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L’innovazione come chiave per superare le sfide del settore bancario: intervista a Vincenzo Fiore, CEO di Auriga
Ci parli di lei, della sua carriera e di come nasce Auriga?
Vincenzo Fiore : Ho studiato all’Università degli Studi di Bari – Facoltà di Scienze dell’Informazione – dove mi sono laureato nel 1988. Ho intrapreso gli studi con molto entusiasmo e consapevolezza, convinto che potessi fare parte di un mondo che stava cambiando, all’interno del quale la tecnologia avrebbe avuto un ruolo centrale. All’epoca era tutto da costruire, ed essere uno degli studenti della Facoltà di Scienze dell’Informazione era motivo di orgoglio perché significava avere uno sguardo al futuro e partecipare alla costruzione di esso.
L’esperienza di studi compiuta presso l’Università di Bari è stata così positiva per me che all’inizio ho pensato di voler rimanere in Università. Ho fatto una breve esperienza di docenza, ma poi mi sono reso conto che la mia strada era un’altra. Avevo voglia di mettere in pratica quanto avevo appreso e ho così deciso di unirmi a un gruppo di consulenti software di una società specializzata nello sviluppo e manutenzione dei sistemi informativi bancari. É solo dopo un anno che ho deciso di compiere il grande passo e fondare, con alcuni soci, Auriga Informatica, società di consulenza per l’ICT per il settore finanziario, che negli anni a seguire è diventata Auriga, l’azienda che guido in qualità di Chief Executive Officier.
In quale settore operate e qual è il vostro valore aggiunto?
Vincenzo Fiore : Da oltre 25 anni progettiamo e realizziamo software innovativi, che si sono affermati come punto di riferimento per il mondo delle banche. Il nostro core business è lo sviluppo di piattaforme integrate che hanno contribuito a definire gli standard dei nuovi modelli di banca omnicanale. Abbiamo creato un’architettura web based in grado di garantire la perfetta sinergia tra Self Service, Internet Banking e Mobile Banking al servizio di una “seamless bank experience” ai massimi livelli.
La nostra missione è quella di guidare le banche verso una trasformazione digitale che ridefinisca il ruolo della filiale. Io credo che il nostro valore aggiunto sia la possibilità di offrire risposte veloci e modulabili in base alle esigenze, temporanee o continuative, delle banche.
Come innova Auriga?
Vincenzo Fiore : Da quando è nata Auriga, ho avuto chiaro sin da subito che la chiave per crescere ed affermarci come realtà all’avanguardia era ed è pensare sempre a come migliorarci: dai servizi offerti alla continua formazione delle risorse, dalla tecnologia ai processi interni, ogni anno investiamo quote consistenti del nostro fatturato in ricerca e sviluppo, per continuare a portare innovazione in ogni ambito aziendale.
Ma per raggiungere l’eccellenza e mettere le nostre conoscenze e competenze al servizio della progettualità è necessario anche aprirsi alla condivisione: sviluppiamo da sempre partnership con alcune delle più autorevoli realtà accademiche e siamo membri delle principali associazioni internazionali di settore. In questo filone si inserisce anche la creazione del nostro incubatore di startup IC406, nato per raccogliere e dare slancio alle migliori idee innovative in ambito Digital Business in un’ottica di Open Innovation.
In che modo la pandemia da COVID-19 ha colpito Auriga e come state affrontando questa crisi?
Vincenzo Fiore : Il 2020 è stato un anno molto particolare, che ha avuto sicuramente un impatto sul nostro modo di lavorare. Il gioco di squadra è sempre stato uno dei nostri punti di forza che ci ha permesso di raggiungere gli obiettivi prefissati, e quest’anno la sfida è stata dover sostituire le modalità tradizionali di incontro e collaborazione, dove la relazione fisica aveva un ruolo importante, con nuovi strumenti per lavorare in team pur stando lontani. Nel corso di questi mesi abbiamo potuto verificare, con soddisfazione, che il nostro modello di lavoro, costruito nel corso deli anni, non perde la sua efficacia applicato allo smart working. Sono orgoglioso del modo in cui l’azienda ha gestito le difficoltà di quest’anno e del modo in cui tutti noi abbiamo reagito difronte a qualcosa di imprevisto e anomalo.
Avete preso importanti decisioni durante il 2020? E quali sono le lezioni apprese?
Vincenzo Fiore : Il 2020 è stato un anno di novità importanti per Auriga. Ad aprile abbiamo ampliato la nostra offerta acquisendo Lookwise Device Manager, la piattaforma modulare di cybersecurity che permette alle banche di gestire la sicurezza dei dispositivi (quali ATM, terminali POS, sistemi di controllo di infrastrutture critiche). Abbiamo finalizzato l’investimento per una quota di VidyaSoft, società specializzata in sistemi di pagamento basati sull’Internet of Things, e firmato diverse partnership strategiche – con SprintQuip, Tr-Sys e Indra Minsait – affinché potessero accompagnarci nel nostro percorso di internazionalizzazione, aiutandoci ad individuare nuove opportunità di business in altri mercati. Infine, abbiamo concretizzato un importante investimento congiunto con CDP Venture Capital in favore di The Portal, startup attiva nel settore del gaming: supportare le giovani realtà meritevoli resta per noi una missione e un punto fondamentale.
Il vostro sito Web ?
Vincenzo Fiore : https://www.aurigaspa.com/
Le sue considerazioni finali su questa emergenza?
Vincenzo Fiore : Il settore bancario, come tutti gli altri, ha risentito della pandemia: il distanziamento sociale, ad esempio, ha modificato molte abitudini introducendone di nuove. Ma allo stesso tempo l’accelerazione del digitale che c’è stata in questi mesi è il rovescio positivo della medaglia, perché ha cambiato il volto della relazione banca-cliente, aprendo nuovi scenari e opportunità per entrambe le parti.
La questione non riguarda solo la riduzione di utilizzo del contante a favore di un costante incremento delle transazioni con carta e di un maggior utilizzo di strumenti elettronici. Il tema è molto più ampio e la trasformazione in atto molto più profonda: stanno radicalmente cambiando le modalità con cui gli utenti interagiscono con la propria banca nonché le aspettative che gli stessi clienti hanno nei confronti delle loro banche. Bisognerà ancora una volta essere in grado di farsi trovare pronti ai cambiamenti che seguiranno, per anticipare le necessità degli utenti e permettere alle banche di offrire loro le soluzioni più immediate ed efficaci possibili.