazionarci e ci ha prospettato un panorama sociale e professionale diverso da quello a cui eravamo abituati. Soprattutto ci ha chiaramente mostrato come sia fondamentale essere flessibili su tante dinamiche e su come sia necessario reagire in modo repentino davanti a tutte le nuove criticità ed esigenze emergenti.
Come gestite lo stress e l’ansia in questo periodo di emergenza sanitaria e come proiettate, voi stessi e My Cooking Box nel futuro?
Chiara Rota: Innanzitutto, lo stress e l’ansia vanno mantenuti sotto delle determinate soglie e per far questo cerchiamo di creare un ambiente e un’atmosfera collaborativa e di squadra, rispettando tutte le opportune e corrette misure di sicurezza ma senza infondere eccessivi allarmismi. L’internazionalizzazione è stata, fin dall’inizio, il principale obiettivo strategico di My Cooking Box. Naturalmente, questo percorso ha subìto dei rallentamenti dovuti alle difficoltà oggettive di organizzare incontri, spostamenti e creare nuove opportunità, ma questo resta il focus del nostro business.
Chi sono i vostri competitor e come pensate di superare la concorrenza?
Chiara Rota: Dallo scorso anno, con grande soddisfazione, possiamo confermare di essere diventati leader del meal kit italiano. Questo, naturalmente, non ci ferma, anzi, ci sprona a essere sempre più innovativi, facendo leva su proposte nuove e originali, diversificandoci, così, anche da tutti i nuovi competitor.
Le sue considerazioni finali su questa emergenza?
Chiara Rota: La sede e il nostro sito produttivo sono a Bergamo, quindi possiamo davvero dire che la pandemia ci ha toccato sul vivo e ci ha messo di fronte una situazione emergenziale inimmaginabile. Sono stati mesi difficili per l’organizzazione del lavoro che ha imposto un cambio radicale delle relazioni, professionali e non. Ci siamo abituati a fare smart working, non senza difficoltà, perché la nostra è una realtà giovane che ha bisogno di fare rete per crescere e per trovare nuove opportunità di business. Ora che la situazione è diventata più gestibile, siamo riusciti a trovare un giusto equilibrio negli approcci lavorativi e sociali e possiamo solo augurarci che non ci sia una seconda grave ondata di Covid-19!
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