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Michele Brustia, Direttore di 1C-ERP ci racconta come la sua azienda è riuscita a sfruttare il periodo del lockdown per sviluppare nuove idee
1C-ERP è responsabile dello sviluppo e della distribuzione di soluzioni innovative basate sulla tecnologia 1C:Enterprise.

Prima di tutto, come state, lei e la sua famiglia in questo periodo di emergenza COVID-19?
Michele Brustia : Posso dire bene perchè l’inizio della Pandemia ha coinciso con la nascita della mia prima figlia, nata appunto il 28 Febbraio. Quindi associo al periodo del LockDown emozioni contrastanti: da una preoccupazione per il futuro ed i miei familiari (mio fratello tra l’altro è medico di pronto soccorso), dall’altra la possibilità forzata di poter stare vicino a mia figlia.
Ci parli di lei, della sua carriera e di come nasce questa idea imprenditoriale ?
Michele Brustia : In breve posso dire di essere un imprenditore in contro tendenza infatti dopo anni all’estero sono ritornato in Italia a fare impresa. So che è una rarità, ma è proprio così. La mia storia parte da una laurea in Ingegneria al politecnico a cui hanno fatto seguito quasi 4 anni di lavoro per primarie società di consulenza qui in Italia e poi nel 2003 la decisione di andare all’estero. Perchè? Vedevo in Italia poche possibilità di realizzarmi appieno, era come se l’Italia avesse poco offrirmi all’ora. Ecc quindi che dopo un breve periodo in Bielorussia sono stato 5 anni in Lituania per poi approdare in Russia. In quegli anni ho avuto modo di ricoprire incarichi importanti e lavorare in importanti progetti di sviluppo fino ad arrivare al gruppo “1C”. In Russia 1C è leader assoluto nel campo dei gestionali.
Ho inizialmente cominciato a lavorare sul progetto di sviluppo internazionale della società (sia in termini di prodotti che di vendite) e poi, quando è venuta fuori l’opportunità di poter sviluppare con loro come partner una società in Italia, ecco che ho preso la palla al volo. Ed eccomi qui, felice della mia scelta anche dal punto di vista umano, perchè dopo 15 anni itineranti avevo voglia di rientrare in Italia.
Come innova 1C-ERP ?
Michele Brustia : Sviluppiamo soluzioni innovative basate sulla tecnologia 1C:Enteprise. Detto così sembra tutto e niente, soprattutto laddove come molti credono i gestionali sono un tema diffuso. Peccato però che in Italia le aziende usano solo gestionali non di ultima generazione che non hanno dietro una vera tecnologia. Grazie invece alla innovativa tecnologia 1C siamo in grado di offrire soluzioni all’avanguardia sotto tutti gli aspetti di flessibilità, connettività, usufruibilità ed anche sicurezza nella gestione dati.
Le nostre soluzioni puntano inoltre ad unire sistemi di intelligenza artificiale alla gestione aziendale, portando il tutto anche ad essere disponibile a livello persino di micro-impresa.
Allo stesso modo, puntiamo anche a definire sistemi di interconnessione e scambio dati B2B in una naturale evoluzione della fattura elettronica. Per intenderci la possibilità che aziende possano condividere in tempo reale la loro situazione di magazzini e i vari documenti.
In che modo la pandemia da COVID-19 ha colpito la vostra attività e come state affrontando questa crisi?
Michele Brustia : Come tutte le aziende, abbiamo visto un drastico rallentamento delle vendita e delle nuove richieste. Questo a causa direttamente del lockdown e della crisi economica, ma anche perchè la forte incertezza sul futuro spinge le aziende a non fare investimenti nella riorganizzazione aziendale e nei gestionali.
Consapevoli di questo, abbiamo deciso da un lato di sfruttare il lockdown per una fase di sviluppo di nuove applicazioni (i nostri programmatori infatti essendo più liberi da attività con i clienti sono stati usati per attività di sviluppo interno), dall’altro abbiamo deciso di puntare su una nuova gamma di applicazioni focalizzate su micro e piccole imprese che sono ad oggi la categoria di impresa che hanno più carenze dal punto di vista dei gestionali. La nostra scommessa adesso è quella di costruire applicazioni gestionali complete a basso prezzo per appunto le micro e piccole imprese.
Avete dovuto fare delle scelte difficili in questa situazione di emergenza ? E quali sono le lezioni apprese?
Michele Brustia : A causa della Pandemia abbiamo dovuto rivedere in parte i nostri piani. Questo ha comportato la necessità di rifinanziare la società per non bloccare lo sviluppo (abbiamo dovuto infatti fare i conti con minori introiti), ma anche purtroppo la decisione di posticipare una serie di assunzioni sia per il fatto di dover comunque tenere conto della situazione, sia per l’oggettiva difficoltà di selezionare personale (e successivamente inserirlo) in un periodo come questo. Se infatti tutti elogiano lo smart-working (ovviamente applicato anche da noi), qualcuno mi deve spiegare come si possa prendere un giovane da formare in un contesto come questo.
Come gestite lo stress e l’ansia in questo periodo e come vi proiettate, voi stessi e la vostra azienda nel futuro?
Michele Brustia : L’unico modo per sopravvivere a periodo come questo, è il guardare sempre avanti al futuro. Certo, quando vedi cambiare tutte le condizioni a contorno e gli scenari economici è molto difficile, e lo è ancora di più quando sei una start-up innovativa e come tale sei una azienda in una fase i forte investimenti. Tuttavia se ti fermi, è finita. Ecco perché come detto, anziché ridurre gli investimenti, li abbiamo aumentati. Tra l’altro, arrivando da un mercato, come quello Russo, dove tutto sembra muoversi come su un eterno idrovalante (appunto montagne russe) diciamo che sono abituato a gestire situazioni difficili.
Chi sono i vostri competitor e come pensate di superare la concorrenza?
Michele Brustia : Abbiamo due tipologie di competitors. Da un lato i grandi nomi internazionali del settore: SAP o Microsoft Dynamics, che hanno da loro un nome noto e tecnologie che se pur differenti dalla nostra, sono appunto una garanzia. Dall’altro abbiamo i competitors Italiani che sono noti. Mentre nel primo caso, essendo la tecnologia 1C meno nota, l’unico modo per competere è il prezzo e quindi abbiamo costi di licenza decisamente inferiori, pur se spesso le nostre soluzioni offrono decisamente di più a parità di prezzi.
Per quanto riguarda invece i concorrenti Italiani, se parliamo del settore specifico dei gestionali e degli ERP, si nota subito il fatto che le soluzioni nostrane peccano del fatto di non avere alle spalle una vera tecnologia validante, ma sono soluzioni basate su tecnologie obsolete frutto del fatto che in Italia, nel settore dei gestionali, praticamente tutti hanno puntato poco sullo sviluppo e più sul convincere le aziende a non cambiare.
Sinceramente reputo che uno dei motivi per cui le aziende italiane hanno perso terreno nel mondo sia anche l’assenza di validi gestionali a supporto del management.
Le sue considerazioni finali su questa emergenza?
Michele Brustia : L’Italia ed il mondo non saranno più gli stessi e le modalità di lavoro cambieranno definitivamente. Ecco quindi che ormai lo Smart-Working è diventato una qualcosa di comune, anche se servirebbero dei chiarimenti in ambito legislativo e sindacale. Il lavoro in smart-working non può infatti esimersi da un controllo dello stesso tramite KPI e di conseguenza anche il calcolo dei compesi al personale (cosa tra l’altro già consolidata in gran parte del mondo).
Tutto questo, comperterà comunque un ulteriore aumento dell’informatica sul lavoro e vedremo un crollo delle soluzioni accessibili solo on premises. Credo che avremo anche un aumento della richiesta di soluzioni usufruibili solo in Cloud, anche se spesso queste soluzioni sono erograte su piattaforme non compeltamente sicure.
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