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Prevenzione incendi: chi svolge visite periodiche e controlli

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La manutenzione e il controllo periodico degli impianti, delle attrezzature e di altri sistemi di sicurezza antincendio sono eseguiti da tecnici qualificati nel rispetto delle norme e delle specifiche tecniche pertinenti

Il tecnico manutentore antincendio con periodiche visite aziendali, verifica la presenza di presidi antincendio e aggiorna il registro corrispondente.

Affidarsi a degli esperti è fondamentale: leggi di più sul sito GEI antincendio, un’azienda tra le poche a gestire il ciclo produttivo completo, dalla progettazione alla commercializzazione, passando per la produzione e la manutenzione.

Chi è il tecnico manutentore antincendio e come diventarlo

Il tecnico manutentore antincendio è incaricato dell’esecuzione di interventi di manutenzione e di controllo periodico sugli impianti e sulle attrezzature antincendio. Si tratta di una figura delineata con precise indicazioni riguardo alla sua formazione e alla modalità di acquisizione della qualifica.

Per diventare, un tecnico specializzato è necessario seguire un iter ben definito:

  • frequentare un corso tecnico manutentore antincendio;
  • sottoporsi alla verifica dei requisiti previsti;
  • ottenere l’attestazione di tecnico manutentore qualificato, rilasciata dal corpo nazionale dei vigili del fuoco.

Il tecnico manutentore deve mantenersi costantemente aggiornato sull’evoluzione tecnica e normativa degli impianti antincendio. Il superamento dell’esame conclude il processo di valutazione e convalida da parte della commissione, confermando la qualifica.

Come si svolge una verifica degli impianti?

La verifica degli impianti è suddivisa in tre fasi principali di lavoro.

Nella prima fase di ispezione antincendio, si procede con un’attenta analisi documentale. Durante questa fase, viene esaminata la documentazione progettuale, inclusi gli elaborati grafici allegati alla pratica VV.F. per l’ottenimento dell’ultimo titolo autorizzativo.

La seconda fase dell’ispezione antincendio coinvolge un ispettore che si reca presso lo stabilimento per verificare la sicurezza degli impianti rilevanti per la prevenzione degli incendi, compresi sistemi di protezione attiva e passiva antincendio.

La terza fase dell’ispezione antincendio si concentra sull’analisi documentale in campo, comprendente la verifica in stabilimento della documentazione tecnica cartacea, dello stato di aggiornamento dei registri di controllo dei presidi antincendio e della manutenzione degli impianti, nonché dei piani di evacuazione.

Il processo si conclude con la redazione e l’emissione di un rapporto contenente le evidenze delle verifiche svolte. Fornisce un’accurata descrizione dei documenti ispezionati, l’inquadramento autorizzativo dell’attività, le evidenze della verifica documentale e dell’ispezione in campo mediante documentazione fotografica.

Sorveglianza, controllo periodico e manutenzione: cosa sono e differenze

La sorveglianza rappresenta una misura di prevenzione che consiste nel controllo visivo atto a verificare le condizioni operative, l’accessibilità e l’assenza di danni visibili alle attrezzature e agli impianti antincendio.

Tale attività può essere condotta dagli addetti al servizio antincendio presenti nelle aree protette, previa ricezione di adeguate istruzioni. Affinché la sorveglianza raggiunga i suoi obiettivi, è essenziale che eventuali anomalie riscontrate siano segnalate immediatamente.

Il controllo periodico, invece, rappresenta una misura di prevenzione necessaria  per verificare, con una frequenza di norma semestrale (o comunque dettata dalle specifiche norme di riferimento), la completa e corretta funzionalità delle attrezzature e degli impianti mediante gli accertamenti necessari. Questa attività e la successiva manutenzione devono essere eseguite da personale competente e qualificato, con l’obbligo di eliminare prontamente le eventuali anomalie riscontrate.

Infine, la manutenzione è l’operazione o l’intervento finalizzato a mantenere in efficienza ed in buono stato le attrezzature e gli impianti. Si suddivide in manutenzione ordinaria, che si attua in loco in maniera programmata, con strumenti di uso corrente e si limita a riparazioni di lieve entità, e manutenzione straordinaria, che rappresenta un intervento più complesso e richiede mezzi, attrezzature o strumentazioni particolari.

 

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