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Ermanno Petrenga di FABlessy: “La terza rivoluzione industriale inizia con la stampa 3D”

Prima di tutto, come state, lei e la sua famiglia in questa fase 3 dell’emergenza COVID-19?
Ermanno Petrenga: Stiamo molto bene, Grazie. Siamo stati attenti nell’avere comportamenti sconsiderati ed abbiamo sempre utilizzato mascherine e altri dispositivi di protezione quando era necessario.
Ci parli di lei, della sua carriera e di come nasce questa idea imprenditoriale.
Ermanno Petrenga: Sono Ermanno Petrenga e sono un giovane imprenditore, insegnate e libero professionista. La mia carriera con la Fablessy comincia nel 2014 come un’idea, un progetto e un sogno che è quella di offrire soluzioni a 360° per tutto ciò che riguarda il mondo della stampa 3D. Grazie ad una piattaforma europea dove la nostra idea è stata valutata con successo, siamo riusciti ad accedere a fondi che ci hanno permesso di investire le prime risorse per avviare l’azienda. Per la normativa italiana non siamo più una start-up da pochi mesi ma, in azienda e soprattutto chi è nel settore dell’imprenditoriali, sa che la start-up non può fermarsi alla semplice veste giuridica di un ente, ma ad una fase della vita di un’idea imprenditoriale. Per quanto riguarda la stampa 3D, ho sempre ritenuto che l’unico limite a questa tecnologia è la fantasia.
Come innova FABlessy?
Ermanno Petrenga: Ho sempre ritenuto che la nostra azienda si trovasse in una sfera consulenziale per le soluzioni di ricerca e sviluppo di altre aziende di qualsivoglia settore: ciò che per noi rappresenta l’output produttivo, per i nostri clienti, spesso, rappresenta il prototipo da brevettare, il mockup da utilizzare per test e presentazioni. Non di rado ci siamo occupati non solo di progettazione, modellazione e stampa 3D ma anche di ingegnerizzazione di progetti ed idee ed attualmente, alcune di queste sono funzionanti e commercializzate sul mercato. In sostanza la Fablessy può affermare che essa stessa rappresenta acceleratore per innovazioni che grazie al lavoro di esperti e collaboratori è riuscita ad ottenere spesso risultati eccezionali.
In che modo la pandemia da COVID-19 ha colpito FABlessy e come state affrontando questa crisi?
Ermanno Petrenga: Noi siamo state una di quelle aziende che non rientrava nell’obbligo della chiusura. Probabilmente, aziende come la nostra, per lo Stato italiano nel periodo del lockdown rappresentavano l’ossatura del sistema produttivo d’Italia. Abbiamo lavorato, forse più intensamente di altri periodi di normale attività, continuando ad offrire consulenze ed offrendo soluzioni innovative. Abbiamo collaborato anche con enti ospedalieri e strutture anticovid, abbiamo offerto, nel nostro piccolo, oggetti e soluzioni stampati in 3D quali DPI, supporti per mascherine, valvole per adattare maschere snorkeling come respiratori in fase di necessità ed abbiamo noi stessi progettato una valvola che facesse da giunto tra la valvola CPAP di Boussignac e le maschere snorkeling. C’è stato un forte rammarico in merito a questa soluzione perché altre ragioni che non sto qui a spiegare: concludo solo col dire per qualcuno la visibilità conta più di un’innovazione potenzialmente salvavita.
Avete dovuto prendere decisioni difficili? E quali sono le lezioni apprese?
Ermanno Petrenga: No, non siamo stati in un luogo dove i contagi sono stati elevati e non siamo stati costretti a prendere soluzioni particolarmente difficoltose: soluzioni difficili nell’ordinaria amministrazione di un’azienda che si occupa di ricerca e sviluppo, attività di ordinaria difficoltà con l’unica differenza che indossavamo mascherina e guanti nei periodi di maggiore tensione. La maggiore lezione che abbiamo appreso è forse quella che richiama la frase “la prudenza non è mai troppa”.
Come gestite lo stress e l’ansia in questa fase 3 dell’emergenza e come proiettate, voi stessi e FABlessy nel futuro?
Ermanno Petrenga: Lo stress quotidiano fa parte di qualsiasi lavoro imprenditoriale. Lo teniamo a bada cercando di anticipare quanto più possibile i problemi. Per il futuro posso solo dire che noi puntiamo sempre a migliorarci, puntiamo sempre al meglio anche se siamo consci e consapevoli che la sfida è ardua e che per ogni soluzione trovata nascono tre nuovi problemi. Tuttavia, lo spirito giusto per affrontare sfide imprenditoriali e puntare alla sostenibilità in primis e tentare sempre senza mai perdersi d’animo.
Chi sono i vostri competitor e come pensate di superare la concorrenza?
Ermanno Petrenga: Tutti quelli che possono offrire soluzioni alternative all’innovazione. Vi potrebbe essere, paradossalmente, anche un pasticciere o un fabbro che realizza un nuovo macchinario o un sistema di intelligenza artificiale in grado di offrire soluzioni alternative alla progettazione e alla stampa 3D. Se parliamo di competitor diretti, nel 2014 quando abbiamo fondato l’azienda ne erano pochi, nella nostra regione noi siamo stati uno dei primi centri di stampa 3D. Tuttavia, il fascino della tecnologia ha portato alla nascita di altre realtà, qualcuna che è diventata un competitor arduo altri meno, ma tutti rientranti nel mondo dell’innovazione tecnologica.
Le sue considerazioni finali su questa emergenza?
Ermanno Petrenga: Penso che l’emergenza cesserà quando si giungerà ad una convivenza con il virus. Non sono un medico, un biologo o un virologo, ma la diffusione di questa infezione fa paura. Altri casi di epidemie si sono avuti nel corso della storia ma penso che una del genere non si vedeva dai tempi della Spagnola. Magari mi sbaglio ma penso che per quando ci sarà un vaccino l’organismo dell’essere umano avrà imparato a convivere con virus.
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FABlessy

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