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“L’importante è non perdere di vista gli obiettivi e tenere alta la motivazione”. Intervista a Massimo Ciaglia, CEO, Grownnectia
Grownnectia è composta da professionisti qualificati che studiano le migliori strategie commerciali per portare le aziende ad accrescere il proprio fatturato.
Prima di tutto, come state, lei e la sua famiglia in questo periodo di emergenza COVID-19?
Massimo Ciaglia : Fortunatamente, stiamo bene, anche se questo periodo è stato davvero difficile per tutti.
Molte persone hanno perso la vita, molte altre hanno perso tutto, dai propri cari al lavoro.
Anche se i negozi stanno riaprendo e le regole per il distanziamento sociale andranno diminuendo fino al ritorno alla normalità. Questo periodo ha segnato profondamente tutti noi.
Ce lo porteremo dietro per molto tempo, e ci servirà per ricordarci di quello che abbiamo imparato nell’affrontare queste difficoltà.
Ci parli di lei, della sua carriera e di come nasce questa idea imprenditoriale ?
Massimo Ciaglia : A 18 anni lavoravo in IBM, ma non ero soddisfatto. Avevo voglia di creare qualcosa di mio. Dopo 2 anni mi sono licenziato ed ho seguito il mio sogno. Mi dicevano che non era questa la strada giusta per me, perché potevo già contare su un ottimo stipendio ed una carriera sicura.
Ma io non ho ascoltato nessuno, se non il mio istinto, ed ho fondato la mia prima startup.
A 27 anni è arrivata la mia prima exit negli Stati Uniti, ed a quel punto, tutti quelli che avevano criticato la mia scelta, compresero ciò che avevo intravisto pochi anni prima.
Oggi, il mio obiettivo, è quello di portare Grownnectia, che ho lanciato 18 mesi fa, ad essere uno dei primi player europei per startup pre-seed.
Ho, dalla mia parte, un team fantastico. Abbiamo lavorato duramente, accelerando oltre 150 startup e collezionando una prima exit. Adesso, abbiamo iniziato lo scale up aprendo 2 nuove sedi, ed abbiamo in programma altre 3 aperture.
Come innova la vostra azienda?
Massimo Ciaglia : Grownnectia prende sotto la sua ala moltissime startup, ognuna diversa dall’altra e con necessità sempre diverse.
Prendiamo a cuore ogni progetto, ci impegniamo per farlo funzionare e mettiamo in campo tutte le nostre capacità.
Il nostro team è composto da oltre 40 collaboratori ed ognuno è esperto in diversi settori. Le competenze in Grownnectia non mancano, neanche nei settori più tecnologici ed innovativi, come l’IT e la Blockchain.
Per questo, costruiamo un team di professionisti intorno ad ogni startup che si rivolge a noi.
Vogliamo circondare gli startupper e le loro squadre, di persone capaci e competenti, che possano prenderli per mano e guidarli nel loro percorso.
Andando avanti con il progetto c’è bisogno di altre professionalità? Non c’è problema, basta coinvolgere un altro esperto in quel settore.
E così, da un’idea si può arrivare facilmente ad una startup di successo.
In che modo la pandemia da COVID-19 colpisce la vostra attività e come state affrontando questa crisi?
Massimo Ciaglia : Già da tempo impiegavamo lo smartworking per l’80% dei nostri collaboratori. Con il COVID-19 non abbiamo fatto altro che estenderlo al 100%. Essendo abituati a lavorare a distanza, questo cambiamento non ha provocato grandi difficoltà ed abbiamo continuato a svolgere le nostre attività come di consueto.
Abbiamo digitalizzato completamente anche il rapporto con le startup che stiamo seguendo. Alcune, per motivi logistici, avevano già scelto di seguire i nostri programmi da remoto, e così abbiamo adottato lo stesso sistema di lavoro anche con quelle che, invece, avevano optato per i meeting in presenza.
Per quanto riguarda gli eventi già programmati, durante il lockdown abbiamo dovuto rimandarli e svolgerli online. Fortunatamente, ci sono moltissime piattaforme che permettono la creazione di eventi, favorendo l’interazione tra lo speaker e il suo pubblico.
In questo modo, abbiamo potuto svolgere comunque i nostri cicli di incontri e non perdere il contatto umano con tutti coloro che gravitano nell’ecosistema delle startup; dagli influencer di settore agli startupper, fino agli investitori e business angels.
Avete dovuto fare delle scelte difficili in questa situazione di emergenza ? E quali sono le lezioni apprese?
Massimo Ciaglia : Prima del lockdown, avevamo in programma l’apertura di alcune nuove sedi, come quella di Brescia e di Verona. Chiaramente, il Coronavirus ha ostacolato questo nostro progetto, ma non è riuscito a fermarci.
Infatti, abbiamo deciso di integrare gli hub fisici con spazi di coworking virtuale, in cui i team delle nostre startup hanno a disposizione una stanza online con la possibilità di effettuare streaming video. Ogni startup, poi, può entrare nella “stanza virtuale” di un’altra startup, esattamente come accadrebbe in un coworking fisico.
Il nostro coworking ha anche una sala riunioni, dove accogliamo fornitori ed eventuali prospect, oltre ad una sala eventi.
Probabilmente, da questo periodo abbiamo imparato ad essere più “fluidi”. Non serve a niente opporsi a forze che non possiamo controllare, ma anzi dobbiamo analizzarle razionalmente e trovare la forza di cambiare, per raggiungere i nostri obiettivi attraverso nuove modalità e con nuovi strumenti.
Come gestite lo stress e l’ansia in questo periodo e come vi proiettate, voi stessi e la vostra azienda nel futuro?
Massimo Ciaglia : Nei periodi difficili, l’importante è non perdere di vista gli obiettivi e tenere alta la motivazione.
Sono ottimista, e cerco di trasmettere questa sensazione anche al mio team, che vedo lavorare ogni giorno con il massimo dell’impegno.
Il nostro obiettivo è quello di diventare i leader in Europa nel pre-seed, entro 5 anni. Vogliamo aprire una serie di innovation hub nelle principali città italiane ed europee.
Alcune delle nuove sedi sono già aperte, come Brescia e Verona, altre apriranno a breve. Per il 2021 abbiamo in programma di aprire a Barcellona e a Londra.
Ce li immaginiamo come dei veri e propri centri di eccellenza, in grado di attrarre idee e lanciarle sul mercato, alimentando il deal flow dei soggetti che svolgono le proprie attività dopo di noi, come acceleratori, fondi e piattaforme di crowdfunding più evolute.
Chi sono i vostri competitor e come pensate di superare la concorrenza?
Massimo Ciaglia : In Italia, dal 2014 ad oggi, il settore della consulenza a startup e PMI ha registrato una fase di forte crescita. Le realtà che si sono sviluppate intorno a questo mondo sono davvero molte, ma non le vediamo come competitor.
La nostra azienda si basa e funziona grazie all’interazione ed al confronto. Vogliamo creare opportunità, e per farlo ci piace cogliere ogni occasione di scambio, sia con realtà del nostro stesso settore, che con altri soggetti, con un know how anche molto diverso dal nostro.
Osservando e comunicando si possono trovare interessanti spunti per migliorare, e da una semplice chiacchierata possono nascere ottime collaborazioni e partnership, per raggiungere un obiettivo comune: promuovere l’innovazione e lo sviluppo di nuove opportunità di business.
Abbiamo visto che, nel nostro Paese, mancavano dei player strutturati, in grado di supportare le startup fin dalle prime fasi di vita.
Rispondendo anche alle richieste che ci venivano fatte dai nostri clienti, con Grownnectia, ci siamo specializzati nel supportare le startup nella fase pre-seed, cioè da quando gli startupper non hanno altro che un’idea.
Noi, li aiutiamo a verificare che questa loro idea di business sia interessante per il mercato, guidandoli attraverso la validazione, per poi proseguire fino alla costituzione della startup e al lancio sul mercato del prodotto o servizio. Naturalmente, supportiamo ogni startup che si affida a noi, anche nelle fasi più delicate come quella del fund raising.
Le sue considerazioni finali su questa emergenza?
Massimo Ciaglia : Alle startup che si affidano a noi, insegniamo ad operare in modalità Lean Startup, ad applicare il design thinking e molti altri metodi utili a ridurre il rischio di insuccesso.
Il pivoting è un cambio di strategia dell’azienda, generalmente in relazione al posizionamento del prodotto o servizio, con l’obiettivo di renderlo più interessante sul mercato. Ogni volta che qualcosa non funziona o potrebbe farci migliorare, si può “pivotare”.
Oltre ad insegnarlo, lo usiamo all’interno del nostro team di crescita, in cui applichiamo il Growth Hacking per migliorare lo sviluppo di Grownnectia.
Soltanto diciotto mesi fa puntavamo a seguire ogni tipo di startup ed a supportarle nella stesura del Business Plan.
Quando, però, i nostri clienti hanno iniziato a chiederci altri servizi, abbiamo capito che era il momento di “pivotare” e di rispondere alle richieste del mercato. Così, oggi, ci focalizziamo sul pre-seed, fornendo tutta una serie di servizi: dai programmi di validazione e pre-accelerazione ai servizi di marketing, da quelli di advisory a quelli legati alle strategie di raccolta capitali in equity.
In aggiunta a questi, offriamo supporto in ambito IT, legal, HR, consulenza e proprietà intellettuale.
Abbiamo visto che il modello funzionava, e così lo abbiamo scalato, creando una sorta di franchising ed aprendo nuove sedi.
I momenti difficili ci pongono delle sfide che non possiamo permetterci di rifiutare. Soltanto guardando le difficoltà con occhio critico e razionale se ne possono scorgere nuovi aspetti. E magari è proprio lì che si nasconde la soluzione o la via per aggirarli.
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