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Nicolò Cavallo, Founder & CEO, Noisefeed : “Il successo delle nostre idee dipende solo da noi”.
Noisefeed è la piattaforma che monitora e informa i professionisti del mondo del calcio su tutto ciò che avviene dentro e fuori dal campo, in tempo reale.
Prima di tutto, come state, lei e la sua famiglia in questo periodo di emergenza COVID-19?
“Fortunatamente tutti bene, lavorare da casa avendo due bambine piccole è stato impegnativo, ma le circostanze mi hanno consentito di passare parecchio tempo con loro e con mia moglie! Ci siamo dovuti organizzare…”
Ci parli di lei, della sua carriera e di come nasce questa idea imprenditoriale ?
“Ho creato Noisefeed circa 3 anni fa, precedentemente ho fondato un’azienda che si occupa di sviluppo tecnologico per cui mi sono ritrovato le basi per partire praticamente in casa. L’idea è venuta dalla necessità di risolvere un problema urgente all’interno del mondo del calcio, ovvero quello di proteggere e monitorare l’asset principale di ogni società sportiva: gli atleti. I risultati hanno confermato che la nostra idea è stata vincente poiché ha offerto soluzioni efficaci per esigenze sempre più evidenti e urgenti nell’era dei social”.
Come innova la vostra azienda?
“La giovane età di Noisefeed non deve ingannare: la nostra filosofia di innovare e proporre soluzioni avanzate ci hanno già posizionato come un punto di riferimento nel settore della tecnologia applicata alla Football Industry. La nostra forza è la volontà di migliorare ogni giorno il nostro servizio partendo dai feedback e dai bisogni dei nostri clienti. L’utilizzo dei dati nel mondo del calcio ha un ruolo di primo piano e Noisefeed è ormai riconosciuta come azienda che aiuta coloro che scelgono di approcciare la tecnologia come strumento di lavoro”.
In che modo la pandemia da COVID-19 colpisce la vostra attività e come state affrontando questa crisi?
“In questo periodo particolare per tutte le economie, non solo per il calcio, avevamo davanti a noi due strade: stare fermi e aspettare, oppure credere in un nuova sfida e investire. Abbiamo deciso di investire in un nuovo progetto, col quale siamo convinti di poter fornire un ulteriore importante strumento alle società professionistiche, in Italia e all’estero.
Si tratta della realizzazione di un DataBase con lo storico degli infortuni di ogni singolo giocatore. Anche in questo caso si tratta di un dato molto difficile da reperire – soprattutto per quanto riguarda il dettaglio – ma di estrema importanza, visto che per ogni calciatore vengono investite ingenti somme di denaro senza contare che il player trading è ad oggi fonte primaria di introito per molte squadre. Siamo arrivati a questo progetto trasformando la difficoltà in opportunità, cogliendo i bisogni del mercato: ad oggi stiamo raccogliendo feedback molto positivi”.
Avete dovuto fare delle scelte difficili in questa situazione di emergenza ? E quali sono le lezioni apprese?
“La sostenibilità e la continuità aziendale è la priorità. Per cause di forza maggiore abbiamo sospeso i viaggi per l’Italia e per l’Europa, reinvestendo quelle risorse nel nostro nuovo progetto, creando un team di persone appositamente dedicato alla sezione Injuries. La nostra soddisfazione è di essere riusciti a mantenere tutti i ragazzi che lavoravano in azienda”.
Come gestite lo stress e l’ansia in questo periodo e come vi proiettate, voi stessi e la vostra azienda nel futuro?
“Essendo un team molto giovane lo stress non è un problema, in ufficio si respira sempre una bella atmosfera e cerchiamo di darci una mano a vicenda ben sapendo che il successo delle nostre idee dipende solo da noi. Crediamo fortemente in quello che facciamo e siamo ben consapevoli dei problemi che riusciamo a risolvere per i nostri clienti. Il futuro è nelle nostre mani”.
Chi sono i vostri competitor e come pensate di superare la concorrenza?
“Per quanto riguarda la parte di Social Monitoring ad oggi ci sono piccole piattaforme in Uk che coprono quel mercato, ma non c’è una soluzione innovativa come la nostra verticale nel mondo del calcio. Esistono chiaramente altre soluzioni, molto grandi e conosciute, ma che lavorano in altri business e non coprono il calcio BtoB. Per la parte relativa agli infortuni esiste un servizio di Transfermarkt gratuito ma poco preciso e coperto non essendo gestito in maniera ultra professionale. La nostra copertura risulta più efficace soprattutto a livello qualitativo e quantitativo”.
Le sue considerazioni finali su questa emergenza?
“Vedo il bicchiere mezzo pieno, sono davvero soddisfatto di questo nuovo progetto che ha dato nuova linfa all’attività e generato parecchio interesse da parte degli addetti ai lavori. Sono convinto che anche gli investitori apprezzeranno il nostro sforzo e lo premieranno nel breve periodo. Il nostro obiettivo è consolidare il nostro posizionamento di realtà specializzata in grado di fornire un accesso ai dati completo, veloce e professionale”.
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