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I robot sostituiranno gli uomini e ruberanno loro i posti di lavoro

Con il crescente sviluppo tecnologico le attività produttive stanno subendo un processo evolutivo in tutti i settori e livelli. Ormai sempre più robot vengono utilizzati per svolgere mansioni che un tempo spettavo all’essere umano. Tutto questo deve preoccuparci? Scopriamolo insieme.
Il parere degli esperti
L’economista Jeremy Rifkin entro il 2050 l’intero sistema economico verrà gestito dal 5% della popolazione adulta; mentre il restante 95% sarà impegnato a difendersi dalla criminalità crescente alimentata dalla disoccupazione tecnologica e dalla ricchezza concentrata nelle mani di pochi. Secondo uno studio condotto, invece, da “Job lost, Jobs gained” l’automazione spazzerà fino al 26% delle ore dedicate alle tradizionali attività lavorative e il 14% dell’intera forza lavoro mondiale entro il 2030. Il report condotto, invece, dal World Economic Forum, ha sottolineato che i robot causeranno la perdita di 58 milioni di posti di lavoro entro il 2022.
Quali sono i lavori a rischio?
I settori che vedranno una sostituzione consistente della forza lavoro umano a vantaggio della robotica sono quelli dell’edilizia e della ristorazione; oltre al settore medico e industriale, che hanno già ampiamento conosciuto l’utilizzo di robot. Le multinazionali sono state le prime ad investire nell’acquisto di robot a sostituzione degli esseri umani; tra questi il colosso dei fast-food: McDonald’s, che nel 2019 ha acquistato la startup israeliana Dynamic Yeld che ha brevettato una tecnologia basata su algoritmi per l’elaborazione di menu personalizzati attraverso l’analisi dei dati relativi alle preferenze e alle abitudini di consumo dei clienti. Amazon, invece, nel 2018 ha aperto a San Francisco il supermercato Amazon Go, all’interno del quale i prodotti possono essere acquistati senza fare la fila alla cassa. Come è possibile tutto ciò? Semplice, grazie all’automazione che sostituisce cassieri, commessi e responsabili dello store fisico in generale.
Ma un robot può davvero sostituire l’essere umano e il contatto umano che ne deriva?
Anche se l’automazione renderà obsoleti alcuni lavori, questo ne creerà fortunatamente dei nuovi. Con la diffusione della robotica, infatti, emergerà il bisogno di nuove figure professionali tecniche legate a tale mondo. Non solo programmatori e ingegneri, dunque, ma soprattutto tecnici e operatori specializzati nel settore. Molto dipenderà ovviamente dal grado di istruzione e formazione che ogni singolo paese riuscirà a raggiungere. Sembra, infatti, che la perdita di posti di lavoro sarà meno frequenti in quei paesi che investiranno nella formazione scolastica e professionale dei propri cittadini, una situazione che danneggerà inevitabilmente quei paesi con un tasso di istruzione basso ed inferiore alla media. Dunque, la chiave di tutto sarà investire nel capitale umano delle persone.

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