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Innovazione nei pagamenti: come le startup possono sfruttare i trasferimenti elettronici esteri per accelerare la crescita

La globalizzazione ha cambiato lo scenario dell’economia in maniera radicale: su scala nazionale e negli scambi tra i Paesi.
Durante gli anni Ottanta, complice la diffusione delle cosiddette ICT (Information & Communication Technologies), le imprese avevano attraversato cambiamenti importanti dal punto di vista strutturale.
Sviluppi che si sono ripresentati in maniera preponderante in seguito con la Rivoluzione Digitale, i quali hanno portato le aziende ad approfondire il pensiero più autentico della globalizzazione: quello riassunto nel concetto Think local, Act global.
Le realtà italiane hanno maturato negli ultimi anni un volume interessante di Investimenti Diretti Esteri (IDE): un indicatore che ben esplicita il livello di integrazione economica internazionale.
Il valore del fatturato del made in Italy che deriva dai mercati esteri è, stando alle ultime statistiche, decisamente importante: pari a circa 1000 miliardi annui.
In ottica futura è prevista una crescita esponenziale e costante: questo è quanto riporta l’Istat nel documento “Commercio estero e attività internazionali delle imprese 2022”.
Tra le aziende che sono più attive in ambito internazionale ci sono le start-up, capaci di portare avanti un sapere che parte da una cultura imprenditoriale sospesa tra tradizione e innovazione.
Tra le tecnologie che si sono rivelate più valide per permettere transazioni semplici e immediate troviamo quelle deputate al trasferimento elettronico di denaro, il quale ha semplificato il processo nella sua interezza. In questo articolo analizziamo in che modo consentono di accelerare la crescita delle start up.
Cosa si intende per bonifico estero
I trasferimenti di denaro con l’estero sono piuttosto frequenti per le PMI italiane e per le aziende come le start up dei diversi settori.
Oggi, grazie alla connessione che si è creata tra gli istituti bancari presenti a tutti gli angoli del Pianeta, si tratta di un’operazione che si rivela più semplice e persino immediata: indispensabile per ampliare e consolidare il proprio business.
Ma che cosa si intende, esattamente, per bonifico estero? Con tale termine si fa riferimento a una procedura tipica del sistema interbancario il cui scopo è quello di consentire il trasferimento di denaro tra realtà di due Paesi differenti.
Parliamo di una soluzione che rappresenta il fondamento di quello che è, a oggi, un mondo finanziario dinamico e che risulta attivo su un contesto globale.
Nel bonifico estero viene coinvolto lo scambio tra valute diverse, a meno che non si parli di bonifico SEPA: in questo caso i confini sono quelli dell’Unione Europea e la moneta di scambio è l’euro, la cui introduzione ha semplificato non poco le transazioni economiche nel Vecchio Continente.
Gli ultimi sviluppi della digitalizzazione hanno reso superfluo recarsi di persona in banca per il trasferimento di denaro e monitorare i movimenti del conto.
È infatti possibile gestire tutto tramite applicazioni dedicate, fruibili attraverso smartphone o computer, le quali consentono di effettuare pagamenti dinamici e di superare le barriere geografiche, con un considerevole risparmio di tempo.
Bonifico SEPA e Bonifico non SEPA: cosa cambia
I trasferimenti elettronici esteri possono essere realizzati secondo due modalità, vediamole insieme:
● SEPA. Il termine è l’acronimo di Single Europe Payments Area e designa un sistema che consente di effettuare dei bonifici su scala europea, in maniera rapida ed economica. Il procedimento è analogo alle transazioni che avvengono a livello nazionale, senza particolari differenze né di tempi né di costi.
● SWIFT o extra SEPA. I bonifici esteri che sono estranei all’area SEPA vengono effettuati tramite l’inserimento del codice SWIFT, in una modalità anche nota come non SEPA o extra SEPA. SWIFT sta per Society for Worldwide InterBank Financial Telecommunication e indica un sistema di telecomunicazioni che mette a disposizione la possibilità di effettuare transazioni a livello extra-continentale sicure e semplici.
Per le realtà dinamiche come le startup si rivela spesso indispensabile avvalersi di entrambe le tipologie, assicurandosi la possibilità di inviare e ricevere bonifici dall’estero, per la precisione da tutto il mondo, nonché di saldare i fornitori in valute differenti dall’euro.
Grazie agli sviluppi della digitalizzazione, sono diverse le banche che permettono di semplificare questo tipo di operazioni, rendendole più semplici e veloci, a portata di smartphone o di pc.
E i costi? Solitamente i bonifici dell’area SEPA hanno gli stessi di quelli effettuati nel territorio nazionale, mentre per quelli SWIFT vengono applicate delle commissioni variabili: è perciò ancora più importante essere sicuri di beneficiare di tariffe chiare e che non abbiano commissioni nascoste.
Le ragioni dell’internazionalizzazione delle start up italiane
Nel 2009 l’Italia è stata investita da una crisi economica come non si vedeva da tempo: è stato questo fenomeno a spingere molte aziende a investire e ad entrare all’interno dei mercati internazionali.
Un fenomeno che è stato mosso anche dalla ricerca di una pressione fiscale minore – nel Belpaese è superiore al 43%, con una media Ocse di poco maggiore del 34% – nonché dalla voglia di trovare nuove opportunità di mercato.
Il fatto di potersi avvalere di trasferimenti elettronici più semplici e veloci rappresenta un’arma vincente in più per le start up dello Stivale, che si trovano così in condizioni finanziarie ottimali per gestire il flusso di denaro, in entrata come in uscita e persino con valute differenti da quella di appartenenza.

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