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Claire Lusardi parla di 3D.I.V.E srl: La ricostruzione di immagini e video 2D in aria con componenti 3D

Prima di tutto, come state, lei e la sua famiglia in questa fase dell’emergenza COVID-19?
Claire Lusardi: Fortunatamente la mia famiglie e quelle del nostro Team stanno tutte bene. Ovviamente sento le conseguenze di ciò che sta accadendo, tutto in un tratto si rompono i ritmi della quotidianità, si perdono le abitudini. Ma sicuramente i miei pensieri vanno a tutte le persone che combattono il virus molto più direttamente, in tutti gli ospedali con il personale sanitario in prima linea.
Ci parli di lei, della sua carriera e di come nasce questa idea imprenditoriale.
Claire Lusardi: Nasco come Marketing Manager e Business Developer con una forte esperienza all’internazionale con progetti sviluppati con la Francia dove ho studiato, l’Inghilterra dove ho vissuto per 2 anni, il Giappone per 7 anni, la Slovacchia per 4 anni, la Cina per 4 anni e l’Italia. Ho lavorato nel settore delle Ricerche e Analisi di Mercato per le attività Smart Cities, Food, Turismo e per il Settore medicale.
Da sempre ho uno spirito imprenditoriale. Nel 1995 ho costituito la mia prima società in Italia poi, nel 2012 sono stata socia di un’azienda del settore Agroalimentare, seguendo progetti Marketing, dalla creazione di brand alla commercializzazione per l’export. Ma nel 2017 Gianluigi Tregnaghi mi ha chiesto di partecipare alla creazione della Tech StartUp 3D.I.V.E srl in veste di amministratore Unico e CMO della società. Le sfide del suo progetto mi hanno veramente stimolata e non ho esitato un secondo a seguirlo in questa avventura.
L’idea imprenditoriale è nata dal sogno di Giovanni Tregnaghi (esperto in Progettazione di sistemi ottici ed elaborazione delle immagini) e di Enrico Benassi (Chimico e Fisico Teorico / Quantistico), di rendere possibile la visione del robot R2-D2 di Star Wars che proietta un’immagine della Principessa Leila che implora Obi-Wan Kenobi di aiutarla.
Così è nata l’idea di sviluppare una tecnologia innovativa in grado di convertire/ricostruire immagini e video 2D in contenuti 3D fluttuanti nell’aria senza alcuno schermo come supporto, una tecnologia che non sia un’ologramma.
Come innova 3D.I.V.E srl?
Claire Lusardi: Investiamo l’essenziale delle nostre risorse in R&D in particolare nel settore delle tecnologie visive, proiezione tridimensionale di oggetti reali, fisiche applicate a nuovi materiali, strumenti e processi. La tecnologia sviluppata non è un ologramma, che si basa su una tecnologia centrata sull’illuminazione degli oggetti e sulla loro ricostruzione con laser e ri-illuminazione a luce coerente.
La nostra tecnologia prende da un display immagini e video in 2D e le ricostruisce in aria con componenti tridimensionali, attraverso calcoli matematici descritti in oltre 50 pagine di equazioni matematiche elaborate da Enrico per il primo brevetto, e una struttura hardware.
La nostra tecnologia assume un forte carattere distintivo sul mercato, dal campo medico all’infotainment, dall’allestimento fieristico all’automotive, dagli futuribili per un’esperienza integrale a tre dimensioni. Siamo oggi titolari al 100% di 6 brevetti, 2 nuovi saranno registrati entro fine 2020. Abbiamo intrapreso un’azione di valorizzazione dell’innovazione, per sfruttare l’effetto leva che può avere per attrarre potenziali investitori, dimostrando le potenzialità dell’innovazione brevettata.
In che modo la pandemia da COVID-19 ha colpito 3D.I.V.E srl e come state affrontando questa crisi?
Claire Lusardi: Come tante startup, 3D.I.V.E S.r.l si è impegnata per offrire il proprio contributo grazie alla flessibilità dei nostri collaboratori. Abbiamo realizzato in tempi stretti due progetti di ricerca tecnologica tesi alla prevenzione e contenimento del contagio, e soprattutto per permettere una serena ripresa anche della partecipazione a grandi eventi (fiere, concerti, esposizioni, etc.) in sicurezza.
Abbiamo sviluppato “Super Cap!” un cappellino per le scuole dell’infanzia, un dispositivo non invasivo ed innocuo di rilevamento della temperatura corporea. Poi stiamo finalizzando una mascherina che lascia vedere il volto, monitorerà la qualità di respiro /dell’aria circostante e amplificherà l’acustica ambiente.
Avete dovuto prendere decisioni difficili ? E quali sono le lezioni apprese?
Claire Lusardi: La situazione emergenziale covid-19 ci ha richiesto un adattamento nel nostro modo di lavorare. Abbiamo dovuto velocemente organizzare uno smart working integrato, agile e flexible. Abbiamo dovuto adottare una nuova concezione organizzativa del lavoro basata principalmente sul raggiungimento degli obiettivi, con delle call giornalieri condivise.
Come gestite lo stress e l’ansia in questo periodo di emergenza sanitaria e come proiettate, voi stessi e 3D.I.V.E srl nel futuro?
Claire Lusardi: Ci siamo resi conto che la modalità di gestione “Start Up”, ci ha permesso di operare per tentativi, adattare continuamente le nostre azioni alla situazione ambiente. Poi alla fine la situazione ha rafforzato l’affiatamento del gruppo e una forma di gestione più democratica del processo decisionale. Personalmente mi mancano le relazioni con gli altri che si vivevano offline, c’era la fisicità dei luoghi, degli sguardi e delle parole dette.
Chi sono i vostri competitor e come pensate di superare la concorrenza?
Claire Lusardi: Abbiamo sviluppato e proponiamo una tecnologia che ha la capacità di proiezione in aria senza schermi e senza accessori indossabili con lo stesso frame rate dei normali video. Non abbiamo concorrenti diretti ma indiretti come l’occhiale AR o l’ologramma. Inoltre Il lavoro che abbiamo svolto negli ultimi mesi ha permesso di raggiungere un livello estremamente più avanzato del dispositivo, in termini di controllo, risoluzione, analisi, inserimento alla rete AI, miglioramento della modellizzazione tridimensionale dal punto di vista software. Questi obbiettivi rendono il nostro posizionamento sul mercato ancora più innovativo ed unico.
Le sue considerazioni finali su questa emergenza?
Claire Lusardi: Una crisi di questa portata ha ovviamente generato un cambiamento radicale del mondo che conoscevamo fino ad oggi.
Ma prima o poi usciremo da questa pandemia seppur con non poche difficoltà. Se da un lato dobbiamo pensare al futuro con fiducia, dall’altro dobbiamo fare i conti con le conseguenze economiche di quella che sarà la più grande crisi economica dopo quella del 2008.
In questo scenario, per fronteggiare la situazione, servirà decisamente una maggiore sicurezza, un eco-sistema Startup più strutturato e tanta resilienza.
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