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Intervista a Giorgio Martelli di MotusQuo: La piattaforma di prestiti tra privati

Prima di tutto, come state, lei e la sua famiglia in questa fase dell’emergenza COVID-19?
Giorgio Martelli: Bene grazie, personalmente questa pandemia, a parte i risvolti economici negativi, dal punto di vista della salute e della famiglia devo dire che ci ha solo fatto bene. Abbiamo avuto il tempo di stare insieme, di fare attività e di alimentarci in modo sano e senza “rumori di fondo” nel senso letterale del termine.
Ci parli di lei, della sua carriera e di come nasce questa idea imprenditoriale.
Giorgio Martelli: Io sono un Avvocato che si è trovato a lavorare a Londra alla fine degli anni 90. In pieno boom delle “.com”. Sono quindi entrato nel mondo della tecnologia e della finanza internazionale grazie al fermento di quell’epoca e di quel luogo magico che era Londra di quegli anni. Ho lavorato poi per circa 10 anni in una grande banca d’affari UBS, spostandomi tra Ginevra e Zurigo. Infine insieme ad un paio di cari amici abbiamo deciso di unire le esperienze dei tre settori che avevo abbracciato, legale, tecnologico e finanziario e partire con questo progetto dal cuore sociale.
Come innova MotusQuo?
Giorgio Martelli: La nostra ambizione è quella di utilizzare la tecnologia per scardinare un meccanismo perverso della finanza e cioè l’accesso privilegiato degli operatori alle informazioni rilevanti. Un investitore non professionale e per professionale intendo una banca o una finanziaria, non ha accesso diretto ai mercati è costretto a pagare sempre un costo di intermediazione e in ogni caso non ha accesso libero a tutti i mercati. Ad esempio se lei volesse investire nel debito privato attraverso canali istituzionali non potrebbe farlo se non intermediato ed in forma indiretta. Noi abbattiamo l’intermediazione e consentiamo l’accesso diretto a questo mercato altrimenti inaccessibile grazie ad una piattaforma su internet.
In che modo la pandemia da COVID-19 ha colpito MotusQuo e come state affrontando questa crisi?
Giorgio Martelli: Dal punto di vista del modello organizzativo nessun cambiamento. In effetti noi lavoriamo da remoto per definizione. I nostri collaboratori sono in smart working da sempre. Pensi che siamo sparsi tra la Calabria, la Puglia, il Lazio e la Lombardia. Alcuni anche nel Canton Ticino. La collaboratrice piu importante l’ho assunta via Zoom e ci siamo incontrati di persona una sola volta in 3 anni.
Quello che ci crea problemi è che abbiamo bisogno di capitali e in questo momento la gente è preoccupata e sta tenendo i risparmi fermi. Questa è una reazione tipica. Le persone investono e spendono quando credono nel futuro. Quando, come ora, la pandemia ci ha oscurato l’orizzonte, le persone tendono a non investire.
Avete dovuto prendere decisioni difficili ? E quali sono le lezioni apprese?
Giorgio Martelli: Abbiamo una linea dei costi sotto controllo e per ora stiamo resistendo sperando che tutte le contromisure prese riescano a regalarci tempo prezioso. Io compio 50 anni tra qualche giorno, ho tanta esperienza ormai. Ho vissuto in una .com la crisi del 2000 e in una banca la crisi finanziaria del 2008. Di lezioni ne ho apprese tante. Questa crisi ha aspetto differente ma la sostanza non cambia. Bisogna avere la forza ed i nervi per resistere.
Come gestite lo stress e l’ansia in questo periodo di emergenza sanitaria e come proiettate, voi stessi e MotusQuo nel futuro?
Giorgio Martelli: Anche in questo caso non c’è molto che si possa fare per prevedere o per anticipare questo genere di eventi. Non dipende da noi e non possiamo fare altro che stare calmi, prendere meno rischi possibili e non fare scelte inconsulte. Cerchiamo di sfruttare tutte le occasioni che si presentano e crediamo che il mercato Italiano presto avrà fasi di consolidamento nel nostro settore. Cerchiamo di ritagliarci il nostro spazio sperando di cogliere la prima occasione per spiccare il volo.
Chi sono i vostri competitor e come pensate di superare la concorrenza?
Giorgio Martelli: I nostri competitor diretti sono Smartika, Prestiamoci e Soisy. Tre bellissime realtà ognuna con caratteristiche e storia diversa. Ci stiamo verticalizzando su segmenti del prestito meno generici di quando siamo entrati sul mercato. La sfida è a chi è in grado di avere un portafoglio di rischio solido e masse gestite importanti. Ad oggi noi siamo indietro ma nessuno ha “ammazzato il mercato” ancora. Basta un piccolo salto e si passa da player secondario a monopolista in questo piccolo mercato.
Le sue considerazioni finali su questa emergenza?
Giorgio Martelli: La cosa importante oggi è la salute pubblica. Io credo possa essere una ottima occasione per ripensare molti modelli di business e sociali. La vedo come una grande opportunità.
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