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Daniele Radici, Founder di Innovation-LAB® : “Ogni progettazione strategica oggi deve essere pensata in ottica di riduzione di rischio”.
Innovation-LAB nasce per facilitare l’innovazione, accompagnando le aziende in un percorso capace di coinvolgere le persone e generare nuove competenze.

Ci parli di lei, della sua carriera e di come nasce questa idea imprenditoriale?
Daniele Radici : Da sempre ho svolto attività di consulenza, fin dai primi anni dopo la laurea.
Inizialmente, da Ingegnere Gestionale, mi sono occupato di operations, analisi di processi e miglioramento portando nelle aziende “ciò che si scrive sui libri”, lavorando anche per società blasonate.
Ho scoperto dopo qualche anno che le cose non succedevano, il cambiamento non avveniva.
Dopo 2-3 mesi di hype, tutto tornava come prima, come se il cambiamento – calato dall’alto – non fosse realmente un’esigenza.
Nel 2012 ho scoperto il Business Model Canvas e, ancor più rilevante, il meccanismo di co-design: rendere la soluzione partecipata, collaborativa e frutto delle persone stesse dell’azienda.
Un’epifania: l’azienda non deve implementare ciò che sta sui libri, l’azienda deve disegnare il proprio cambiamento, con le proprie persone.
Dopo diversi anni come freelance, ho deciso poi di concentrare tutte le mie energie in Innovation-LAB®, uno spazio di innovazione e cambiamento fisico e digitale, dove le aziende e le organizzazioni possono trovare metodi, approcci e strumenti per migliorare il proprio modo di lavorare, innovando il lodo DNA organizzativo.
Come innova la vostra azienda?
Daniele Radici : Il nostro cuore sono le metodologie.
Da un lato innoviamo grazie ad un continuo processo di apprendimento, definito da alcuni “never ending learning”.
Dall’altro integrando sempre di più strumenti tradizionali con strumenti all’avanguardia sia da un punto di vista tecnologico, sia da un punto di vista di contenuti.
In che modo la pandemia da COVID-19 ha colpito la vostra attività e come state affrontando questa crisi?
Daniele Radici : Più che noi, ha colpito i nostri clienti. Pertanto, noi ne siamo rimasti colpiti in modo indiretto.
Con le aziende chiuse e con i limiti restrittivi in vigore sia ora (ammorbiditi) che dal 18 maggio, il nostro lavoro “tradizionale” (workshop in presenza) si è totalmente azzerato.
Dall’inizio del lockdown (8 marzo) abbiamo iniziato a digitalizzare tutte le attività. Il 12 marzo abbiamo fatto il nostro primo workshop on line attraverso board digitali con i nostri clienti. Di necessità, virtù.
Abbiamo (e stiamo) accompagnando i nostri clienti nell’adozione di questi strumenti (primo fra tutti Mural) e nell’avere un’approccio Agile ai prossimi mesi.
Abbiamo ormai capito come nulla sia prevedibile e come tutto può cambiare, repentinamente.
Ogni progettazione strategica oggi ***deve*** essere pensata in ottica di riduzione di rischio, con un costo di switching strategico (pivoting, diremmo nell’ecosistema StartUp) relativamente basso.
Avete dovuto prendere decisioni difficili ? E quali sono le lezioni apprese?
Daniele Radici : Beh si, abbiamo alleggerito alcune posizioni di lavoro, rendendole part-time.
Abbiamo anche detto “no” ad alcuni progetti che non rispecchiavano più questa natura Agile.
Come gestite lo stress e l’ansia in questa fase 3 dell’emergenza e come vi proiettate, voi stessi e la vostra azienda nel futuro?
Daniele Radici : Beh, questa è la domanda delle domande.
Oggi dobbiamo, dicevo prima, affrontare ogni giorno con lo spirito del surfer, gestendo il proprio equilibrio l’onda e monitorando l’andamento delle variabili interne ed esterne.
Bisogna essere in grado di prendere decisioni in modo rapido e lucido, nonostante possano esserci inaspettate difficoltà nel mercato.
Essere manager e imprenditori è anche questo: gestire la situazione, nella sua naturale volatilità.
Chi sono i vostri competitor e come pensate di superare la concorrenza?
Daniele Radici : Altre “Startup” che offrono servizi di innovazione o Big Corporate come Accenture / Deloitte che ormai stanno acquisendo piccoli player come noi per internalizzare know-how.
La vera risposta è che oggi non è più corretto parlare di “Competitor”, poiché non è più così immediato distinguerli e identificarli.
E’ bene parlare degli altri attori in gioco nell’ecosistema di riferimento e, da lì, effettuare una mappatura per capire chi sia pericoloso e chi, magari, possa in realtà essere un partner!
Il vostro sito Web
Daniele Radici : www.innovation-lab.it
Le sue considerazioni finali su questa emergenza?
Daniele Radici : E’ una lezione di vita pesante, che ha lasciato e sta lasciando sul campo di battaglia tante vittime, umane (con la malattia) e industriali (con l’economia).
Dobbiamo imparare a convivere con l’incertezza e, perché no, farla diventare un nostro alleato.
Continuare a cercare di “tornare indietro” a come era prima è solo un grandissimo rischio.

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