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Nausicaa Vezzoli, CEO e Co-Founder di RPS AEROSPACE: Soluzioni robotiche per industria e soccorso

Prima di tutto, come state, lei e la sua famiglia in questa fase 3 dell’emergenza COVID-19?
Nausicaa Vezzoli: Fortunatamente bene.
Ci parli di lei, della sua carriera e di come nasce questa idea imprenditoriale.
Nausicaa Vezzoli: Mi sono laureata nel 2014 in Industrial Design al Politecnico di Milano, ma già da due anni seguivo con un piccolo team lo sviluppo di un brevetto di cui sono co-titolare. Ne derivano un licensing interessante ed alcune opportunità di business, tra cui quella di investire energie in un’azienda che applichi nuove soluzioni robotiche in risposta alle esigenze dell’industria e del soccorso, così nasce RPS AEROSPACE. I nostri prodotti (tra cui spicca il velivolo Discovery, vincitore della Menzione d’Onore al Compasso d’Oro nel 2018) rappresentano oggi un unicum nel Mondo ed RPS AEROSPACE cresce di anno in anno, raddoppiando il suo fatturato.
Personalmente, al contempo, complice l’esperienza maturata nello start-up di nuove idee imprenditoriali, sto seguendo attività volte alla creazione di una struttura autonoma in grado di valutare le proposte in fase di seed e scremare analiticamente quelle di reale interesse per investitori privati ed istituzionali.
Come innova RPS AEROSPACE?
Nausicaa Vezzoli: RPS AEROSPACE si inserisce in diversi settori, dal monitoraggio industriale alla logistica, dalla sicurezza al soccorso. L’obiettivo primario è quello di incrementare l’efficienza delle attività tradizionali attraverso l’impiego di robot autonomi, talvolta anche rivoluzionando l’approccio al lavoro. Non meno importante è l’impatto di questi oggetti sulla sicurezza dell’uomo: sia i droni aerei che i robot di terra possono svolgere attività ad alto rischio al posto dell’uomo, operando anche 24 ore su 24, in ambienti potenzialmente pericolosi.
In che modo la pandemia da COVID-19 ha colpito RPS AEROSPACE e come state affrontando questa crisi?
Nausicaa Vezzoli: Come tutte le aziende abbiamo avvertito anche noi l’effetto della violenta battuta d’arresto delle attività, che ha rallentato il dialogo con molti clienti e fornitori. Tuttavia siamo convinti che da ogni situazione difficile si possa trarre un’opportunità. In tempo record abbiamo riconvertito i nostri robot di terra creando un allestimento speciale dedicato al supporto della gestione dell’emergenza COVID-19. L’iniziativa ha suscitato grande interesse sia in ambito pubblico che privato e abbiamo firmato, poco più di un mese fa, una commessa da parte dell’Agenzia Spaziale Europea per la sperimentazione della tecnologia e la sua diffusione sul territorio.
Avete dovuto prendere decisioni difficili ? E quali sono le lezioni apprese?
Nausicaa Vezzoli: Abbiamo rivisto i nostri piani di sviluppo, principalmente a causa del rallentamento delle attività con alcuni importanti clienti oltre Oceano, ma fortunatamente, anche grazie alle nuove opportunità, non abbiamo effettuato nessun taglio, sia per quanto riguarda l’attuale struttura, sia per quella prevista nei nostri piani di crescita. Grazie a questo periodo “particolare” abbiamo potuto verificare che la flessibilità dei nostri prodotti, alla quale abbiamo lavorato sin dal primo giorno, ancora una volta ha ripagato. Ovviamente un ringraziamento va a tutto il nostro team di ingegneri che, anche in forma di smart working, ha lavorato duramente al nuovo progetto.
Come gestite lo stress e l’ansia in questa fase 3 dell’emergenza e come proiettate, voi stessi e RPS AEROSPACE nel futuro?
Nausicaa Vezzoli: Il nostro è un settore che corre velocemente, siamo abituati a convivere con lo stress. Continueremo a lavorare con passione come abbiamo sempre fatto.

Nausicaa Vezzoli e Giacomo Lunerti, Founder di RPS AEROSPACE
Chi sono i vostri competitor e come pensate di superare la concorrenza?
Nausicaa Vezzoli: Il settore dei droni e dei robot è molto ampio e costellato di attori molto variegati. L’errore che spesso viene fatto è quello di considerare RPS AEROSPACE un’azienda produttrice di droni, quando invece il nostro prodotto è qualcosa di più ampio, ossia un’infrastruttura totalmente autonoma in grado di svolgere operazioni di diversa natura. Poche aziende nel mondo stanno lavorando a qualcosa di simile. Possiamo considerarci all’interno di una super-nicchia nel settore dei droni, ma ci collochiamo trasversalmente come competitor indiretto in molti altri (sicurezza, automazione, robotica industriale).
Le sue considerazioni finali su questa emergenza?
Nausicaa Vezzoli: Come tutte le emergenze non possiamo pensare che si tratti di qualcosa di facile. Credo che ognuno dovrebbe mettere il suo impegno personale per far sì che gli effetti di questa emergenza siano minimizzati il più possibile. Mi auguro che questo venga fatto e lo auguro all’Italia.
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