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Krill Design : La sfida all’innovazione sostenibile, tra design ed Economia Circolare
Parla a Startup.info, Ivan Calimani, CEO di Krill Design: “La sfida all’innovazione sostenibile, tra design ed Economia Circolare”.
Prima di tutto, come state, lei e la sua famiglia in questa fase dell’emergenza COVID-19?
Ivan Calimani: Buongiorno, noi stiamo bene considerata la situazione, grazie.
Chiaramente è un periodo complicato e ricco di incertezza, ma non ci lasciamo scoraggiare.
Per me è importante trasmettere alla mia famiglia positività e fiducia, che, unitamente alla determinazione, sono le qualità che davvero permettono di affrontare ogni situazione.
Ci parli di lei, della sua carriera e di come nasce Krill Design?
Ivan Calimani: Io ho una formazione ingegneristica, sviluppatasi poi in Project Management.
Sono professionalmente cresciuto nella City di Londra, esperienza che si è rivelata fondamentale quando mi sono occupato della divisione Design&Construction di Expo, tra il 2009 e il 2015, e ancora per i progetti “Una Smart City per Expo” e Arexpo.
E proprio questo background è stato determinante per la nascita di Krill Design: l’esperienza degli anni precedenti e l’incontro con appassionati di design e innovazione, ha permesso di creare una realtà che guarda al futuro, unendo design, tecnologia e sostenibilità, una formula ancora poco esplorata in contrasto con la filiera tradizionale e i modelli di economia lineare.
Come innova Krill Design?
Ivan Calimani: Krill Design affronta quotidianamente una doppia sfida: essere un’alternativa alla discarica per le tonnellate di scarto alimentare prodotto ogni giorno e fare da apripista nell’ambito della manifattura diffusa e dell’industria 4.0.
Per noi l’innovazione deve essere considerata a tutto tondo, nella creazione di progetti di Economia Circolare, nella scelta delle materie prime con cui realizzare i prodotti e nelle metodologie e tecniche produttive.
Abbiamo notato che, rispetto alle filiere di plastica, vetro, e altri materiali, quella alimentare non aveva ancora soluzioni valide per il riciclo dei propri scarti e si è quindi deciso di proporre una soluzione efficace e sostenibile, trasformando lo scarto organico in un biopolimero, naturale e biodegradabile, con il quale creare con stampanti 3D oggetti di eco-design.
La scelta della stampa 3D come tecnica produttiva va infatti nella direzione di smaterializzare la fabbrica, produrre on-demand ovunque nel mondo, eliminando anche l’impatto ambientale delle spedizioni, senza scarti di lavorazione e senza rimanenze di magazzino.
In che modo la pandemia da COVID-19 ha colpito Krill Design e come state affrontando questa crisi?
Ivan Calimani: Come dicevo prima, positività e determinazione sono gli strumenti base con cui stiamo affrontando la pandemia e le sue conseguenze sul business.
Grazie alla digitalizzazione dei nostri metodi di manifattura siamo riusciti ad evitare uno stallo completo durante i mesi lockdown, sebbene questo abbia portato dei ritardi nello sviluppo di alcuni progetti ai quali stavamo lavorando.
Ad oggi siamo molto contenti di star ripartendo a pieno regime, nelle prossime settimane lanceremo il Progetto Co.ffee Era, in collaborazione con il Comune di Milano e FabriQ, su tre quartieri milanesi – che vede i fondi di caffè come materia prima nella produzione di oggetti di eco-design e l’attivazione di un network di microeconomie locali grazie alla vendita in loco dei prodotti stessi – ed abbiamo in cantiere diversi lavori con aziende per le quali stiamo studiando soluzioni di Economia Circolare e valorizzazione dei rifiuti prodotti internamente.
Avete dovuto prendere decisioni difficili? E quali sono le lezioni apprese?
Ivan Calimani: La pandemia ci ha ricordato l’importanza della creatività, non solo quando si parla di design, ma soprattutto a livello di pensiero.
In tempi di incertezza, difficoltà e confusione bisogna pensare in modo creativo, senza lasciarsi scoraggiare! Quando il lockdown è arrivato stavamo cambiando sede, seguivamo un percorso di accelerazione e stavamo strutturando diversi progetti e la decisione più complessa che ci siamo trovati a dover prendere è stata la risposta alla domanda “Come troviamo un modo alternativo di andare avanti?”.
La risposta è stata istintiva: definire le priorità, sfruttare il digitale e non scoraggiarsi.
Come gestite lo stress e l’ansia in questo periodo di emergenza sanitaria e come vi proiettate, voi stessi e Krill Design nel futuro?
Ivan Calimani: Semplicemente ci concentriamo sul presente, senza lasciare tempo all’ansia di intaccare il nostro lavoro. Abbiamo i nostri progetti e obiettivi e, pur coscienti di muoverci in una situazione critica, cerchiamo di creare una normalità per noi e i nostri clienti. Rispettiamo le norme, ci teniamo aggiornati, lavoriamo sodo e facciamo del nostro meglio per interpretare l’andamento della pandemia per essere pronti a fronteggiarla nel migliore dei modi.
Chi sono i vostri competitor e come pensate di superare la concorrenza?
Ivan Calimani: Noi spicchiamo rispetto i competitor che riutilizzano scarti organici perché, a differenza loro, siamo in grado di gestire potenzialmente qualunque tipologia di rifiuto biologico, trasformandolo in biopolimero. Dunque le possibilità di sviluppo prodotti e progetti di Economia Circolare sono vastissime.
Le sue considerazioni finali su questa emergenza?
Ivan Calimani: La pandemia è stata, ed è tutt’ora, un evento traumatico a livello economico e sociale senza precedenti, che ha sancito un confine tra epoca “pre” e “post” Covid-19. Penso che sia doveroso continuare a cercare soluzioni innovative ed entrare nell’epoca post-Covid più consapevoli e coordinati, tenendo a mente che anche dalle situazioni più tragiche si può apprendere e si possono scoprire opportunità per andare oltre i propri limiti.