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Alla scoperta di DesignWanted: Le ultime novità design, tech e architecture
Intervista a Patrick Abbattista, Founder & CEO di DesignWanted.
Prima di tutto, come state, lei e la sua famiglia in questa fase dell’emergenza COVID-19?
Patrick Abbattista: Tutto sotto controllo. Con la corretta informazione, si riesce ad approcciare il problema senza panico, ma con consapevolezza.
Ci parli di lei, della sua carriera e di come nasce questa idea imprenditoriale.
Patrick Abbattista: La mia vicinanza al mondo del design è un puro caso, ci arrivai nel 2009 tramite un amico che fa il designer: aveva un blog sul design e mi chiese una mano lato marketing, così partecipai al progetto. Nel 2015, però, decisi di lanciare un nuovo progetto che chiamai DesignWanted. Lo scopo: creare una piattaforma per supportare aziende e designer nel loro processo di digitalizzazione e, chiaramente, aiutarli sul fronte della comunicazione, grande mancanza per molte realtà del design (tolti i grandi brand, la maggior parte delle aziende sono medie, piccole e spesso anche micro).
Oggi, DesignWanted è una testata giornalistica registrata presso il tribunale di Milano che raggiunge ogni mese oltre 12 milioni di utenti attraverso il proprio sito e profili social ufficiali.
Come innova DesignWanted?
Patrick Abbattista: Siamo nati digitali in un modo ancora molto attaccato ai canali classici (carta stampata ed eventi). Già questo, quindi, rappresenta un’innovazione rispetto alla media del settore. Tuttavia, stiamo lavorando per offrire alle aziende e ai professionisti strumenti di comunicazione avanzati, non solo multimediali, ma potenziati da tecnologie di AR / VR e visualizzazione 3D. Oggi, più che mai, c’è bisogno di usare il digitale per ricreare delle esperienze realistiche di prodotto, capaci di trasferire non solo forme macro, ma anche finiture e dettagli, aspetti sensibili quando si parla di design del prodotto, appunto.
In che modo la pandemia da COVID-19 ha colpito DesignWanted e come state affrontando questa crisi?
Patrick Abbattista: Onestamente? Non vediamo crisi, ma una fase di transizione. Molti cambiamenti erano già in atto, sono stati solamente accelerati. Noi, da digital business quale siamo, abbiamo continuato a fare quello che facevamo prima. Lato clienti, è sicuramente un’opportunità che agevola certi discorsi quando si parla di comunicazione e marketing a livello digitale.
Avete dovuto prendere decisioni difficili ? E quali sono le lezioni apprese?
Patrick Abbattista: No. Al contrario, abbiamo lavorato per capire come renderci utili ai clienti e al mercato investendo su nuovi prodotti e innovazioni.
Come gestite lo stress e l’ansia in questo periodo di emergenza sanitaria e come proiettate, voi stessi e DesignWanted nel futuro?
Patrick Abbattista: Nessuno stress, nessuna ansia. Non sono termini che mi piacciono e che sposo, anzi. Se c’è un problema della società, ci confrontiamo internamente per trovare soluzioni. Se qualcuno di noi ha problemi personali, se ne parla per risolverli assieme. Nessuno deve avere paura a condividere questioni che lo impensieriscono, siamo un team e come tale dobbiamo muoverci su tutti i fronti. Inoltre, lo stress è una condizione data di qualsiasi start-up, ma deve essere una tensione positiva, costruttiva, di chi ha voglia di trovare risposte e soluzione in un contesto incerto. In DesignWanted prediligo persone che portano al tavolo idee, che offrono soluzioni, che sanno di poter contare sugli altri.
Chi sono i vostri competitor e come pensate di superare la concorrenza?
Patrick Abbattista: Siamo un canale di comunicazione digitale nel settore del design. I competitor sono diversi, siano essi altri magazine o eventi. Il modo in cui pensiamo di distinguerci è attraverso la qualità dei nostri contenuti, la capacità di ‘recapitarli’ al giusto pubblico e il servizio offerto al cliente. Non siamo solo numeri, ma un punto di vista, una voce che ha il compito di creare valore aggiunto per l’industria nel suo insieme. Le aziende investono su DesignWanted per trasferire un messaggio di unicità e distintivo. Il nostro compito è aiutarle a valorizzare la loro storia, le loro creazioni, in un linguaggio che appartiene a DesignWanted e che viene riconosciuto, dopo 5 anni, dal mercato.
Le sue considerazioni finali su questa emergenza?
Patrick Abbattista: Come molte altre crisi, passerà. Restare ancorati ai vecchi schemi è inutile. Farsi prendere dal panico, idem.
Ciò che serve è un confronto onesto tra persone che hanno la capacità di immaginare i prossimi messi e, soprattutto, il coraggio di muoversi in quella direzione. Di norma, queste caratteristiche appartengono agli imprenditori, per questo mi auspico che una classe imprenditoriale giovane e illuminata dia risposte sul campo. Tra alcuni mesi, forse un paio d’anni, saremo il risultato di ciò che abbiamo fatto oggi. Covid o non Covid, dobbiamo interpretare il cambiamento in modo costruttivo, preoccupandoci sempre e comunque dell’impatto che abbiamo sulle generazioni future.
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