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Luca Boccato ci racconta la realtà di HNH Hospitality: Passione per l’accoglienza e intuito imprenditoriale

Come state, lei e la sua famiglia ?
Luca Boccato: Direi bene, malgrado il contesto. L’andamento del settore ci preoccupa e, ovviamente, ha un impatto sulla serenità, anche a livello familiare. Le restrizioni, però, hanno restituito tempo all’ambito familiare. Un risvolto positivo conseguenza di una situazione difficile. Ceno a casa tutte le sere, a differenza del passato, ed ogni cena, immancabilmente, finisce con una partita a calcetto (io e mia figlia Anna contro mio figlio Andrea e Cristina, la loro mamma e mia compagna).
Ci parli di lei, della sua carriera e di come nasce questa realtà imprenditoriale.
Luca Boccato: Oggi, mi considero l’ultimo tassello (in ordine di tempo) di una tradizione di famiglia. Anch’io, come mio padre Loris prima di me, albergatore mio malgrado. Università a Milano, in Bocconi, Master a Barcellona. Per fare altro, non questo mestiere. Qualche anno nel mondo della finanza, poi la redenzione attratto dall’idea di lavorare in qualcosa di mio e dalla convinzione di poter fare un mestiere antico in un modo diverso, nuovo. Innovando.
Come innova HNH Hospitality?
Luca Boccato: Facciamo ospitalità e in questo operiamo nel solco della tradizione italiana, ma cerchiamo di farlo in modo nuovo. In HNH Hospitality, oggi, a qualunque livello, c’è una grande attenzione ai numeri. La chiamerei cultura del dato. Studiamo molto, ogni aspetto. Ogni decisione si basa su dati raccolti e analizzati. Ogni processo è razionale. Cerchiamo di non lasciare nulla al caso. Investiamo molto nell’attività di revenue management, ad esempio, e abbiamo un sistema di controllo di gestione molto avanzato. Sembrerà un ossimoro ma in questi processi il cliente è sempre al centro. Cerchiamo di essere razionali ed efficienti, mantenendo la soddisfazione dell’ospite al centro di ogni nostra decisione. Anche quest’ultimo aspetto ovviamente è misurato e valutato dal nostro controllo di gestione interno.
In che modo la pandemia da COVID-19 ha colpito HNH Hospitality e come state affrontando questa crisi?
Luca Boccato: Qualche numero per capire. Avevamo quasi trecento dipendenti quando, scoppiata la pandemia, da un giorno all’altro, per quasi due mesi, abbiamo dovuto chiudere la sede direzionale a Venezia – Mestre e tutti gli hotel. Non sapevamo quanto sarebbe durata. Non sapevamo se saremmo arrivati alla fine. La prima domanda che siamo fatti è stata “per quanti mesi possiamo andare avanti così?”. Causa Covid nel 2020 (anno fiscale) abbiamo fatto poco più di un terzo delle nostre stime (22 mln contro 62…).
Come abbiamo affrontato la situazione? Con razionalità. Sviluppando scenari e cercando di prendere sempre decisioni non emotive, ma ponderate. Studiando la situazione e trovando sempre una soluzione motivata. Nelle scelte, abbiamo difeso la nostra risorsa più importante, le persone, il nostro staff. Convinti del fatto che, alla fine di questa crisi saremo presenti e saremo, rispetto ai nostri competitor, più forti di prima. Se in questa fase sapremo proteggere i nostri valori e il nostro capitale umano, saremo resilienti e ne usciremo più forti di prima.
Avete dovuto prendere decisioni difficili ? E quali sono le lezioni apprese?
Luca Boccato: Incerte, mai difficili. Solo scenari incerti e complessi da prevedere. Ci capitava spesso, all’inizio, di considerare uno scenario vecchio di due settimane, completamente inverosimile. Una situazione assurda. Poi abbiamo imparato la lezione. La fiducia e credibilità che avevamo è stata fondamentale. Senza questo credito di fiducia, sia interno che esterno, non avremmo mai superato questa crisi.
Come gestite lo stress e l’ansia in questo periodo di emergenza sanitaria e come proiettate, voi stessi e HNH Hospitality nel futuro?
Luca Boccato: Lo stress è conseguente all’incertezza. Scenari incerti aumentano il livello di stress perché prendiamo decisioni con informazioni incomplete. Avere un approccio razionale e una certa abitudine allo studio, aiuta. I collaboratori, poi, sono fondamentali. Se non avessi potuto contare sul loro confronto e aiuto, certamente, avrei vissuto peggio questa fase e, con ogni probabilità, avrei preso decisioni non all’altezza della situazione. Cosa che, probabilmente, ho fatto comunque, ma solo per colpa mia.
Chi sono i vostri competitor e come pensate di superare la concorrenza?
Luca Boccato: Operatori alberghieri multibrand (white label) come noi. Se vedete un albergo di catena, quasi certamente, dietro c’è uno di loro. Cerchiamo di superarli facendo bene e meglio ogni cosa. Cercando in ogni fase del nostro processo, di fare quell’attività meglio ed in modo misurabile. La ricerca e consapevolezza di questo obiettivo, allinea tutti verso l’obiettivo finale.
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Le sue considerazioni finali su questa emergenza?
Luca Boccato: Mi rammarica molto il modo come, a livello di sistema, abbiamo affrontato questa situazione. Sussidi a pioggia per tutti. Poco merito e nessun investimento di lungo periodo. Abbiamo drogato il sistema di sussidi senza creare alcuna base per una ripresa solida e duratura. Nel contempo, abbiamo aumentato il rapporto debito/PIL di altri trenta punti percentuali. Tutto debito pubblico che lasceremo alle nuove generazioni, che rappresenterà un freno alla crescita della nostra economia. Con riferimento al nostro settore, la debolezza che abbiamo dimostrato a livello sindacale è stata drammatica. Non abbiamo in alcun modo inciso sull’agenda politica. Pur riconoscendo il fatto che il nostro settore sia tra i più colpiti, non abbiamo portato a casa nulla. Nulla di nulla.

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