INNOVATORI VS COVID-19
Voice Concierge: Il primo assistente vocale per strutture ricettive
Intervista con Giuliano Orsino, CEO di Voice Concierge, il primo assistente vocale per strutture ricettive.
Prima di tutto, come state, lei e la sua famiglia in questa fase dell’emergenza COVID-19?
Giuliano Orsino: Stiamo bene, grazie.
Ci parli di lei, della sua carriera e di come nasce questa idea imprenditoriale.
Giuliano Orsino: Sono impegnato da più di dieci anni nel mondo dell’innovazione, con un’ esperienza di exit da una start up. Per quanto riguarda Voice Concierge, abbiamo scelto di focalizzarci su un concierge vocale per strutture ricettive perché l’hospitality rappresenta da sempre la corsia preferenziale delle nostre soluzioni software. Lavorando in dialogo costante con albergatori e operatori del settore abbiamo pensato ad una soluzione completa, operativa sia sul front office che sul back office. Nulla è naturale, immediato e comodo come un comando dato vocalmente, sia per gli ospiti che per lo staff. Voice Concierge è una piattaforma per strutture ricettive. Ruota intorno a un concierge virtuale installato su un assistente vocale, direttamente in camera: semplicemente parlando, l’ospite ottiene informazioni su territorio e struttura, prenota servizi, comunica con la reception o richiede il servizio in camera. Tutti i contenuti sono inseriti direttamente dalla struttura e modellati sul suo modo di fare accoglienza. Lo staff evita di rispondere ancora e ancora alle stesse domande. E l’ospite può contare su un assistente personalizzato, che ne rispetta i tempi e le esigenze, durante tutto il soggiorno. Il servizio include anche un tool per gestire il flusso di lavoro e un’app per lo staff.
Come innova Voice Concierge?
Giuliano Orsino: Tutti i nostri servizi hanno una componente fortemente innovativa. Le nostre soluzioni software sono create su misura, per innovare e digitalizzare il lavoro dei nostri clienti. Con Voice Concierge abbiamo scelto di farlo con la voce. Da Google ad Alexa, gli assistenti vocali sono ormai una routine per tutti, dai più giovani e technology addicted ai più adulti. Ma è riduttivo sfruttarli solo per musica o notizie. Voice Concierge è a tutti gli effetti un membro dello staff: è in grado di supportare l’ospite come un concierge in carne ed ossa, ma è anche un valido strumento “dietro le quinte”. Siamo molto impegnati nel voice design, al fine di rendere le interazioni con i nostri dispositivi sempre più naturali, articolate e piacevoli.
In che modo la pandemia da COVID-19 ha colpito Voice Concierge e come state affrontando questa crisi?
Giuliano Orsino: Le nostre soluzioni sono principalmente rivolte all’hospitality, uno dei settori più impattati dall’emergenza sanitaria. Il lockdown è coinciso proprio con l’esordio sul mercato di Voice Concierge, i numerosi pre-contratti ottenuti sono finiti in stand by. E’ stato un momento di grande sconforto, non lo nascondo, per tutti noi. Ogni nostro servizio nasce infatti dal lavoro del team interno: dallo sviluppo al design fino al marketing, tutti siamo profondamente coinvolti e impegnati da questo progetto. Abbiamo reso fruttuoso lo smart working: molte delle nuove funzionalità sono state implementate in quarantena, pensando all’esigenza di adeguarsi a un modo nuovo di accogliere e viaggiare. Voice Concierge è per sua natura funzionale al protocollo di accoglienza sicura: sostituisce il cartaceo ed è assolutamente hands free.
Avete dovuto prendere decisioni difficili ? E quali sono le lezioni apprese?
Giuliano Orsino: Le decisioni complesse sono all’ordine del giorno in un’azienda giovane come la nostra. Ma non ci spaventano: sappiamo che dagli errori e dalle difficoltà si apprende molto di più.
Come gestite lo stress e l’ansia in questo periodo di emergenza sanitaria e come proiettate, voi stessi e Voice Concierge nel futuro?
Giuliano Orsino: Il lavoro e l’impegno costante sono un ottimo antidoto allo stress. Miriamo a divenire sempre più solidi, abbiamo molti progetti in fase di sviluppo.
Chi sono i vostri competitor e come pensate di superare la concorrenza?
Giuliano Orsino: I nostri competitor diretti nascono e lavorano in America, dove gli assistenti vocali sono già usati in molti ambienti professionali, come interfaccia per il pubblico. Con Voice Concierge ci siamo dati una nuova sfida: estendere l’immediatezza e la comodità del comando vocale anche al lavoro dello staff e non solo all’esperienza dell’ospite. Abbiamo intensamente lavorato alla nuova funzione dedicata al workflow giornaliero, tenendo presenti le principali difficoltà che una struttura incontra nel coordinamento front-office e back-office. Con il semplice comando vocale lo staff oggi può comunicare la presa in carico e la conclusione di una mansione, così come la reception può assegnare e seguire l’intera gestione della mansione in tempo reale.
Le sue considerazioni finali su quest’emergenza (e sul futuro delle start up)?
Giuliano Orsino: La convivenza con il virus potrebbe durare ancora molto. E’ fondamentale attenersi alle regole, senza sottovalutare i rischi per chi è più vulnerabile. In riferimento alle start-up, queste per natura investono molto in Ricerca e Sviluppo prima di fatturare ed essere autosufficienti. Bisogna congelare i costi per continuare ad avere cassa. Di sicuro potrebbero aiutare l’erogazione di contributi a fondo perduto destinati alla copertura di una quota dei costi fissi delle startup più impattate dal periodo di lockdown, così come la liquidazione del credito IVA, l’estensione della cassa integrazione e la velocizzazione della misura del finanziamento.
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