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Intervista a Riccardo Matteoni, Cofondatore, Roomless : “La prudenza non è mai troppa!”
Roomlessrent.com è un portale online di affitti a medio-lungo termine. Si rivolge a tutti coloro che pensano di cambiare città per vivere, studiare e lavorare.

Prima di tutto, come state, lei e la sua famiglia in questo periodo di emergenza COVID-19?
“Benissimo, la ringrazio. Fortunatamente, poco prima del lockdown, siamo tornati in provincia ‘scappando’ da Firenze. Io e Francesco, abbiamo passato la quarantena a Lucca, mentre Andrea a Pisa (vedere piazza dei miracoli e la torre senza turisti era un’occasione da non perdere)”.
Ci parli di lei, della sua carriera e di come nasce questa idea imprenditoriale ?
“Ho avuto un percorso molto lineare, una Laurea specialistica in Strategia, Management e Controllo all’Università di Pisa e un Master in Auditing e Finanza. Successivamente, un paio di anni di lavoro come consulente tra PWC e Wolters Kluewer.
Carriera analoga per Francesco che ha studiato Architettura a Venezia, per poi lavorare in vari studi di architettura tra Monaco di Baviera, Firenze e Corvara in Badia. Andrea, invece, è laureato in Software engineering a l’Università di Pisa e per due anni ha lavorato per una società Inglese muovendosi tra Londra, Milano e Pisa.
Insomma, tutti con tanta ‘vita da fuori sede’ alle spalle, da lì, l’idea”.
Come innova la vostra azienda?
“Esistono due aspetti imprescindibili per arrivare alla stipula di un contratto di locazione abitativa a medio lungo termine:
- L’interessato deve visitare la struttura;
- Le parti si devono conoscere.
Il processo di ricerca e affitto di una struttura abitativa per un medio-lungo periodo presentava tre gap fondamentali:
- Geografici: devo recarmi in loco per visitare la casa;
- Economici: ai costi operativi di ricerca e spostamento si aggiungono, nella maggior parte dei casi, spese di agenzia (pari al valore di un canone più iva);
- Temporali: il processo per ricercare l’annuncio, visitare la struttura, conoscere il proprietario, prenotare l’alloggio ha una durata di oltre 3 settimane.
Roomless digitalizza completamente il flusso di locazione abitativa a medio-lungo termine: ricerca sulla piattaforma dei migliori annunci, visita in live streaming degli immobili che più ci hanno colpito e prenotazione online”.
In che modo la pandemia da COVID-19 colpisce la vostra attività e come state affrontando questa crisi?
“Il settore delle locazioni è legato alla mobilità, in fase di lock down l’erogazione del nostro servizio era limitata a medici ed infermieri (ai quali offrivamo Roomless gratuitamente). Abbiamo lavorato su altri fronti, molti property manager che prima si occupavano solo del settore turistico, si sono aperti al medio-lungo termine e quindi abbiamo chiuso importanti partnership con i principali attori del settore. Abbiamo raddoppiato il numero di annunci in piattaforma, inserendo immobili di livello medio alto, ottimi anche per un manager che deve passare un anno in una nuova sede aziendale”.
Avete dovuto fare delle scelte difficili in questa situazione di emergenza ? E quali sono le lezioni apprese?
“La prudenza non è mai troppa! Ecco la frase che riassume i mesi passati. Fortunatamente avevamo cassa, riserve e costi fissi bassi, altrimenti non so se saremmo riusciti a superare questo periodo.
Abbiamo capito che, la dove è possibile, è opportuno lavorare a performance, evitando di vincolarsi con contratti pesanti che ti legano: meglio uno costo unitario più alto ma non vincolante che un costo fisso esiguo”.
Come gestite lo stress e l’ansia in questo periodo e come vi proiettate, voi stessi e la vostra azienda nel futuro?
“Siamo tutti under 30 pieni di forza, sentiamo poco lo stress e la fatica. Abbiamo tutti esperienze lavorative precedenti e possiamo dire che Roomless richiede più energia ma ricambia con molte più soddisfazioni. Nel prossimo futuro ci vediamo alla guida di un team più ampio, magari internazionale, pronti a coinvolgere altri ragazzi che come noi hanno voglia di costruire qualcosa di nuovo da zero”.
Chi sono i vostri competitor e come pensate di superare la concorrenza?
“In Italia il competitor diretto è Zappyrent che ha un modello di business vicino al nostro ma non il medesimo. A livello Europeo Spotahome, Badi, Uniplaces e Housing anywhere sono i più blasonati. Il nostro obiettivo è conquistare importanti quote di mercato in Italia attaccando le “seconde piazze” come Pisa, Bologna, Torino, Padova dove la popolazione studentesca è in forte aumento e la capacità abitativa non è ai livelli di Milano o Roma”.
Le sue considerazioni finali su questa emergenza?
“Mi piace vedere il bicchiere mezzo pieno: sarà la svolta del digitale”.
Il vostro sito Web?
Ecco il link: roomlessrent.com

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