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Coronavirus: nuova stretta per l’Italia
Ore cruciali queste per i cittadini italiani, infatti, già da questa serata, venerdì 20 marzo, potrebbe arrivare la nuova stretta del Governo per arginare la diffusione del Covid-19. A fare pressione sul presidente del Consiglio, i drammatici bollettini, in Italia infatti, il numero delle vittime, ha superato quello della Cina. Questi numeri potrebbero portare il Presidente Giuseppe Conte, a firmare subito il Dpcm, valido per tutto il Paese, che prolunga almeno fino a dopo Pasqua la chiusura delle scuole e degli esercizi commerciali. Fonti di governo dichiarano che non dovrebbe essere un nuovo provvedimento, ma, un correttivo più snello.
Tra le nuove regole al vaglio ci sarebbe il divieto all’attività fisica all’aperto, lo stop ai supermercati nei centri commerciali nel weekend e anche agli spostamenti nelle seconde case, misure queste, già adottate in Spagna.
Intanto si procede verso un aumento del numero delle forze dell’Ordine da impiegare nei controlli. Controlli che potrebbero essere eseguiti anche con il controllo sui cellulari e l’identificazione delle utenze telefoniche per verificare il rispetto delle misure adottate.
Giuseppe Conte ha rilasciato inoltre questo venerdì 20 marzo un’ intervista al Financial Times in cui ha spronato i paesi membri a utilizzare i poco meno di 500 miliardi di euro a disposizione del Mes.
«Il tempismo è essenziale. La strada da seguire è di aprire le linee di credito del Mes a tutti gli stati membri».
La richiesta di Conte è quella di concedere prestiti a tutti i governi nazionali attraverso il Mes.
In Lombardia intanto, dove la situazione è sempre più critica, il Presidente richiede misure più restrittive.
«Secondo il presidente Fontana in Lombardia servono misure più restrittive. Ha ragione. La Regione Lombardia ha il potere di adottarle. Lo faccia subito, senza esitare oltre. Esattamente come stanno facendo l’Emilia-Romagna, il Veneto e altre regioni d’Italia» – questo il messaggio pubblicato su Facebook dal viceministro all’Economia Antonio Misiani.