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Bitcoin batte un nuovo record: a quando i 100.000$?

Bitcoin è la principale moneta crypto al mondo: oltre ad essere stata la prima valuta digitale a comparire, è riuscita a mantenere il primato anche per quanto riguarda la capitalizzazione di mercato, che oggi raggiunge i 1.160 miliardi di dollari. La seconda crypto in classica, ETH, arriva all’incirca alla metà del valore di Bitcoin, con un market cap di 534 miliardi di dollari.
A fronte di una capitalizzazione costante, la valuta pioniera delle crypto ha registrato dal 2020 movimenti estremi del prezzo, con una tendenza che sembra però ben definita: quella al rialzo. Ne dà conferma l’ultimo record battuto da Bitcoin, che ha puntato a 60.000 dollari.

Fonte: Statista.com
E pensare che fino a non molto tempo fa trader e analisti si chiedevano quando BTC avrebbe raggiunto i 20.000$: cosa c’è quindi dietro al prezzo di Bitcoin e quali sono i fattori che ne determinano la variazione? Cerchiamo di capirlo meglio.
Bitcoin: storico del valore e volatilità
Il mercato delle criptovalute è caratterizzato da un certo livello di volatilità, per diversi motivi. In primis, è un mercato ancora relativamente limitato, per cui i comportamenti di un gruppo anche non esteso di trader hanno un’influenza sul trend di mercato. Ma soprattutto, le crypto sono un settore fortemente speculativo, in cui gli investitori perseguono essenzialmente forti guadagni e sono alla continua ricerca di nuove opportunità di generare ricchezza.
Bitcoin rimane tuttavia un punto di riferimento per i trader di tutto il mondo, consapevoli che la rilevanza della volatilità va a scontrarsi con un valore della moneta che tende a salire. A dicembre 2020 Bitcoin si attestava sui 20.000$; a gennaio è iniziata la corsa al rialzo, toccando i 40.000$. Ad aprile il trend è schizzato in alto, sfiorando i 65.000 $, per poi scendere bruscamente a 30.000$. Nel giro di poco tempo tuttavia la crytpo ha ripreso la sua corsa rialzista, attestandosi già ad agosto sui 45.000$. Facendo un bilancio, è chiaro che la volatilità di Bitcoin è meno incisiva rispetto ad altre criptovalute e meno preoccupante per i trader, HOLDler e non.

Fonte: Statista.com
Gli assi nella manica di Bitcoin
Nonostante alcuni punti di debolezza che possono in qualche modo frenare l’ascesa di Bitcoin, come il fatto di operare su una Proof of Work e l’elevato consumo di gas che ne consegue, la crypto pioniera ha degli assi nella manica decisivi.
L’ultimo in termini cronologici è il lancio dell’EFT di Bitcoin: una soluzione che semplifica ancora di più il trading di chi vuole investire in questa crypto, che tra l’altro è da tempo disponibile in frazioni di moneta, di cui la più piccola prende il nome di Satoshi, ovvero il presunto fondatore (o gruppo di fondatori) della moneta. Il valore di uno Satoshi è di 0,00000001 BTC. EFT è l’acronimo di Exchange Traded Funds, un tipo di investimento passivo a basse commissioni che replica il valore del titolo sottostante. La semplicità, la trasparenza e la flessibilità lo rendono un tipo di investimento sempre più apprezzato dagli investitori retail. (e non solo) Il fatto quindi di poter fare trading in Bitcoin tramite gli EFT ha dato ancora più stabilità al valore della crypto.
Secondo Maxim Manturov, Head of Investment Research presso Freedom Finance Europe, “Il recente rally di bitcoin riflette la funzione più ampia della moneta come copertura contro l’inflazione e la disponibilità di un’enorme liquidità nei mercati a causa dei tassi bassi e del QE. L’idea che Bitcoin possa fornire una migliore protezione contro l’inflazione rispetto all’oro sembra guadagnare terreno man mano che il denaro passa dall’oro all’oro digitale. L’afflusso di fondi in BTC ha contribuito ad aumentare la quota del token rispetto al mercato complessivo delle criptovalute, raggiungendo quasi il 45% da un minimo del 41% a metà settembre, elemento che riflette con maggiore probabilità il coinvolgimento istituzionale; inoltre, anche il recente lancio dell’ETF Bitcoin ha contribuito a rafforzare l’asset”.
Il futuro di Bitcoin
Gran parte del valore di Bitcoin dipende anche dalla sua funzione pratica. Oltre a poter essere già utilizzata per acquistare beni e servizi online, questa crypto ha assunto il valore di moneta avente corso legale in El Salvador, mentre anche altri Stati dell’America Latina stanno pensando di muoversi nella stessa direzione.
Rimanendo invece all’interno del settore degli investimenti, come già accennato Bitcoin si rivela un asset portante contro uno spettro sempre più concreto attualmente: l’inflazione. Dopo la crisi mondiale che ha colpito le economie di tutto il mondo, il fenomeno inflazionistico è già realtà. Lo Stimulus Act degli Stati Uniti, un provvedimento volto a iniettare liquidità nell’economia statunitense, ha già agito in tal senso, portando personalità come il sindaco di Miami a decidere di acquistare Bitcoin in funzione di copertura per il futuro.
D’altronde, gli hodler che hanno acquistato Bitcoin ai tempi dei suoi esordi, probabilmente più per sfida che per convinzione, oggi si ritrovano ad avere un valore di circa 800 volte l’investimento iniziale, inflazione o meno.

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