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I paesi migliori al mondo per le donne imprenditrici

Il gender gap nell’ambito lavorativo è una realtà purtroppo ancora molta diffusa nel mondo. Le retribuzioni, i ruoli all’interno dell’organigramma, la possibilità di fare carriera in azienda, sono tutti parametri che vedono il genere maschile ancora fortemente predominante rispetto a quello femminile. Negli ultimi decenni, fortunatamente la situazione è migliorata. Sempre più donne imprenditrici infatti, avviano attività autonome di grande successo. L’anno scorso, durante la terza edizione dell’Index of Women Entrepreneurs di Mastercard, è stata stilata una lista dei Paesi migliori del mondo per le donne imprenditrici.
I risultati della ricerca
Il Mastercard Index of Women Entrepreneurs 2019 ha analizzato i dati disponibili al pubblico di organizzazioni internazionali tra cui l’Organizzazione internazionale del lavoro delle Nazioni Unite, l’Unesco e il Global Entrepreneurship Monitor. Il Mastercard Index of Women Entrepreneurs grazie a questi dati ha tracciato i progressi e i risultati delle donne imprenditrici e titolari di un business in 58 mercati. La ricerca ha preso in considerazione diversi fattori tra cui: i risultati sull’avanzamento di carriera delle donne; il patrimonio di conoscenze, la capacità di garantire finanziamenti e i fattori a sostegno dell’imprenditoria femminile.
Lo studio ha confermato che le donne sono in grado di fare affari e hanno tassi di partecipazione della forza lavoro più alti in mercati aperti e vivaci in cui il sostegno alle PMI e la facilità di fare affari sono elevati. Le donne imprenditrici sono inoltre in grado di attingere alle risorse disponibili, compreso l’accesso al capitale, ai servizi finanziari e ai programmi accademici.
La classifica dei Paesi
Su un totale di 100 punti gli Stati Uniti hanno raggiunto 70,3; grazie anche ad un aumento del tasso di attività imprenditoriale femminile e ad una spinta alle condizioni di supporto, come la facilità di fare affari. Seguono nella Top Ten dei migliori Paesi per le donne imprenditrici: Nuova Zelanda (70,2), Canada (69), Israele (68,4), Irlanda (67,7), Taiwan (66,2), Svizzera (65,8), Singapore (65,6), Regno Unito (65,6), Polonia (65,1) e Filippine (65.1).
Dei 58 mercati presi in esame, sono otto quelli che hanno registrano un incremento di oltre cinque punti rispetto all’anno precedente. La Francia (+22 punti), seguita da Indonesia (+13), Costa Rica (+11), Taiwan (+9), Irlanda (+7), Federazione Russa (+6), Thailandia (+5) e Ghana (+5).

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