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John Schneider ci parla della Fondazione GEM: “Rischio e resilienza durante la pandemia”
Come state, lei e la sua famiglia?
John Schneider: Stiamo bene e cerchiamo di affrontare la pandemia nel miglior modo possibile. Il problema principale per noi è che siamo isolati dai nostri familiari e dagli amici che si trovano in altre parti del mondo. Vivo a Pavia (dove ha sede la Fondazione GEM) con mia moglie Jill, ma i nostri due figli (entrambi di circa 20 anni) vivono in Australia, dove si trova la nostra casa di famiglia. A causa della pandemia non li vediamo già da un anno e potrebbe passarne un altro prima che i vaccini ci consentano di viaggiare in sicurezza.
Ci parli di lei, della sua carriera e di come nasce questa idea imprenditoriale.
John Schneider: Mia moglie, Jill Dobkin, e io ci siamo trasferiti a Pavia 5 anni fa dalla nostra casa a Canberra, in Australia. I nostri due figli ora sono cresciuti e sono rimasti in Australia: nostro figlio Bennett è un ingegnere dei sistemi specializzato in energie rinnovabili e nostra figlia Margot sta per finire i suoi studi universitari in biochimica. Jill è una massaggiatrice, ma in Italia non pratica la sua professione, il che le dà tempo per i suoi interessi per la fotografia, la cucina e l’apprendimento della lingua italiana.
Io sono nato e cresciuto nella San Francisco Bay Area e mi sono laureato presso l’Università della California a San Diego. Ho frequentato la scuola di specializzazione presso l’Università del Wisconsin e ho conseguito il dottorato di ricerca sui terremoti a Bucaramanga, in Colombia. Da lì ho fatto ricerca post-dottorato presso la Carnegie Institution for Science a Washington DC, studiando i terremoti in Perù e lavorando sul campo in Amazzonia. In seguito ho lavorato nel settore privato principalmente su tematiche di pericolosità sismica per la sicurezza delle centrali nucleari e applicazioni di gestione del rischio di catastrofi.
Nel 2000 mi sono trasferito con la mia famiglia in Australia, dove ho guidato lo sviluppo di un programma di valutazione delle pericolosità ambientali per il governo australiano. Il programma è cresciuto fino a includere molti rischi naturali: terremoti, tsunami, inondazioni, ceneri vulcaniche, cicloni e incendi boschivi, nonché rischi causati dall’uomo e cambiamenti climatici. Abbiamo lavorato con comunità in Australia e in molti paesi del Sud-est asiatico e del Pacifico, principalmente nelle Filippine, in Indonesia, in Papua Nuova Guinea e nelle isole del Pacifico meridionale.
Nel 2016 ho accettato l’opportunità di venire in Italia alla guida della Fondazione GEM, che è stata una grande opportunità per concentrarmi su una sfida globale di comprensione e riduzione del rischio sismico, insieme a un’ampia gamma di partner e stakeholders in tutto il mondo.
Com’è nata l’idea della Fondazione GEM?
John Schneider: Nel 2004, durante l’11 ° OECD- Global Science Forum Meeting in Francia, notando la mancanza di un forum per discutere della scienza dei terremoti, una serie di workshop e incontri è culminata nell’identificazione della necessità di creare la Fondazione Global Earthquake Model (GEM) con l’idea di un mondo resiliente ai terremoti.
I fondatori – guidati da Anselm Smolka (Munich Re), Ross Stein (USGS), Jochen Zchau (GFZ Germania e Domenico Giardini (ETH, Svizzera) – sono riusciti a ottenere importanti
finanziamenti da circa 15 organizzazioni sponsor tra settore (ri)assicurativo e governi di tutto il mondo. Nel 2009, il consiglio di amministrazione ad interim della Fondazione GEM ha individuato nella Fondazione Eucentre a Pavia, in Italia, l’istituzione ospitante per la propria sede.
In Italia, la Fondazione GEM ha anche avuto un grande sostegno da parte del Dipartimento della Protezione Civile, sia finanziariamente che grazie alla presenza del Direttore Mauro Dolce come Presidente del Consiglio di amministrazione di GEM negli ultimi 5 anni.
Come innova Fondazione GEM?
John Schneider: Penso che l’innovazione sia guidata da alcuni fattori. In primo luogo, siamo guidati dal nostro inquadramento scientifico che racchiude 4 principi fondamentali: collaborazione, credibilità, apertura e trasparenza e, infine, essere al servizio del bene pubblico. L’approccio aperto e trasparente favorisce naturalmente l’innovazione attraverso la condivisione di idee con una rete globale di collaboratori. Formalmente, operiamo come un’impresa pubblico-privata con finanziamenti provenienti da circa 20 sponsor che rappresentano i governi nazionali e società di assicurazioni e di ingegneria in tutto il mondo. Il consiglio di amministrazione si riunisce due volte l’anno per discutere i nostri progressi e definire le nostre direzioni strategiche. Collaboriamo anche con numerose organizzazioni come agenzie intergovernative e delle Nazioni Unite e organizzazioni professionali internazionali. Inoltre, il nostro personale è composto da un gruppo estremamente creativo e motivato di scienziati, ingegneri e informatici che lavorano insieme su progetti e prodotti per un’accessibile divulgazione al pubblico attraverso la pagina dei prodotti GEM – https://www.globalquakemodel.org/products.
Nel 2015, GEM ha lanciato la piattaforma OpenQuake per consentire agli utenti di accedere a una vasta gamma di strumenti, modelli e dati di analisi del rischio e della pericolosità sismica e nel 2018 lanciato una mappa di valutazione globale della pericolosità e del rischio sismico; risorse che sono di ampio utilizzo e riferimento in tutto il mondo . GEM distribuisce il suo software di analisi open source gratuito, OpenQuake Engine, a centinaia di utenti in oltre 90 paesi.
Nel 2020, abbiamo affrontato le preoccupazioni dell’opinione pubblica riguardo ai terremoti e alla pandemia COVID-19. C’erano molti “e se” e uno di loro era “E se un terremoto colpisse un luogo gravemente colpito dalla pandemia COVID-19”?
Quindi, GEM ha creato una mappa sperimentale che rappresenta le statistiche COVID-19 sulla mappa globale del rischio sismico GEM (2018). La mappa combinata indica le aree in cui un terremoto dannoso potrebbe causare un aumento dei casi di COVID-19 a causa del trasferimento di persone da edifici danneggiati o dove i sistemi sanitari potrebbero essere ulteriormente stressati a causa dei danni alle vite umane.
In che modo la pandemia da COVID-19 ha colpito e Fondazione GEM come state affrontando questa crisi?
John Schneider: Come prima spiegavo, la sede centrale di GEM si trova a Pavia, in Italia, essenzialmente l’epicentro della pandemia quando il COVID-19 è iniziato in Italia. Come la maggior parte delle persone e delle organizzazioni in tutto il mondo, abbiamo passato settimane in lockdown. Fortunatamente per noi, però, la nostra attività principale viene condotta grazie alla tecnologia informatica e alle comunicazioni, quindi siamo in grado di continuare senza interruzioni lavorando da remoto.
Il personale GEM lavora da casa o da un luogo di sua scelta che considera sicuro. Fortunatamente siamo tutti abbastanza abituati a lavorare da remoto, sin dall’inizio, visto il nostro staff internazionale e la necessità di connettersi con i nostri partner in tutto il mondo.
Quindi, sebbene non sia certamente “business as usual”, stiamo apportando i necessari adeguamenti per assicurarci che il lavoro continui e che i risultati vengano conseguiti come previsto.
Nel 2020, GEM ha continuato ad essere produttivo e, insieme a tutti i nostri partner, abbiamo imparato a lavorare meglio da casa e diventare più comunicativi ed efficienti online, e intendiamo continuare a lavorare da casa e online per il prossimo futuro.
Avete dovuto prendere decisioni difficili? E quali sono le lezioni apprese?
John Schneider: Siamo stati piuttosto fortunati rispetto a molte organizzazioni perché gran parte del nostro lavoro è possibile tramite computer e comunicazioni remote e il nostro personale è abituato a lavorare in modo indipendente. Ci siamo concentrati maggiormente sulla pianificazione dettagliata e sulla gestione dei progetti e sulle comunicazioni regolari con i nostri stakeholder e clienti attraverso riunioni remote e webinar. In questo senso, siamo diventati ancora più organizzati e rigorosi nel nostro lavoro. Allo stesso tempo, ci mancano le comunicazioni informali e il cameratismo che sono importanti per costruire e mantenere un senso di comunità e impegno per gli obiettivi organizzativi.
Fortunatamente per noi, la pandemia non ha avuto un impatto finanziario sulla nostra attività. Sebbene lavoriamo principalmente sul rischio sismico, la pandemia ha aumentato la richiesta di persone, governi e organizzazioni che sappiano comprendere i rischi, inclusi i pericoli naturali come i terremoti, e gestirli meglio.
Come gestite lo stress e l’ansia in questo periodo di emergenza sanitaria e come proiettate, voi stessi e Fondazione GEM nel futuro?
John Schneider: Poiché molti membri del personale GEM provengono da altri paesi e sono in grado di lavorare all’estero, abbiamo incoraggiato il personale a lavorare da dove si sentono più sicuri e produttivi. Di conseguenza, i dipendenti che normalmente risiederebbero a Pavia lavorano dai loro paesi d’origine in tutto il mondo, come Colombia, Stati Uniti, Canada e India, così come Portogallo, Francia, Germania per quanto riguarda l’Europa. Stabiliamo comunicazioni regolari e adattiamo l’orario di lavoro in base alle esigenze per adattarsi alla vasta gamma di fusi orari. Abbiamo un ufficio a Pavia, e i dipendenti che sono rimasti qui possono lavorarvi con adeguate misure di protezione della loro salute e sicurezza, ma sono liberi di lavorare da casa se lo preferiscono.
Nelle nostre comunicazioni includiamo discussioni sulla pandemia e invitiamo le persone a condividere le loro preoccupazioni. Siamo una piccola azienda di 25 persone, quindi cerchiamo di mantenere un senso di famiglia come organizzazione. In futuro, prevediamo che lavorare da casa (o da remoto) e comunicare con i partner e le parti interessate a distanza rimarrà importante per le nostre operazioni aziendali. Anche tornare in ufficio e viaggiare per collaborazioni e conferenze saranno importanti, ma la modalità di lavoro a distanza rimarrà una parte significativa della nostra strategia di lavoro.
Come organizzazione, stiamo diversificando e ampliando la nostra strategia aziendale per lavorare su altre questioni di rischio collaborando con altre organizzazioni per affrontare i rischi e gli impatti dei cambiamenti climatici. Stiamo anche sviluppando prodotti e strategie di comunicazione per lavorare a più stretto contatto con le organizzazioni che gestiscono questi rischi per garantire che i prodotti siano utilizzati per le politiche governative e siano più facilmente accessibili al pubblico.
Chi sono i vostri partner e come traggono vantaggio dalla collaborazione con GEM?
John Schneider: GEM è composto da collaboratori di organizzazioni pubbliche, private, accademiche e non governative di tutto il mondo. Questi partner lavorano insieme per far progredire lo stato dell’arte per la riduzione del rischio di catastrofi sviluppando dati, strumenti e informazioni e conducendo valutazioni dei rischi e dei pericoli per migliorare la nostra comprensione della pericolosità e del rischio sismico a livello globale.
I vantaggi di cui godono i partner attuali e futuri sono profondamente radicati nei principi fondamentali di GEM di collaborazione, credibilità, apertura e trasparenza e di servizio del bene pubblico.
Supportando GEM, i partner diventano parte di uno sforzo collaborativo globale nel plasmare la direzione della modellizzazione globale dei terremoti, collegando e sinergizzando efficacemente i settori pubblico e privato in tutto il mondo.
I partner GEM beneficiano anche della buona reputazione pubblica di GEM, ampiamente conosciuta nella comunità di riduzione del rischio di catastrofi per la sua esperienza nel promuovere e sostenere gli interessi pubblici nella riduzione del rischio attraverso il suo approccio aperto e trasparente e gli strumenti e database associati.
Il vostro sito web e come unirsi a GEM:
Il nostro sito web è http://www.globalquakemodel.org. Contiene informazioni sulle ultime attività di GEM e su come è possibile accedere ai nostri prodotti. Contiene anche collegamenti al repository di dati pubblici di GEM: https://platform.openquake.org.
Come unirsi a GEM
John Schneider: GEM offre meccanismi flessibili per consentire ai potenziali partner di contribuire ai suoi progetti in corso e futuri. Partner e collaboratori possono stipulare sponsorizzazioni, partnership legate a specifici progetti e accordi di servizi e possono selezionare il livello di coinvolgimento in base alle loro esigenze e requisiti. Maggiori informazioni sono disponibili nella nostra pagina di dettaglio delle sponsorizzazioni: https://www.globalquakemodel.org/get-involved
Le sue considerazioni finali su questa emergenza?
John Schneider: La pandemia è stata difficile per tutti noi, ma è stata anche l’occasione per pensare lateralmente (fuori dagli schemi) a come rimanere produttivi e positivi nonostante le difficoltà. Quando finalmente finirà, non dovremo pensare di tornare a com’era prima; dobbiamo vedere la pandemia come un’opportunità per cambiare le cose che prima non funzionavano bene. Ad esempio, abbiamo l’obbligo verso il nostro pianeta di rivalutare il modo in cui viaggiamo e utilizziamo le preziose risorse che stanno guidando il cambiamento climatico. Se non lo facciamo, la pandemia verrà ricordata semplicemente come una tragedia per l’enorme perdita di vite umane e mezzi di sussistenza, nonché per l’opportunità persa di apportare miglioramenti tanto necessari per renderci più resilienti in futuro. L’obiettivo di GEM è rendere il mondo più resiliente ai terremoti, ma anche aiutare a renderlo più resiliente a tutti gli altri pericoli.
Jill Dobkin
02/22/2021 at 12:08 PM
Great!!!