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“C’è sempre una soluzione se da parte di tutti c’è la volontà di collaborare per raggiungere un risultato”. Lo dice Giulio Coluccia, CEO di Toothpic

ToothPic ha creato un metodo per identificare univocamente le fotocamere degli smartphone grazie alle impercettibili imperfezioni che caratterizzano ciascun sensore e a costruire un metodo di autenticazione sicura.

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giulio coluccia toothpic

Prima di tutto, come state, lei e la sua famiglia in questa fase 3 dell’emergenza COVID-19?

Giulio Coluccia : Stiamo bene, grazie. Il ritorno, lento e prudente alla normalità ha avuto effetti positivi soprattutto sui nostri figli, che hanno patito molto la chiusura delle scuole e l’interruzione dei rapporti sociali coi loro coetanei, anche se abbiamo sempre cercato di non far perdere loro i contatti – seppur virtualmente – con le loro relazioni extra-familiari. Fortunatamente, sia il mio lavoro che quello di mia moglie, avvocato, ci hanno permesso la flessibilità di poterci dedicare a loro durante il lockdown e portare avanti anche le nostre attività professionali. Ciò non toglie che il ritorno – per i bambini – ad avere un contatto anche fisico coi loro coetanei, consentito dalla riapertura dei centri estivi, ha ridato a loro gioia e serenità, e a noi la possibilità di tornare a una routine lavorativa più normale.

Ci parli di lei, della sua carriera e di come nasce ToothPic?

Giulio Coluccia : Dopo essermi laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni ho preso il dottorato di ricerca al Politecnico di Torino, presso il Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni. Lì ho proseguito come Ricercatore Post Doc. Il mio gruppo di lavoro, capeggiato dal Prof. Enrico Magli. ha ricevuto un finanziamento europeo di 1.5 milioni di € finanziato dallo European Research Council. Durante quel progetto, ci è venuta – quasi per caso, come spesso accade nel mondo della ricerca – l’idea che sta alla base della nostra tecnologia, idea che è stata ulteriormente finanziata dall’ERC con 150.000€ per un progetto Proof-of-Concept, dal quale ha preso il via il processo di Trasferimento Tecnologico dalla ricerca pubblica al mercato. Abbiamo iniziato un percorso di brevettazione, di pre-incubazione presso l’incubatore I3P del Politecnico di Torino conclusosi poi, a Dicembre 2016, con la fondazione di ToothPic, che è tutt’ora incubata presso I3P.

Come innova ToothPic?

Giulio Coluccia : ToothPic è uno spin-off universitario del Politecnico di Torino, nato da un’idea di 4 ricercatori e professori del Politecnico, che sono anche i suoi fondatori. L’innovazione è nel nostro DNA e guida lo sviluppo tecnologico in ogni suo aspetto. ToothPic è una startup innovativa e lo è in ogni suo aspetto: per le spese dedicate alla ricerca e sviluppo, per i 4 brevetti presenti in azienda e per il titolo di studio dei suoi fondatori, tutti dottori di ricerca. La nostra tecnologia proprietaria per l’autenticazione sicura tramite smartphone, che sfrutta le imperfezioni invisibili dei sensori fotografici, è unica al mondo: l’innovazione è il nostro prodotto!

team toothpic

Parte del team Toothpic allo scorso CES di Las Vegas a Gennaio 2020, il giorno in cui la ministra Paola Pisano è venuta in visita allo stand della missione italiana.

In che modo la pandemia da COVID-19 ha colpito la vostra attività e come state affrontando questa crisi?

Giulio Coluccia : Dopo un’intensa fase di sviluppo tecnologico portata avanti tra la fine del 2018 e il 2019, eravamo pronti a scaricare a terra i nostri sforzi. Dalla fine del 2019, abbiamo cominciato – espandendo il nostro team con competenze in marketing e business development – un’intensa fase di go-to-market che per forza di cose è rallentata un po’ durante il lockdown. Da una parte, ci siamo resi conto che per un certo tipo di incontri, il fattore umano, il contatto umano sono ancora dei plus che nessuna videocall può sostituire. Dall’altra, però, siamo stati bravi ad adattarci velocemente, coltivando da remoto tutti quei contatti che erano maturati di più nei primissimi mesi del 2020, e facendone crescere di nuovi in questa modalità completamente digitale. Di certo, la nostra fortuna è anche stata quella di essere una società che sviluppa software, e questo ci ha consentito di convertirci facilmente al remote working senza troppi problemi.

Avete dovuto prendere decisioni difficili ? E quali sono le lezioni apprese?

Giulio Coluccia : Durante il lockdown, a fine marzo, abbiamo portato a termine un’operazione societaria insieme al nostro socio di capitali. Un’operazione per noi strategica, difficile, da prendere in un contesto particolare anche a livello personale: rimanendo tutti a casa, non è sempre facile scindere il contesto lavorativo da quello familiare. In quel caso, siamo stati bravi a ponderare bene la nostra decisione, che ci ha portato secondo me a un ottimo risultato. La lezione appresa è sicuramente che c’è sempre una soluzione se da parte di tutti c’è la volontà di collaborare per raggiungere un risultato.

Come gestite lo stress e l’ansia in questa fase 3 dell’emergenza e come vi proiettate, voi stessi e la vostra azienda nel futuro?

Giulio Coluccia : Personalmente, una delle cose che più mi è mancata durante il lockdown è stata pedalare. Io vivo a una decina di km dal nostro ufficio, e quotidianamente copro la distanza tra casa e posto di lavoro e ritorno in bicicletta. Quella mezz’oretta abbondante di pedalata mi aiuta a calmare lo stress, magari precedente un meeting importante, a riflettere – spesso le migliori idee mi sono venute proprio durante una pedalata, e ad arrivare concentrato sul lavoro, già attivo con la testa. Tornare a poterlo fare tutti i giorni è stato per me terapeutico. La nostra è un’azienda giovane, e vorrei che la sostenibilità della stessa sia una stella polare oggi così come nel nostro futuro, quando cresceremo e saremo di più.

Chi sono i vostri competitor e come pensate di superare la concorrenza?

Giulio Coluccia : Poco sopra dicevo che la nostra è una tecnologia unica al mondo, l’unica capace di proteggere con l’hardware (il sensore della fotocamera, con le sue invisibili imperfezioni) un segreto software (quei codici segreti memorizzati sui nostri smartphone e che ci identificano univocamente quando accediamo a un sito web, come quello della nostra banca o della nostra azienda). Siamo tra i pochi in Europa e in Italia a sviluppare questo tipo di tecnologie, che sono perlopiù americane o israeliane. Per questo motivo, mi piace vedere nei nostri competitor, che sono grandi aziende tech mondiali, dei potenziali partner a cui proporre la nostra tecnologia per aiutarle a differenziarsi dai propri competitor.

Le sue considerazioni finali su questa emergenza?

Giulio Coluccia : Io penso che saremo stati davvero bravi a gestire l’emergenza se sapremo capitalizzare quanto di buono abbiamo fatto e imparato a fare durante l’emergenza stessa. Lo spirito di adattamento, l’aver imparato tutti a utilizzare strumenti nuovi, a fare in maniera diversa cose che prima facevamo in un modo perché pensavamo fosse l’unico modo di farle: tutti aspetti che devono entrare a far parte del nostro vivere quotidiano, anche quando l’emergenza sarà finita, cercando di tirare fuori un po’ di “heaven” dal grosso “hell” che ha rappresentato la crisi sanitaria del 2020.

Il vostro sito Web?

Giulio Coluccia : Il nostro sito è www.toothpic.eu, sul sito sono presenti diversi contributi in PDF e in video che mostrano il nostro prodotto in azione.

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Kossi Adzo is the editor and author of Startup.info. He is software engineer. Innovation, Businesses and companies are his passion. He filled several patents in IT & Communication technologies. He manages the technical operations at Startup.info.

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