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Servizio Elettrico Nazionale: passato e futuro della società

Nel contesto del servizio elettrico nazionale e dei fornitori di energia elettrica in Italia, spesso emerge il nome ben noto dell’azienda ENEL. Nell’ambito del mercato energetico italiano, si identificano principalmente tre società affiliate a questo gruppo: Servizio Elettrico Nazionale, e-distribuzione ed Enel Energia. Ognuna di queste entità, pur essendo parte dello stesso conglomerato aziendale, opera in maniera indipendente e detiene un ruolo specifico all’interno del contesto energetico nazionale.
A partire dal 2024, però, il Servizio Elettrico Nazionale chiuderà i battenti. Questa decisione ha suscitato perplessità in molti clienti, rendendo necessario approfondire il passato, il presente e soprattutto il futuro imminente di questa società.
La nascita della società
Nel 1962 fu istituito l’Ente Nazionale per l’Energia Elettrica, noto con l’acronimo ENEL, il cui obiettivo primario era fornire energia a gran parte del territorio nazionale, gestendo un processo che partiva dalla produzione dell’energia stessa fino alla sua distribuzione su scala nazionale.
A partire dal 1991, ENEL intraprese un processo di privatizzazione che consentì al Gruppo di espandere le sue attività economiche e di affacciarsi con successo sul mercato internazionale. L’avvento della liberalizzazione del mercato dell’energia, reso effettivo dal decreto Bersani nel 2001, diede a ENEL la possibilità di operare sia nel libero mercato dell’energia sia nel settore delle tariffe nella cosiddetta “maggior tutela”.
Questa duplice funzione ha causato confusione tra i consumatori, portando l’Autorità per l’Energia (ora ARERA, all’epoca AEEGSI) a imporre ad ENEL, così come a tutte le società che operavano in entrambi i segmenti di mercato, la separazione societaria di alcune delle sue attività. Questa mossa ha dato origine a Enel Distribuzione (attualmente e-distribuzione), Enel Servizio Elettrico (successivamente diventata solo Servizio Elettrico Nazionale) ed Enel Energia.
Le differenze
È importante comprendere che la differenza principale rispetto al passato è la distinzione tra il mercato tutelato e il mercato libero. In questa prospettiva, cos’è esattamente il Servizio Elettrico Nazionale? Quest’ultimo svolge il ruolo precedentemente ricoperto dalla primigenia ENEL, fornendo energia elettrica a un prezzo stabilito dall’autorità per l’energia, un contesto simile a quanto avveniva nel vecchio mercato vincolato.
Enel Energia opera, invece, nel mercato libero dell’energia; stabilendo tariffe basate sulle esigenze della clientela e su logiche commerciali indipendenti dall’autorità per l’energia. Infine, E-Distribuzione è il ramo aziendale che si occupa principalmente della gestione della rete elettrica, inclusi lavori di connessione, manutenzione e risoluzione di problematiche per quanto riguarda innovazione e sostenibilità. Questa società non interagisce direttamente con i consumatori finali, ma collabora con le società di vendita dell’energia.
La fine del Mercato Tutelato
Come anticipato all’inizio dell’articolo, la chiusura del Servizio Elettrico Nazionale è vicinissima. La transizione dal mercato tutelato al libero, inizialmente programmata per il 1° luglio 2020, ha subito un rinvio deciso dal governo, estendendo il termine al 1° gennaio 2024. Da questa data in avanti, il mercato di maggior tutela cesserà completamente e tutti gli utenti aderenti dovranno selezionare un nuovo fornitore tra quelli operanti nel mercato libero, sia per l’elettricità che per il gas.
Coloro che non effettueranno autonomamente il cambio di fornitore prima di questa scadenza saranno assegnati tramite un’asta a operatori del mercato libero in base alle zone territoriali. Tuttavia, il legislatore ha previsto soluzioni “transitorie” per agevolare questa transizione, come l’introduzione delle tariffe PLACET nell’ambito di un regime transitorio noto come Tutela Simile. Queste tariffe, sebbene erogate dai fornitori del mercato libero, saranno comunque regolamentate dall’autorità competente.

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