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Manuele Monti, CEO & Founder di TechBricks: Start-up Studio specializzato in tecnologie esponenziali
Prima di tutto, come state, lei e la sua famiglia in questa fase 3 dell’emergenza COVID-19?
Manuele Monti: Fortunatamente la mia famiglia e i miei cari stanno bene. Abbiamo perso due anziani amici di famiglia e ci uniamo al cordoglio di chiunque abbia avuto delle perdite in questo anno difficile. Ora seguiamo con positività la sperimentazione del vaccino e le decisioni del governo per far fronte alla crisi.
Ci parli di lei, della sua carriera e di come nasce questa idea imprenditoriale?
Manuele Monti: Nel 2010, come avviene per molti PhD quantitativi, sono stato ‘assorbito’ dal mondo della finanza e del trading lavorando in multinazionali dell’energia come Analista Quantitativo, Trader e Risk Manager, in Europa e in Medio Oriente, fino a ricoprire ruoli di alto management. Sembra assurdo ma ho utilizzato molte equazioni e tecniche della fisica (stocastica, modelli Montecarlo e altre nozioni incomprensibili ai più) per predire l’andamento e il rischio dei mercati finanziari! Forse proprio da un percorso professionale così ibrido ho compreso il valore della ricerca come fattore competitivo del business e ho notato lo ‘scollamento’ che in Italia esiste tra industria e accademia. Un limite ma anche un’opportunità.
Così ho deciso di fare il passo che molti imprenditori si trovano davanti, e ho lasciato un posto di lavoro invidiabile, con la sua certezza salariale e i suoi benefit, in cambio della libertà di decidere dove investire le mie idee e il mio tempo: nell’innovazione!
Nel percorso imprenditoriale ho avuto la fortuna di collaborare con delle bellissime menti tra cui il nostro attuale CTO, il Prof. Vladimir Ceperic, ex ricercatore del MIT ed esperto internazionale di Intelligenza Artificiale e tecnologie esponenziali. Attraverso una prima start-up abbiamo iniziato ad innovare clienti principalmente del mondo Finanziario ed Energetico ritrovandoci a far leva sempre maggiormente sulle ultime tecnologie di AI, Data science, IoT e altre tecnologie esponenziali. Senza saperlo, stavamo entrando di fatto nei settori oggi definiti FinTech ed EnerTech, con un bagaglio di know-how e di asset tecnologici crescente nel tempo.
Il passaggio successivo era già scritto, e nel 2019 ha preso finalmente forma. Ora si chiama TechBricks.
Come innova TechBricks?
Manuele Monti: Techbricks è uno start-up studio (si usa anche il termine ‘Venture Builder’) che costruisce soluzioni digitali, ventures e start-up basate su ‘bricks’ di tecnologie esponenziali. In particolare scienza dei dati, lntelligenza Artificiale e tutti i collettori di dati anche non strutturati come l’IoT, i droni e le immagini satellitari, attraverso il computing vision. Vediamo il futuro di una società basata su Big Data, in cui la Blockchain e le DLTs forniscono un ulteriore ‘layer’ di piattaforma per registrare transazioni in forma immutabile, crittografata e decentralizzata.
Il nostro obiettivo è far crescere l’ecosistema dell’innovazione e delle migliori start-up ‘deep tech’ Italiane e internazionali, apportando in co-investimento nostri asset di sviluppo e stack tecnologico, la nostra rete di innovatori, di angels e di advisors, superando un po’ il limite degli acceleratori classici, che difficilmente riescono ad entrare ‘hands on’ su progetti altamente tecnologici. Notiamo che in Italia, alle scelte di investimento R&D di lungo periodo – necessarie a generare start-up e in generale prodotti veramente ‘disruptive’ – molte volte si preferisce puntare a metriche di breve per alimentare maggiore dealflow tra investitori. Risultato: gli unicorni (e perfino i semi-unicorni) crescono altrove.
Il nostro modello prevede di creare da zero prodotti e start-up in cui vediamo potenziale di mercato, sia di effettuare ‘venture building’, vale a dire entrando nel team e nel capitale di start-up già costituite ad alto potenziale tecnologico, con un approccio di investimento ibrido con apporto in capitale e ‘work for equity’. I nostri partner sono figure di altissimo calibro che vengono dai migliori ambienti di ricerca, tecnologici e di management a livello internazionale con un knowledge network di circa 4000 contatti a supporto. Come spiega la nostra storia, i nostri settori di maggiore interesse sono il Fintech e l’Enertech, ma grazie alla trasversalità di queste tecnologie intravediamo grandi opportunità nel MedTech, Mobility e SporTech.
In che modo la pandemia da COVID-19 ha colpito TechBricks e come state affrontando questa crisi?
Manuele Monti: Sicuramente la pandemia ha rallentato alcuni progetti e attività. Ma lavorando nel digitale già da tempo avevamo iniziato ad adottare soluzioni di lavoro smart (realmente smart, a differenza di chi semplicemente fa il telelavoro). Tuttavia la pandemia ha elevato radicalmente il ruolo del digitale in molti aspetti della vita di tutti i giorni, e sarei ipocrita se non dicessi che in realtà vediamo molte più opportunità che minacce dalla profonda trasformazione che il Covid ha catalizzato in alcuni settori, come l’automazione industriale, la RPA (Robotic Process Automation), il Data Science in una società più ‘information based’ e la completa digitalizzazione di molti settori.
Come ci insegna la storia, ogni crisi porta con sè anche nuove opportunità, basta saperle sfruttare al meglio. Non ci dimentichiamo che l’Italia ha vissuto i suoi decenni migliori ricostruendo un paese devastato dalla sconfitta di un conflitto mondiale. Storicamente parlando, questa può essere una nuova opportunità di rinascita.
Avete dovuto prendere decisioni difficili? E quali sono le lezioni apprese?
Manuele Monti: Difficilissimo è stato (e continua ad essere) riorganizzare rapidamente gli obiettivi di breve termine, per far fronte alle misure della pandemia, con la nostra visione di lungo termine. Ad esempio, puntavamo molto su percorsi di accelerazione e knowledge transfer all’interno del nostro acceleratore a Roma, che abbiamo dovuto ri-progettare da zero.
L’incertezza del governo sulle misure di supporto al sistema dell’innovazione, così peculiare ed esposto al rischio di fallimento ‘early stage’, ci ha fatto un po’ vacillare. Ma per fortuna alla fine si è compreso l’enorme potenziale dell’imprenditoria giovanile e digitale che si rischiava di perdere e si è corso ai ripari. Ad oggi attendiamo con ansia conferme sull’entità definitiva di fondi per l’innovazione che dovrebbero arrivare dal MISE, dal MES e dall’Europa per rivedere (contiamo al rialzo) il nostro mercato potenziale, oltre che seguire tutti progressi del Fondo Nazionale di Innovazione e di nuovi fondi come CDP Venture.
Per quanto riguarda le lezioni apprese… in buona parte le conoscevo dalla mia precedente esperienza nel mondo della finanza: chi ha sufficiente solidità e ‘prodotto’ da offrire in fase di crisi ha un enorme vantaggio competitivo rispetto a chi la crisi ha come obbiettivo di superarla. Se sei un agricoltore e un anno fai un buon raccolto, metti da parte e investi il più possibile per far fronte alla possibile cattiva stagione dell’anno successivo.
Come gestite lo stress e l’ansia in questa fase 3 dell’emergenza e come proiettate, voi stessi e TechBricks nel futuro?
Manuele Monti: Cerchiamo di essere positivi, di non perdere di vista i nostri obbiettivi e non farci condizionare dalle difficoltà e dall’incertezza che inevitabilmente concorrono in questo momento. Come dico spesso al mio team, la resilienza, il problem solving e la fame sono probabilmente tre caratteristiche fondamentali in ogni imprenditore. Senza la prima come imprenditore il Covid non lo superi.
Inevitabile che le grosse responsabilità ricadano sul sistema paese che in alcuni comparti, specialmente della PA, ha dimostrato lentezza nel far fronte alla crisi, e che ora ha la responsabilità di innovare, proprio a partite da questi comparti, e dare risposte immediate e concrete agli imprenditori.
Esco fuori tema dicendo che forse i giornali e i media dovrebbero lanciare più messaggi di speranza e riattivare l’economia, pur mantenendo alta l’attenzione al rischio di contagio, anziché fomentare un clima di terrore che colpisce in primis le PMI, il turismo e indirettamente anche gli investimenti e il Venture Capital.
Chi sono i vostri competitor e come pensate di superare la concorrenza?
Manuele Monti: Si iniziano a vedere in Italia diversi modelli di accelerazione e investimento tecnologico, potenzialmente nostri competitors, ma sono sempre stato dell’idea che l’Innovazione non possa che giovare dalla molteplicità di attori e dall’eterogeneità dell’ecosistema.
Anzi sto coinvolgendo attivamente altri start-up studio, laboratori tecnologici e acceleratori per fare ancor più massa critica e attrarre maggiori di capitali di investimento, nonché la condivisione sistemica di risorse.
La concorrenza tecnologica vera è quella che ormai abbiamo passivamente accettato nel nostro sistema e nella nostra vita, ma che ha radici oltreoceano nella Silicon Valley o in Asia. Se continuiamo a ragionare sulla concorrenza di strada del vicino senza pensare al gigante da battere non innoveremo mai in questo paese. Mi auguro che da questo punto di vista si creino le condizioni per creare finalmente degli unicorni in Italia e avere come obbiettivo le IPO, anziché il dealflow nei primi round di investimento.
Le sue considerazioni finali su questa emergenza?
Manuele Monti: A tutti gli imprenditori. Stay strong. Stay positive. Passata la tempesta il bello deve ancora venire. Se avete bisogno di aiuto chiedetelo. L’innovazione è una catena sociale e anche noi di TechBricks siamo qui per questo!
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