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Facebook, nel portafoglio di Libra arrivano anche dollaro e euro
Facebook sarebbe pronto a far ripartire il progetto della criptomoneta proprietaria Libra.

Dal progetto, nel corso dei mesi, si sono sfilati importanti partner a causa delle resistenze mostrate da varie istituzioni internazionali e nazionali. Per superare tali ostacoli, in vista del varo del token Libra, secondo quanto riportato da The Information, la fondazione del progetto si occuperebbe di gestire anche le versioni digitali delle monete nazionali con la conseguenza che il portafoglio Calibre (in tandem con Messenger e WhatsApp) supporterebbe non solo le transazioni in Libra, ma anche quelle nelle valute nazionali digitali.
Il cambio di rotta di Libra
Oltre a Libra, il progetto gestito dall’omonima associazione includerà anche la gestione di versioni digitali di altre valute in circolazione, come il dollaro americano e l’euro (già presenti nel paniere di Libra). Secondo quanto riportato da Reuters, Facebook ha dichiarato che i piani dell’azienda prevedevano già un impegno a lavorare su versioni digitali di valute nazionali oltre alla propria criptovaluta. Questo cambio di rotta inciderà soprattutto sul portafoglio digitale Calibra. Il wallet pensato da Facebook non sarà più esclusivamente dedicato alla gestione delle transazioni e al trasferimento del token Libra, ma si allargherà anche alle altre valute. Il funzionamento congiunto insieme alle app di Messenger e WhatsApp sarà comunque sempre garantito.
Una nuova chance per Facebook
Per Facebook, alla luce di questi nuovi cambiamenti si apre quindi la strada del dialogo con le istituzioni. Tra i motivi principali di questo cambio di piani ci sono senz’altro le importanti defezioni tra i membri della Association di Libra registrate nei mesi scorsi (Vodafone, Visa, MasterCard, Stripe, PayPal, Mercato Pago, eBay e Booking Holdings). Ad abbassare l’umore di Libra ci aveva pensato anche la stessa Unione Europea, quando a inizio novembre del 2019 ha presentato un documento a firma della presidenza UE finlandese che ha introdotto il concetto di “criptovaluta pubblica regolamentata dall’Unione”. Un modo per regolamentare le criptovalute nell’Unione anche attraverso un attore di primo piano: una criptomoneta tutta europea gestita dalle banche centrali.

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