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Intervista a Enrico Reboscio di Dotvocal: “Per uscire dalla crisi bisogna saper ascoltare”.

Come state, lei e la sua famiglia ?
Enrico Reboscio: Stiamo bene, grazie. Purtroppo i nostri figli sono quelli che patiscono di più questa situazione sia per la mancanza della didattica in presenza, sia per poter uscire e frequentare amici e amiche serenamente. Quando penso a quante cose stanno perdendo in questa fase della loro crescita, che non potranno più recuperare, mi si stringe il cuore.
Ci parli di lei, della sua carriera e di come nasce questa idea imprenditoriale.
Enrico Reboscio: Mi sono laureato in filosofia nel 1993 con una tesi sperimentale sull’Intelligenza Artificiale e le reti neurali. Sono sempre stato appassionato di tecnologia ma ho fatto l’imprenditore anche in altri settori. L’idea è nata insieme a degli amici, ognuno con diverse competenze, per cercare di trasformare una passione in un lavoro.
Come innova Dotvocal?
Enrico Reboscio: Il nostro settore è in continua evoluzione e le problematiche che incontriamo sono talmente allo stato dell’arte che praticamente ogni giorno siamo costretti ad innovare, altrimenti non possiamo soddisfare le richieste dei nostri Clienti.
In che modo la pandemia da COVID-19 ha colpito Dotvocal e come state affrontando questa crisi?
Enrico Reboscio: In realtà per noi la pandemia non ha avuto grandi effetti. Eravamo già abituati ad uno smart working elevato e i nostri Clienti hanno leggermente ritardato alcune decisioni, ma nessuno ha cambiato la strategia di digitalizzazione che comunque aveva già intrapreso.
Avete dovuto prendere decisioni difficili ? E quali sono le lezioni apprese?
Enrico Reboscio: La parte più difficile è stata quella di mantenere motivazione e concentrazione nei nostri collaboratori perché il contraccolpo psicologico è stato piuttosto profondo. Abbiamo imparato a gestire una comunicazione più attenta e puntuale per mantenere il contatto e chiedere anche feedback sulle decisioni aziendali.
Come gestite lo stress e l’ansia in questo periodo di emergenza sanitaria e come proiettate, voi stessi e Dotvocal nel futuro?
Enrico Reboscio: La gestione dello stress è affidata all’ascolto. Cerchiamo di essere il più possibile vicini ai nostri collaboratori ascoltando i loro bisogni. Siamo convinti che tutto questo ci porterà ad una nuova consapevolezza e ci permetterà di affrontare meglio e più efficacemente i prossimi anni di sviluppo aziendale.
Chi sono i vostri competitor e come pensate di superare la concorrenza?
Enrico Reboscio: I nostri competitor sono principalmente le aziende che offrono chatbot per i siti. La differenza sostanziale è il livello di professionalità che offriamo e un’esperienza sulle interfacce vocali che in Italia non ha nessun altro.
Link utili:
Le sue considerazioni finali su questa emergenza?
Enrico Reboscio: Abbiamo vinto poche battaglie e siamo ben lontani dall’aver vinto la guerra. E’ necessario che tutti insieme si collabori per farcela. Con l’ascolto, con l’umiltà e con la generosità.

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