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Intervista a Marco Ciarletti di Soonapse: “Ottimizzare l’uso d’acqua in piena sicurezza della coltura”
Prima di tutto, come state, lei e la sua famiglia in questa fase dell’emergenza COVID-19?
Marco Ciarletti: Tutti bene per fortuna, anche se l’impatto di questa situazione si sente. La mia figlia più grande ha terminato l’università ed ha iniziato a lavorare. Da remoto, come tutti, e cambia proprio l’approccio. Mancano, o sono ridotte all’osso, le relazioni personali, visto anche che lei si introduce in un ambiente nuovo ed affronta il contesto lavorativo per la prima volta. Un coinvolgimento più freddo, nonostante tutte le buone intenzioni da ambo le parti, ed a mio parere a lungo andare ne risente anche la qualità del lavoro.
Ci parli di lei, della sua carriera e di come nasce questa idea imprenditoriale.
Marco Ciarletti: Ho fatto una lunga carriera nell’ambito IT, prima in grandi aziende (Assitalia, Enidata EDS/HP, ecc…) poi come consulente. Mi occupavo essenzialmente di Business Development e di soluzioni Open Source. Nel 2012 ho promosso e creato una Rete di Imprese, RIOS – Rete Italiana Open Source, che raggruppa ancora oggi le aziende che rappresentano in Italia i maggiori brand internazionali del settore. Poi un paio di anni più tardi ho elaborato, per conto di un’azienda romana, e poi diretto un progetto di ricerca in Sardegna. Si trattava della creazione di una piattaforma IoT con un motore semantico che accentrava la conoscenza, una cosa complessa da spiegare anche agli addetti ai lavori…
Avevamo bisogno di uno use case, ai miei sviluppatori ho detto solo che non volevo più avere a che fare con documenti, normative, burocrazia, ma che volevo qualcosa di pratico, di utile per tutti e di semplice da usare. Hanno trovato un’ontologia sull’irrigazione ben fatta, che poi abbiamo ulteriormente sviluppato, ed abbiamo presentato lo use case ad un evento internazionale a Milano, insieme con la Regione Sardegna. Nessuno si è interessato del motore IoT/semantico, ma tutti hanno apprezzato l’idea dell’irrigazione. Anche a noi piacque molto, e così quando nel 2015, insieme con due delle aziende di RIOS, ho fondato Soonapse, abbiamo deciso di applicare la nostra piattaforma di Intelligenza Artificiale nel settore AgTech della Smart Irrigation.
Come innova Soonapse?
Marco Ciarletti: Noi facciamo qualcosa di unico. Prevediamo il comportamento idrico di ogni terreno e coltura con 5 giorni di anticipo ed una precisione che arriva al 99%. Poi su queste previsioni altamente affidabili andiamo ad ottimizzare l’uso dell’acqua ed il numero di turni irrigui, fornendo un consiglio irriguo all’azienda agricola o attivando automaticamente le pompe. Il risultato è un abbattimento fino al 50% del consumo di acqua e dei costi generali di irrigazione (carburanti, elettricità, personale, ecc…) ed un forte aumento della sicurezza della coltivazione, che viene monitorata ora per ora. Questa nostra unicità ci è stata riconosciuta a livello internazionale da ben tre diversi panel di esperti, a Londra, Abu Dhabi ed in Silicon Valley, ed ora siamo riusciti anche ad ottenere il brevetto internazionale per i metodi di AI che garantiscono questi risultati.
In che modo la pandemia da COVID-19 ha colpito Soonapse e come state affrontando questa crisi?
Marco Ciarletti: La pandemia ha colpito soprattutto i nostri clienti, le aziende agricole. Stanno resistendo quelle con contratti con la GDO, ma tutte quelle che avevano rapporti con ristoranti e soprattutto mense sono al limite del fallimento, questa primavera/estate hanno lasciato i raccolti a marcire sui campi, perché non avrebbero avuto a chi vendere. Noi siamo entrati da poco sul mercato con la nostra soluzione Ploovium (www.ploovium.com) e contavamo proprio sulla scorsa primavera per un lancio commerciale… Ora abbiamo un anno di ritardo.
Avete dovuto prendere decisioni difficili ? E quali sono le lezioni apprese?
Marco Ciarletti: Stiamo cercando di concentrarci sulla ricerca e lo sviluppo di ulteriori moduli per ampliare l’offerta. Alcuni di questi sono molto importanti, lavoreremo per ulteriori brevetti. Stiamo anche cercando di attrarre investitori, per accelerare lo sviluppo complessivo ed essere pronti per la prossima stagione.
Come gestite lo stress e l’ansia in questo periodo di emergenza sanitaria e come proiettate, voi stessi e Soonapse nel futuro?
Marco Ciarletti: Siamo al 90% in smart working, ci vediamo saltuariamente in occasione di meeting importanti, ma abbiamo organizzato una “pausa caffè” virtuale settimanale, per mantenere le relazioni. Si tratta di un modello che comunque ha anche i suoi lati positivi, probabilmente una volta passata l’emergenza manterremo una percentuale importante di smart working.
Chi sono i vostri competitor e come pensate di superare la concorrenza?
Marco Ciarletti: La nostra unicità ci pone in una specie di nicchia rispetto alla concorrenza. In realtà noi collaboriamo con altre startup del settore AgTech, e siamo interessati ad ampliare queste collaborazioni. Noi non produciamo i dispositivi hardware (stazioni meteo, datalogger, sensori, ecc…) e questa scelta di rivolgerci a fornitori esterni ci ha portato a sviluppare un sistema facilmente integrabile (via REST API) con qualunque altra piattaforma, che magari tratta aspetti diversi della gestione delle coltivazioni o delle aziende agricole.
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Le sue considerazioni finali su questa emergenza?
Marco Ciarletti: Imparare da quello che ci sta accadendo, farne tesoro. Come dicevo prima, non tutto è negativo, alcuni cambiamenti ci suggeriscono o rafforzano alcune strategie per il futuro che già erano nell’aria.