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Angelo Nodari di PerPranzo: Il servizio per dare valore alla pausa pranzo

Prima di tutto, come state, lei e la sua famiglia in questa fase 3 dell’emergenza COVID-19?
Angelo Nodari: Tutto sommato bene, abbiamo la fortuna di vivere in provincia di Varese, una bellissima realtà immersa nel verde e seppur modesto, un giardino e degli spazi verdi ci hanno permesso di non soffrire troppo l’isolamento.
Ci parli di lei, della sua carriera e di come nasce questa idea imprenditoriale.
Angelo Nodari: La mia passione è sempre stata l’informatica fin da piccolo quando era principalmente un gioco, nel tempo si è trasformata in un lavoro e oggi un’azienda vera e propria. La mia carriera universitaria mi ha dato molto, partendo dalle competenze, alla forma mentis alla possibilità di conoscere interessanti persone, tra le quali i miei attuali soci e cofondatori di PerPranzo. Tra di noi abbiamo sempre condiviso alcuni forti ideali come quello di creare un ambiente di lavoro piacevole per tutti e soprattutto la necessità di migliorare le metodologie, i processi e tutto ciò che ruota intorno al nostro modo di lavorare e nella nostra vita privata. Ci siamo quindi trovati di fronte ad un panorama in Italia in cui la pausa pranzo aziendale era in sofferenza, trascurata e spesso abusata e ci siamo sentiti in dovere di fare qualcosa e così è nato PerPranzo, un servizio per dare di nuovo valore a questa importante pausa della giornata di ogni lavoratore, e come non si può pensare di pranzare dignitosamente in un paese come l’Italia?
Come innova PerPranzo?
Angelo Nodari: Siamo orgogliosi di essere la prima azienda in Italia ad aver preso seriamente in considerazione alcuni aspetti normativi della pausa pranzo ed averli trasformati in un business di successo, unico nel suo genere perché completamente dematerializzato e molto più conveniente per le aziende rispetto agli attuali sistemi come le mense e i buoni pasto.
In che modo la pandemia da COVID-19 ha colpito PerPranzo e come state affrontando questa crisi?
Angelo Nodari: Anche se siamo una start-up, abbiamo fin da subito adottato le tecnologie e le metodologie più all’avanguardia focalizzandoci su efficacia e qualità. Un esempio su tutti, essendo organizzati fin da subito con metodologie Agile e già avendo adottato lo Smart Working, il lockdown non ci ha fatto trovare impreparati e non abbiamo mai perso operatività, anzi abbiamo dovuto aspettare che le altre aziende con le quali abbiamo a che fare si mettessero finalmente al passo con la tecnologia.
Avete dovuto prendere decisioni difficili ? E quali sono le lezioni apprese?
Angelo Nodari: Ogni giorno prendiamo decisioni che possono essere potenzialmente pericolose in termini di business, ma è una cosa a cui ci si abitua presto. Per l’emergenza COVID siamo stati messi spesso di fronte a qualcosa più grosso di noi, ma lo abbiamo gestito piuttosto bene, l’importante è rimanere coerenti.
Come gestite lo stress e l’ansia in questa fase 3 dell’emergenza e come proiettate, voi stessi e PerPranzo nel futuro?
Angelo Nodari: Mi piacerebbe invitarvi ad una nostra riunione mattutina per farvi vedere il clima che abbiamo in azienda, questo per dire che lo stress fortunatamente riusciamo a gestirlo bene per come è strutturata l’azienda stessa. Vediamo un futuro incerto, ma la vera intelligenza di questo secolo sarà la capacità di adattarsi velocemente al cambiamento, come diceva il professor Stephen Hawking, e oggi più che mai queste parole sono all’ordine del giorno.
Chi sono i vostri competitor e come pensate di superare la concorrenza?
Angelo Nodari: Attualmente non abbiamo competitor diretti, ci sono aziende che fanno qualcosa di simile o sono ancora legate ai buoni pasto, che a nostro avviso rappresentano un po’ il passato. Spesso un competitor può diventare un forte alleato con il quale si possono superare competitor anche piuttosto grandi. Abbiamo diverse trattative in corso, stiamo a vedere come si evolveranno le cose. Ho parlato con diversi amministratori di aziende che non hanno capito come si possono evolvere le dinamiche mentre altri più attenti a dare il giusto valore alle cose, ma è un po’ la storia che si ripete tutte le volte come Blockbuster e Netflix.
Le sue considerazioni finali su questa emergenza?
Angelo Nodari: L’emergenza è servita più che altro a farci capire che non siamo al passo coi tempi, non siamo preparati, non ascoltiamo la scienza; ne avevamo il tempo e non lo abbiamo fatto e questa è stata la cosa più grave. I buoi sono scappati dalla stalla e noi abbiamo cercato di chiudere la porta con lo scotch e anche male. Si sta ancora parlando se fare le lezioni a scuola in videoconferenza oppure no, a settembre, nel 2020. Quando da piccolo guardavo i film ambientati nel 2020 vedevo le macchine volanti ed il teletrasporto, ecco.
A volte, quando ci penso, un po’ mi dispiace vedere come stanno andando le cose, ma ho fiducia e se ognuno di noi farà la sua parte nel rispetto del prossimo, le cose andranno bene.
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