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Arrivo della tecnologia 5G: false credenze e miti da sfatare
Tra pochi anni, si ipotizza intorno al 2023, anche in Italia arriverà il 5G, ovvero la quinta generazione che cambierà il modello delle telecomunicazioni.

Questa innovativa rete utilizzerà una banda senza fili a frequenza decisamente più alta del 4G che permetterà ai dati di viaggiare in modo molto più rapido. Nonostante i benefici attesi, gran parte della popolazione continua però ad avere delle perplessità circa l’arrivo del 5G. In questo articolo andremo a sfatare i 3 miti legati alla tecnologia di quinta generazione.
Primo mito: il 5G aumenterà il rischio di tumori
Molte persone sono convinte che con il 5G aumenterà il rischio di sviluppare tumori. La teoria si basa sul fatto che le frequenze operative saranno molto più elevate rispetto a quelle usate dalle reti precedenti, quindi i campi elettromagnetici a cui saremo esposti saranno più forti. Le moltissime antenne con un uso più intensivo della tecnologia senza fili, secondo i sostenitori di questa tesi, incideranno pesantemente sulla salute della popolazione. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha sfatato questa falsa credenza dichiarando di non avere ha mai riscontrato alcuna dannosità legata all’uso della nuova tecnologia. Anzi, il 5G ha meno capacità di penetrare le barriere solide e lo stesso discorso deve valere per il corpo umano.
Secondo mito: gli uccelli morti nei Paesi Bassi
Questo falso mito è partito dopo la diffusione di un video su Youtube che mostrava la moria di centinaia di volatili nel cielo dell’Olanda, nei Paesi Bassi. Secondo alcuni complottisti, questo episodio si sarebbe verificato nel corso di un esperimento del 5G per vedere quanto fosse ampia la gamma e se la nuova tecnologia wireless avrebbe causato danni nell’area locale. Si tratta anche in questo caso di una fake news in quanto all’epoca dei fatti non c’erano stazioni di prova per le nuove reti in quell’area.
Terzo mito: aumento esposizione campi elettromagnetici
È opinione diffusa siche il 5g porterà ad un significativo aumento dell’esposizione a campi elettromagnetici. In realtà i valori del campo elettromagnetico attualmente misurati nelle zone servite da reti pre-5G risultano essere sempre estremamente contenuti (tipicamente minori di 1 volt su metro per le aree urbane), come riportato peraltro da centinaia di studi scientifici realizzati in tutto il mondo.

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