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UK, Brexit: Cosa cambierà per gli italiani a Londra col sistema a punti
Sappiamo che ormai è ufficiale la Brexit e il Regno Unito non è più tra gli Stati membri dell’Unione Europea.
Questo ovviamente comporterà una serie di cambiamenti, soprattutto per gli ingressi nel territorio e per la permanenza dei tantissimi italiani che vivono lì. Dobbiamo rassegnarci, per andare a Londra, è necessario il passaporto ma non è finita qui: il governo ha infatti, annunciato le nuove regole per l’immigrazione che favoriscono lavoratori qualificati e ad alto reddito.
Ognuno se ne va per un motivo diverso: chi per studio, chi per necessità, chi perché ha bisogno di cambiare tutto della propria vita. La capitale britannica per tanti è stata proprio un modo per ricominciare. La città, a suo modo, accoglieva: era facile aprire un conto in banca, trovare lavoro, rimettersi in gioco sempre, soprattutto nella ristorazione ma anche nelle costruzioni, nell’idraulica, nei trasporti.
Molti non imparavano nemmeno più di tanto l’inglese perché era possibile vivere in comunità separate che coesistevano ignorandosi. Le cose sono cominciate a cambiare pian piano e non era poi così facile stabilirsi lì ma nemmeno impossibile fino ad arrivare al referendum del 2016, messo in atto dopo 3 anni di incertezza: Boris Johnson, ha chiuso definitivamente il discorso “Brexit”, il 31 gennaio. Giusto un anno di tempo per regolare le questioni, poi confini chiusi come prima del 1973.
Ci sarà, inoltre, un nuovo sistema a punti per gestire l’immigrazione, ispirato al modello australiano. Nessuna novità in vista per chi è provvisto del settled status, vale invece un discorso diverso per gli altri: per restare dopo il periodo di transizione (che terminerà il 31 dicembre) sarà essenziale ottenere un’offerta da un datore di lavoro certificato (20 punti), essere qualificato per l’impiego in questione (20 punti) e parlare inglese fluente (10 punti). Un salario oltre le 25mila sterline (20 punti) consente di raggiungere i 70 crediti necessari per non avere problemi. Punti extra sono disponibili per chi è in possesso di dottorati e chi si propone in settori in cui c’è scarsità di personale.
Disparate le reazioni alla decisione: gli industriali se la sono presa con il governo accusandolo di conseguenze “disastrose” sull’economia, perché certi lavori, i britannici, non volevano più farli. Anche in sanità ci saranno problemi, dato che infermieri e badanti guadagnano di solito stipendi bassi e sono soprattutto italiani. Anche i laburisti si sono dichiarati assolutamente contrari alla nuova situazione.
Nessuna possibilità nemmeno per i freelance o per i liberi professionisti: da gennaio gli europei diventano extracomunitari a tutti gli effetti. Come già anticipato, ci saranno nuove regole anche sulle carte di identità: bando a quelle nostrane e a quelle francesi, ritenute troppo facili da falsificare. Per andare in Gran Bretagna, dovremo armarci di passaporto!
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