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Intervista a Paolo Barbato: Difendersi dall’inquinamento atmosferico urbano con Wiseair

Come state, lei e la sua famiglia ?
Paolo Barbato: Fortunatamente stiamo tutti bene.
Ci parli di lei, della sua carriera e di come nasce questa idea imprenditoriale.
Paolo Barbato: Ho 25 anni, sono molisano e vivo a Milano da 6 anni. Sono un ingegnere energetico (ho studiato al Politecnico di Milano) e sono un alumno Alta Scuola Politecnica. L’idea di fondare Wiseair è nata a Torino durante il programma Pioneer della School of Entrepreneurship and Innovation di Fondazione Agnelli. È stato proprio grazie a questa esperienza che ho conosciuto i miei co-founder e, insieme, abbiamo scoperto che volevamo essere imprenditori, prima ancora che ingegneri, ovvero che volevamo costruire qualcosa di nuovo per contribuire a risolvere il problema per noi più rilevante: quello dell’inquinamento atmosferico.
Come innova Wiseair ?
Paolo Barbato: Il problema dell’inquinamento atmosferico nelle nostre città è ogni giorno più importante ed urgente. Nonostante ciò, i cittadini si sentono ancora paralizzati e distanti dalla soluzione, così come le amministrazioni e le città, alle quali spesso mancano addirittura i dati e le informazioni per poter caratterizzare opportunamente il problema, per poter progettare ed implementare delle soluzioni efficaci e, soprattutto, per poterne monitorare e quantificare l’impatto. Per questo motivo abbiamo realizzato un prodotto che fornisce dati ed informazioni sulla qualità dell’aria lì dove non sono disponibili e che, al tempo stesso, promuove una nuova consapevolezza ambientale tra i cittadini, coinvolgendoli direttamente nella raccolta e nell’interpretazione dei dati. Si tratta di un vaso da balcone alimentato con luce solare che misura la concentrazione di particolato atmosferico. Siamo partiti da Milano, dove abbiamo già più di cento dispositivi sui balconi dei cittadini milanesi, ma in questi mesi stiamo lavorando molto con piccole e medie municipalità italiane attraverso la nostra piattaforma IDO: una soluzione completa per raccogliere, interpretare e visualizzare dati ambientali dove fino a ieri non era possibile.
In che modo la pandemia da COVID-19 ha colpito Wiseair e come state affrontando questa crisi?
Paolo Barbato: Il COVID ci ha bloccato proprio nella fase di go-to-market in cui avevamo pianificato di consegnare i sensori pre-ordinati dai cittadini Milanesi. Ha quindi creato qualche ritardo, ma alla fine ce l’abbiamo fatta comunque. Dall’altra parte, però, ci ha messo in condizione di fermarci a riflettere a fondo sulle nostre ipotesi di business, sulla strategia long-term e sui feedback di mercato ricevuti fino a quel momento, permettendoci di lanciare IDO con una maggiore consapevolezza e con una strategia più chiara.
Avete dovuto prendere decisioni difficili ? E quali sono le lezioni apprese?
Paolo Barbato: Come molte startup italiane in fase Seed, nonostante la presenza di un ottimo investitore corporate, dobbiamo essere molto attenti alla liquidità nei piani di spesa e di investimento. La crisi economica e dei consumi portata dal COVID ha ovviamente enfatizzato questa necessità e, quindi, abbiamo deciso di bloccare i nostri piani di assunzione. Questo ci ha “forzato” a fare di più con meno, ovvero ad efficientare al massimo i processi aziendali e tecnologici, a ridurre gli overhead comunicativi e a diventare ancora più bravi ad individuare e ad eseguire le attività ad elevato valore aggiunto.
Come gestite lo stress e l’ansia in questo periodo di emergenza sanitaria e come proiettate, voi stessi e Wiseair nel futuro?
Paolo Barbato: Razionalizzando. Esattamente come nella vita privata, l’ansia e lo stress sono emozioni determinate da una mancata percezione di controllo sui fenomeni esterni. Per questo, la soluzione che abbiamo adottato a livello aziendale è stata: (i) prenderci il tempo per interpretare la situazione nella maniera più razionale e lucida possibile, (ii) formulare delle ipotesi sulla traiettoria da seguire e, alla luce di ciò, (iii) ridefinire i bottleneck e le priorità aziendali e condividerli con tutto il team per fornire dei punti di riferimento chiari in un momento di fortissima incertezza. Per quanto riguarda le proiezioni future, siamo certi di una cosa soltanto: che avremo le spalle più larghe e che saremo molto più bravi a gestire momenti di crisi e di profonda incertezza che, purtroppo, dobbiamo mettere assolutamente in conto per via degli effetti incombenti della deriva climatica che stiamo vivendo da ormai qualche decennio.
Chi sono i vostri competitor e come pensate di superare la concorrenza?
Paolo Barbato: In Europa ci sono diverse startup che stanno cercando di affrontare il problema dell’inquinamento atmosferico partendo dai dati. I nostri punti distintivi sono sicuramente: (i) la centralità dei cittadini e delle community e (ii) il focus sull’utilità e sull’accessibilità dell’informazione che generiamo piuttosto che sul dato fine a se stesso.
Link utili:
Sito web: www.wiseair.vision
Video: www.vimeo.com/478080180
Le sue considerazioni finali su questa emergenza?
Paolo Barbato: Voglio sforzarmi di vedere il lato positivo. Ovvero che, come ogni esperienza fortemente negativa, anche questa possa permetterci di aprire gli occhi su numerosi aspetti fondamentali. In particolare, spero che i miei coetanei usciranno da questa emergenza con la consapevolezza che, rispetto ai propri genitori, dovranno accettare il rischio e l’incertezza come componenti naturali del proprio futuro. In quest’ottica, spero davvero che riusciremo a rivalutare il nostro potenziale nella società, che decideremo di mettere il nostro tempo e la nostra testa al servizio di problemi sfidanti e importanti, che percepiremo il bisogno di metterci in gioco per avere un impatto concreto su noi stessi e sulla società. Il futuro che abbiamo davanti dipenderà fortemente dalle scelte di vita che, oggi, ci troviamo ad affrontare come giovani lavoratori e professionisti.

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