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Stefano Manili spiega cos’è Cosaporto.it: Rivoluzionare il delivery puntando sulla qualità
Prima di tutto, come state, lei e la sua famiglia in questa fase dell’emergenza COVID-19?
Stefano Manili: Bene. Come tutte le famiglie italiane portiamo avanti lavoro e scuola da remoto, manteniamo i contatti con i nostri cari attraverso gli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione e affrontiamo questo periodo sperando di poter tornare presto alla normalità.
Ci parli di lei, della sua carriera e di come nasce questa idea imprenditoriale.
Stefano Manili: Ho lavorato per 20 anni in consulenza, poi in due compagnie di assicurazione. L’approccio imprenditoriale è innato e da sempre mi entusiasmano le sfide legate al passaggio “da zero a uno”. Cosaporto nasce da un’esigenza personale: io e mia moglie abbiamo sempre lavorato molto ma non per questo abbiamo rinunciato alla vita sociale. Ad ogni invito a cena da amici avremmo voluto portare qualcosa di ricercato e originale, ma tra lavoro, traffico e impegni familiari ricorrevamo sempre alle stesse soluzioni. “Cosa porto?” è la tipica domanda che segue un invito a cena, adesso è anche la risposta. Vogliamo essere il punto di riferimento per il food & gifting: pasticcerie, box gourmet, fiori, vini, ricercati oggetti di design, con la possibilità di personalizzare con un biglietto di auguri scritto a mano. Tutto con il comune denominatore della Qualità. Lavoriamo molto sulla selezione dei negozi partner e su tutta l’esperienza d’uso per offrire prodotti e servizi d’eccellenza, per questo ci siamo definiti “Quality Delivery”.
Come innova Cosaporto?
Stefano Manili: Innanzitutto abbiamo deciso di puntare ad un modello di business innovativo che, da un lato garantisse ai nostri clienti il meglio che il mercato è in grado di offrire, dall’altro valorizzasse al massimo l’offerta di artigiani e aziende che credono nell’eccellenza. Poi abbiamo una piattaforma tecnologica su cui lavoriamo continuamente per renderla sempre più coerente alla nostra idea e alle esigenze dei clienti. In generale l’innovazione è un flusso continuo che parte dall’ascolto di clienti e negozi. L’attenzione che prestiamo ai feedback genera di continuo idee di miglioramento poi, come tutte le aziende e in particolare le start up, dobbiamo selezionare le migliori e realizzarle velocemente già pianificando i prossimi passi. “Innovate or Die”, dicono nella silicon valley; vale per tutti, ma per le start up deve essere un mantra.
In che modo la pandemia da COVID-19 ha colpito Cosaporto e come state affrontando questa crisi?
Stefano Manili: In un primo momento abbiamo avuto un contraccolpo perché Cosaporto nasce per le occasioni sociali, che dalla sera alla mattina sono scomparse. Abbiamo reagito con un reshaping dell’offerta più focalizzata sulle offerte per famiglie, lavoratori e studenti in smart working o smart learning e la risposta è stata estremamente positiva. Abbiamo tratto tanta energia dai clienti, per i quali Cosaporto è stato un modo di condividere con le persone care occasioni importanti come compleanni, Pasqua, festa del papà, trascorse forzatamente a distanza, e dai negozi partner per i quali per molto tempo siamo stati l’unico canale di vendita, non avendo la possibilità di ricevere in negozio. Abbiamo provato a dare il nostro contributo con iniziative benefiche a sostegno degli ospedali impegnati in prima linea nella lotta al COVID; oltre alle quelle di carattere economico, con pasticcieri di primo piano o chef stellati abbiamo organizzato colazioni, pranzi e merende sperando di regalare un attimo di serenità agli operatori sanitari. Questo tipo di iniziative è da sempre nel nostro DNA e ci rende particolarmente orgogliosi: siamo l’unico delivery che a listino ha una sezione Charity, dove il cliente al momento dell’ordine può decidere di versare una donazione ad uno degli enti con cui collaboriamo.
Come gestite lo stress e l’ansia in questo periodo di emergenza sanitaria e come proiettate, voi stessi e Cosaporto nel futuro?
Stefano Manili: Cerchiamo di convivere con le legittime paure di ciascuno dei membri del team e di tutte le persone che gravitano intorno a Cosaporto. Da inizio emergenza stiamo puntando moltissimo sullo smart working per diminuire i rischi e ci assicuriamo quotidianamente che il personale dedicato alle consegne rispetti pienamente le direttive e le raccomandazioni dell’autorità sanitaria. Per quanto riguarda il futuro, Cosaporto sta crescendo molto velocemente, Londra è stato il primo passo della nostra strategia di internazionalizzazione e da settembre il servizio è attivo anche a Bologna; abbiamo a piano l’ingresso di altri partner importanti e il lancio in altre grandi città in Italia e in Europa.
Chi sono i vostri competitor e come pensate di superare la concorrenza?
Stefano Manili: La nostra offerta spazia da food (pasticceria, vino e gastronomia) a fiori, articoli da regalo e piatti di ristoranti di alto livello pensati per il servizio di delivery. Non abbiamo identificato player con un’offerta in linea con la nostra ne sul panorama italiano ne su quello inglese. Noi siamo fortemente convinti che puntare sulla qualità dell’offerta e di tutta l’esperienza sia la chiave per continuare a crescere nel lungo periodo. Quest’approccio, che ha conquistato tanti clienti, nomi importanti del mondo del food (da Iginio Massari e Knam agli chef Filippo La Mantia, Claudio Sadler, Anthony Genovese) e grandi brand (Rinascente, Armani), è la nostra caratteristica distintiva e lo sarà sempre di più in futuro.
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Le sue considerazioni finali su questa emergenza?
Stefano Manili: Stiamo vivendo uno di quegli eventi storici che segnano un’epoca; dobbiamo essere responsabili, ma consapevoli che passerà. Nel nostro piccolo proviamo a dare il massimo per regalare un sorriso ai nostri clienti.