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Marco Buoncristiano ci racconta di OREQUO: Quintessenza serica di un folle eclettismo

Come state, lei e la sua famiglia?
Marco Buoncristiano: Bene, abbastanza bene. Stiamo cercando di ritornare alla normalità ma come può immaginare è difficile.
Ci parli di lei, della sua carriera e di come nasce questa idea imprenditoriale.
Marco Buoncristiano: Mi chiamo Marco Buoncristiano e ho 36 anni. Da sempre appassionato di cyber security e Senior Partner di MGALabs, sono specializzato in enterprise security analysis e test di penetrazione basati su scenari. Vivo a Bologna, ma da sempre sono stato attratto dalle forme del fashion con particolare attenzione al lusso degli accessori e degli indossati.
Mi piace disegnare in formato vettoriale e creare storie, infatti concepisco OREQUO come incipit della mia creatività contro corrente. Sono sempre stato attratto dai tessuti e dalla loro composizione, infatti tutti i prodotti OREQUO sono composti da seta e/o cashmere. Amo il Made in Italy e mi piace supportarlo a 360 gradi.
Come innova OREQUO?
Marco Buoncristiano: Siamo un’azienda prevalentemente composta da giovani talenti. Ci piace avere nei team persone che escono fuori dalle righe. Forse in alcuni casi abbiamo esagerato ma magari anche questo fa parte delle caratteristiche di OREQUO. 😊
Come dicevo, mi occupo di cyber security pertanto ho portato tanta tecnologia in OREQUO. Stiamo studiando algoritmi anticontraffazione basati su tecnologia blockchain e ovviamente tutto quello che si può creare con la realtà aumentata. Siamo molto attenti anche alla sostenibilità e con alcune aziende partnership stiamo cercando di utilizzare, durante la produzione, materie prime vegetali. Come ad esempio inchiostri recuperati dai frutti e ortaggi oppure utilizzare seta ricavata dal baco ma senza ucciderlo.
In che modo la pandemia da COVID-19 ha colpito OREQUO e come state affrontando questa crisi?
Marco Buoncristiano: Non posso nascondere che anche per noi la crisi di settore è stata presagita. I nostri clienti hanno ridotto drasticamente i budget di acquisto preferendo una strategia di conservazione. Ovviamente tutto ciò ci ha impegnato a modificare le tecniche di espansione e di vendita, utilizzando tantissimo i social e il digitale. Nel frattempo, ci siamo avvicinati a mercati dove la pandemia risulta gestita o meno presente.
Avete dovuto prendere decisioni difficili? E quali sono le lezioni apprese?
Marco Buoncristiano: No, nessuna decisione difficile. Semplicemente abbiamo cercato di limitare i “danni”. Siamo stati tutti occupati per trovare alternative funzionanti e funzionali per evitare di mettersi sotto stress psicologico e fisico. Ci siamo comportati come una vera famiglia. Nessun componente del team è stato dimenticato… anzi abbiamo approfittato di alcuni fermi generali per recuperare del lavoro che accumulavamo da tempo.
Lezioni apprese? Ne abbiamo apprese tante e tutti. Dallo smartworking al riadattamento civile, nonché l’attitudine al problem solving.
Come gestite lo stress e l’ansia in questo periodo di emergenza sanitaria e come proiettate, voi stessi e OREQUO nel futuro?
Marco Buoncristiano: Insieme ai team abbiamo gestito qualsiasi ansia e dubbio. Ovvio che in questo momento di pandemia nella testa balenava l’unico pensiero di cosa fosse successo nel futuro… ma onestamente abbiamo avuto da subito una reazione positiva sia sulle difficoltà di mercato, che si sono dimezzate, e sia da un punto di vista personale. Devo fare i complimenti al Management che ha creato una condizione lavorativa dove lo stress e l’ansia non ha predominato.
Come vedo il futuro di OREQUO? Abbiamo approfittato di alcune settimane buie per impostare strategie che ci stanno permettendo di sfruttare le positività della pandemia. Una delle tante, ad esempio, è essersi organizzati per raggiungere nuovi mercati che in passato facevano parte di una roadmap molto più lenta.
Chi sono i vostri competitor e come pensate di superare la concorrenza?
Marco Buoncristiano: Beh… OREQUO non ha competitor… eheheh… scherzo ovviamente. Sinceramente non li chiamerei competitor, siamo molto aperti alle collaborazioni anche con aziende identiche e simili alla nostra. Ci piace condividere e ricevere feedback positivi e negativi. In tutti i casi puntiamo alle digitalizzazioni dei prodotti e quindi delle vendite. Come dicevo prima, stiamo investendo sul team di ricerca e sviluppo per rendere sempre più reale un acquisto online. Anche se, personalmente, l’acquisto emozionale di presenza non ha equali.
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Le sue considerazioni finali su questa emergenza?
Marco Buoncristiano: Che dire, speriamo come tutti, che tutto ciò finisca presto, di ritornare per quanto possibile a vedere persone, scambiare opinioni e pareri. In quanto creativi sopravviviamo grazie al continuo bisogno di un incontro-scontro con l’altro, l’ignoto ma anche i consiglieri più fidati per poter continuare a progredire, migliorare e sviluppare la nostra storia di ordinaria follia, per così dire, che ci consente di dar vita forma e colore alle fantasie che abbracciano i nostri prodotti.
Nel frattempo, ci sono le mostre online, i libri e i film…

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