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Coronavirus, Campania: Il FESR investe nella sanità e nella ricerca

Tutto ciò che non immaginavamo potesse capitare, è accaduto e il mondo intero si è trovato ad affrontare un “nemico” invisibile, sconosciuto e inarrestabile, diffusosi progressivamente e rapidamente causando malattia e grandi, totali sacrifici.
Medici e infermieri hanno sacrificato la propria vita; associazioni di volontariato e cittadini privati hanno aiutato chi si è trovato in difficoltà; negozi, attività e aziende, hanno subito una battuta d’arresto; cinema, cultura e turismo paralizzati dal “nemico” e troppe persone sono morte, lasciando i propri cari sopravvissuti a una pandemia mondiale.
Le politiche di coesione introdotte dall’Unione europea hanno come obiettivo la riduzione dei divari territoriali per eguagliare le opportunità sociali e il benessere dei cittadini e favorire l’inclusione. Il FESR (FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE) mira a consolidare la coesione economica e sociale correggendo gli squilibri fra le regioni, pianificando investimenti su diverse aree prioritarie secondo il concetto di “concentrazione tematica” e suddividendoli in base alle condizioni in cui versa la regione in questione. Il proliferare della pandemia da COVID-19, ha mostrato proprio il divario tra i territori e tra le possibilità d’accesso ai servizi tecnologici, scolastici e sanitari.
La Campania ha dimostrato di saper gestire un’emergenza di questo tipo: moltissime sono state le misure cautelative adoperate in aggiunta all’ottimo lavoro svolto dalle equipe medico-scientifiche che hanno creato un cordone sanitario d’eccellenza (in particolare, l’ospedale “Cotugno” di Napoli). La bravura di medici e ricercatori dovrebbe fermarsi qui se non fosse per la grande risposta dell’Unione europea che sta agendo con decisione per rafforzare i settori della sanità pubblica, fornendo informazioni obiettive sulla diffusione del virus e sull’impegno proficuo per contenerlo, anche grazie alla costituzione di un gruppo esperto coordinante, istituito dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Niente più abbracci e niente più baci, nel tempo in cui ci sentiamo impotenti ma uniti nel nome della fratellanza e unione tra popoli. In questo periodo di crisi, infatti, i Paesi, le regioni e le città di tutta l’Unione europea, stanno garantendo la propria disponibilità a chi ne ha più bisogno e proprio grazie alla cooperazione e l’utilizzo di fondi europei per lo sviluppo regionale, si potrà continuare la ricerca e migliorare le strutture ospedaliere campane che saranno così pronte a fronteggiare il ripresentarsi di una tale calamità. La solidarietà europea non smette mai di essere in prima linea a dimostrazione dell’importanza per gli Stati di essere membri di un organo così fondamentale per il proprio sostentamento.
Il POR Campania FESR 2014 2020 Asse 1 – OT 1, OS 1.3, in merito alle iniziative intraprese per la prevenzione e la gestione dell’emergenza epidemiologica, ha promosso il finanziamento di specifici progetti di ricerca e sviluppo per contribuire alla lotta del Coronavirus. La Regione Campania è la tra le prime in Italia ad aver sovvenzionato Centri di ricerca e Università, grazie al supporto dell’UE, rafforzando lo studio di soluzioni tecnico-scientifiche innovative per affrontare il COVID-19 e arginare nell’immediato la diffusione di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili. Lo scorso marzo, tramite un avviso pubblico, sono stati resi disponibili 7 milioni di euro e sono stati selezionati 21 progetti per migliorare la sperimentazione, gli studi di genetica, le tecnologie per i rilevamenti, la sanità pubblica regionale, i nuovi approcci terapeutici e l’assistenza dei pazienti. Sono otto i progetti già avviati in pochissimo tempo, tra cui c’è il “Potenziamento Presidio Operativo Federico II per Emergenza Sanitaria COVID-19” a cui sono stati destinati 800.000 €. L’Università degli Studi di Napoli “Federico II” ha istituto un Presidio Operativo presso il CeSMA (Centro Servizi Metrologici e Tecnologici Avanzati), polo d’avanguardia nato dalla riqualificazione di San Giovanni a Teduccio, per supportare l’industria nazionale e campana. L’obiettivo è dare sostegno e consulenza alle aziende interessate alla realizzazione di dispositivi di sicurezza, per tutto ciò che attiene alla progettazione, realizzazione e verifica delle proprietà dei materiali e dei prodotti, della loro funzionalità e della loro conformità tecnica alle normative vigenti e proporre lo sviluppo di innovazioni scientifiche e tecnologiche.
Sono quattro le aree di intervento:
I. Innovazione o riconversione industriale per accrescere la disponibilità di dispositivi di protezione individuale;
II. Kit/tecnologie innovative per le analisi e strumenti per la diagnosi facilitata e veloce;
III. Sistemi complessi per la respirazione assistita;
IV. Tecnologie e strumenti che consentono o facilitano il monitoraggio, la prevenzione e il controllo della diffusione del virus nelle sue diverse forme, in termini di localizzazione e gestione dell’emergenza.
La sovvenzione è stata necessaria per la ricerca mirata al rafforzamento del tessuto produttivo regionale e per acquisire strumentazioni atte al consolidamento e alla riconversione dei laboratori. La Campania sta affrontando le sfide e diventando una regione all’avanguardia, grazie all’interesse dell’UE. La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea si basa su sei punti cardini: dignità, libertà, uguaglianza, solidarietà, cittadinanza e giustizia. Il grido “Restiamo uniti”, di lotta e resistenza alla crisi globale causata dal Coronavirus, racchiude in sé tutti i valori fondativi dell’UE che giorno dopo giorno, non smette di tendere la mano.

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