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Vuoi investire in una startup ma non sai come fare? Di seguito 4 consigli utili per farlo

Investire in una startup è oramai alla portata di tutti. Grazie alle numerose piattaforme di equity crowdfunding, sicure e facili da utilizzare, sempre più persone decidono di allocare una parte dei propri fondi personali in questa tipologia societaria.
Quando prendiamo in considerazione di investire in una startup dobbiamo, però, considerare entrambe le facce della medaglia. Infatti, se da un lato una startup ha un alto potenziale di crescita, dall’altro lato il rischio fallimento è dietro l’angolo. Per questo, prima di investire, bisogna considerare e valutare una serie di fattori che ci permettono di capire se l’investimento si rivelerà fruttuoso oppure no.
Cosa caratterizza una startup
Innanzitutto, è bene chiarire che non tutte le aziende che nascono sono startup. Una startup per definirsi tale deve possedere le seguenti caratteristiche:
- Temporaneità: la qualifica di startup è temporanea e rappresenta la prima fase del percorso che la porterà a diventare una grande impresa;
- Scalabilità: è la capacità di crescere in modo esponenziale utilizzando poche risorse;
- Replicabilità del modello di business: vuol dire che il business model può essere ripetuto in diverse aree geografiche o periodi temporali senza grandi cambiamenti. Il business model aiuta a capire la fattibilità del progetto (scalabilità, replicabilità, bisogno reale del cliente); per questo è indispensabile redigere un Business Model Canvas o un Lean Model Canvas per capire il reale valore del prodotto immesso sul mercato e le modalità di monetizzazione;
- Innovazione intrinseca: deve esserci un’importante innovazione di prodotto o di processo. Quando parliamo di startup, l’innovazione rappresenta la “conditio sine qua non”; una startup, infatti, nasce per soddisfare un bisogno non ancora soddisfatto e apportare un’innovazione che ancora manca sul mercato.
4 fattori per valutare l’investimento in una startup
- Team: la valutazione del team è un aspetto molto importante da tenere in considerazione. Il team, infatti, costituisce la colonna portante della startup stessa. Solitamente il team (almeno all’inizio) è composto da due figure: il CEO (Chief Executive Officer) e il CTO (Chief Technical Officer), esperti del settore business e tecnologico. Oltre all’esperienza pregressa del team e alle competenze maturate, un investitore tiene conto anche della vision e della motivation degli imprenditori.
- Prodotto/servizio: questa fase richiede uno studio approfondito. Per prima cosa bisogna confrontare il prodotto/servizio che si intende offrire con quelli presenti sul mercato e valutarne l’effettiva necessità dell’introduzione del prodotto/servizio sul mercato stesso, bisogna poi analizzare attentamente i competitor sia diretti che indiretti in relazione a quello che offrono e a quello che noi andremo ad offrire. Una particolare attenzione dovrà essere posta sul vantaggio che tale prodotto/servizio possiede rispetto agli altri; dunque, quali sono le sue principali caratteristiche distintive;
- Traction: nel mondo delle startup la “Traction is the king”, senza di essa avrà vita breve e, di conseguenza, non avrà mai un futuro. La traction è la prova che qualcuno vuole comprare il prodotto e che soddisfa una richiesta reale del mercato. Ogni potenziale investitore dovrà misurare la traction di una startup per capire l’effettiva capacità di una startup non solo di offrire un prodotto che soddisfi un bisogno ma anche la sua capacità di crescere e di acquisire nuovi clienti;
- Dimensione del mercato: un’attenta analisi di mercato, consentirà di capire la potenziale crescita ed evoluzione della startup nella quale si ha intenzione di investire. Ad esempio, un mercato troppo piccolo indicherà una crescita lenta e ciò potrebbe compromettere la riuscita del progetto; al contrario, un mercato potenziale ampio è indicativo di una possibile crescita esponenziale e quindi di successo del progetto. È importante valutare anche il trend del mercato, meglio agire in mercati in crescita anziché in declino.

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