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Coronavirus: nasce “Riparto da casa” a sostegno delle imprese italiane
Il momento che stiamo vivendo sicuramente non è semplice. Gli italiani in queste settimane sono dominati da un duplice sentimento, da un lato la speranza di poter uscire quanto prima da quest’incubo chiamato Covid-19, grazie all’isolamento forzato e alla quasi totale eliminazione dei contatti sociali, dall’altro lato la paura che, quando tutto questo sarà finito, ci troveremo a fare i conti con un’economia disastrata.
In questo complesso momento storico a farne le spese sono soprattutto le PMI, le quali versano in una condizione di estrema difficoltà. Ed è proprio per sostenere le PMI che è nata la startup Riparto da casa, la prima startup nata in tempi di crisi economica e isolamento sociale.
Nascita e obiettivi
La startup nasce da un’idea di un gruppo di manager del marketing digitale che, sotto la guida di Bassel Bakdounes Ceo di Velvet Media, insieme al web developer Andrea Ballan hanno dato vita a “Riparto da casa”. L’obiettivo è quello di aiutare le imprese a non collassare e a prepararle a ritornare sul mercato quando tutto questo sarà finito. Come? Attraverso un modello di business che si basa sullo sconto. In pratica, le aziende sul sito internet www.ripartodacasa.it offrono sconti dei quali gli acquirenti potranno usufruire una volta terminato il periodo di isolamento. In questo modo si darà una mano a tutte le imprese italiane a ripartire dopo un difficile momento di stop, facendo così ripartire a poco a poco l’economia. Le aziende italiane potranno, pur stando chiuse, sia fatturare sia coprire i costi di struttura e di stipendi.
Cosa si può acquistare, a chi si rivolge e come funziona
Riparto da casa è un portale affidabile dove si possono acquistare servizi, pacchetti e voucher offerti da imprese e professionisti italiani. Per quanto riguarda gli utenti, l’acquisto può essere effettuato direttamente sul sito, si riceve un codice tramite mail utilizzabile per riscuotere il servizio quando finalmente tutte le attività in Italia riapriranno. Gli imprenditori, invece, che vorranno offrire i propri servizi, potranno aderire compilando un semplice form contatti. La registrazione al portale, infatti, è destinata sia ai consumatori che alle imprese, e non sono neanche previste spese per la gestione e promozione delle offerte fino alla fine dell’emergenza. Per pubblicizzare il servizio, oltre al sito internet, sono stati accesi i canali social su Instagram e Facebook.
“Chiediamo il contributo di tutti per far conoscere il portale a quante più persone possibile”, dicono gli ideatori. La campagna di comunicazione web è iniziata da poco, ma grazie alla rete relazionale dei manager che hanno partecipato al progetto in poche ore sono già decine le attività che hanno aderito al portale. Dalla palestra al negozio di abiti di montagna, dall’oggettistica per la casa al birrificio: #ripartodacasa sta coinvolgendo tutte le categorie economiche.
“Dal primo giorno abbiamo capito quanto il Coronavirus avrebbe impattato l’economia italiana e sapevamo benissimo che non sarebbero arrivati aiuti concreti e immediati per le imprese”, spiega Bakdounes, titolare di Velvet Media e anima del progetto. “Purtroppo, l’uscita del decreto “Cura Italia” ha solo confermato la mia convinzione. Non potevamo certo limitarci a criticare il ritardo con il quale le misure proposte dal Governo inizieranno ad essere efficaci. Dovevamo fare qualcosa. Ed è così che abbiamo formato subito una task force, lavorando giorno e notte da remoto: abbiamo messo in campo tutte le nostre competenze per dare vita a “Riparto da Casa”, portale che sicuramente giocherà il suo ruolo nel far ripartire l’economia italiana. Palestre, ristoranti, negozi di vicinato, studi professionali e pmi: tutti possono iniziare a vendere online con noi. E lo possono fare subito e del tutto gratuitamente”.
“Questo è uno dei momenti più neri per la nostra società e per la nostra economia, stiamo affrontando una sfida epocale”, conclude Ballan. “Noi ci sentiamo in prima fila, vogliamo aiutare le imprese ad uscire dal pantano della crisi appena possibile. E adesso è il momento di mettere le fondamenta di un domani migliore”.